L’8 Giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, un promemoria che ci ricorda l’importanza di questo grande ecosistema che l’uomo sta distruggendo.
L’evento è in effetti un monito per sensibilizzare l’opinione pubblica al grande ruolo che gli oceani hanno sia per l’ambiente che per l’essere umano; basti pensare che assorbono il 70% dell’anidride carbonica e rilasciano il 50% dell’ossigeno che respiriamo.
Inoltre, la “grande distesa di acqua blu” è abitata da fauna e flora che giocano un ruolo importante; gli oceani ospitano, infatti, l’80% della biodiversità e una grande varietà di specie animali, dai microscopici plancton al più grande animale marino esistente che è la balenottera azzurra.
Salvaguardiamo gli oceani
A causa dell’inquinamento e l’aumento dell’effetto serra, l’intero pianeta sta subendo conseguenze disastrose e a farne le spese sono anche e soprattutto gli oceani.
Basti pensare che ogni anno vengono riversati fino a 12 tonnellate di plastica e rifiuti vari nei mari e oceani, con gravi conseguenze per gli animali. Un problema che è stato raccontato molte volte anche tramite report fotografici.
Una foto iconica che ha vinto il “primo premio Ambiente” è quello di Ralph Pace, che ritrae un leone marino incuriosito da una mascherina fluttuante nell’acqua. Non solo, altra foto che ha fatto discutere e riflettere sono due tartarughe marine, una con il carapace deformato a causa di un anello di plastica e l’altra con una cannuccia di plastica incastrata nelle narici.
Non sono episodi sporadici ma negli ultimi anni sono stati davvero tantissimi gli interventi da parte delle associazioni per la salvaguardia dei mari e degli oceani, volontari e cittadini per salvare gli animali da incidenti del genere.
Inoltre, lo scioglimento dei ghiacciai a causa dell’aumento della temperatura, da anni è oggetto di grande preoccupazione per tutte le nazioni; l’UE ha infatti discusso più volte il tema, invitando ad attuare il prima possibile dei provvedimenti per diminuire l’emissione di CO2.
Cosa fare per salvaguardare gli oceani
Sono tanti gli accorgimenti che ogni cittadino potrebbe e dovrebbe adottare, primo tra tutti fare una corretta raccolta differenziata ed evitare di gettare rifiuti in mare e sulle spiagge (purtroppo cosa ancora troppo frequente).
Il tasso globale del riciclo di plastica è del solo 25% e il resto viene riversato nell’ambiente accumulandosi. Esempio lampante è l’Isola galleggiante di plastica al largo dell’Oceano Pacifico, la cui estensione è arrivato a misurare più di 10 milioni di Km^2 (grande quanto il Canada).
Ancora, ridurre il consumo di plastica come piatti, bicchieri e posate è un altro grande passo verso la sostenibilità ambientale. Grandi aziende come McDonald’s hanno messo a bando le cannucce di plastica sostituendole con quelle di carta. A ruota, anche tantissime attività in particolare nella ristorazione sono state restituite con quelle ecologiche.
Rivolto ai fumatori, ogni anno vengono dispersi nell’ambiente – mari, oceani e spiagge inclusi – 4,5 tonnellate di sigarette, le quali contengono sostanze chimiche altamente tossiche per gli animali.
Anche organizzare periodicamente una pulizia delle spiagge è un’ottima iniziativa per combattere l’inquinamento.
E’ bene inoltre informare ed educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente, all’uso consapevole delle risorse naturali e alla loro importanza, al rispetto di piante e animali che abitano il nostro pianeta. E’ importante anche partecipare attivamente ai vari progetti sull’educazione civica e i temi green, così da sensibilizzare anche gli adulti ai problemi che affliggono il nostro pianeta.
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