Paramount ha in mente tre diversi Star Trek per il futuro al cinema del franchise

Il franchise di Star Trek sta passando un periodo decisamente felice e proficuo per quanto riguarda il piccolo schermo: abbiamo la terza stagione di Discovery, ambientata 930 anni nel futuro; c’è stata la prima stagione di Picard e vedremo la seconda nel 2021; è di imminente arrivo la serie animata comedy Lower Decks; e vedremo anche il prequel della serie classica di Kirk, Strange New Worlds e un’altra serie animata, Prodigy.

Ma per quanto riguarda il grande schermo è tutto fermo da quando Star Trek Beyond del 2016 ha deluso la produzione al botteghino. E Deadline ci informa del fatto che il capo della Paramount, Emma Watts, è ben consapevole di dover far volare ancora Star Trek, sia nello spazio siderale che sul grande schermo.

patrick stewart
Un frame da Star Trek: Picard

Il ritorno di Stark Trek: ecco gli scenari

Sembra che la sceneggiatura scritta da Noah Hawley, autore di Legion e di Fargo, sia stata messa da parte. Secondo The Hollywood Reporter il copione di Hawley si sarebbe basato su una pandemia galattica: scelta sicuramente infelice, adesso, in questi tempi di coronavirus. La versione di Hawley avrebbe anche richiesto un nuovo cast, cosa che potrebbe aver reso la Paramount un po’ nervosa.

La sceneggiatura scritta da Mark L. Smith di Martyrs e The Revenant per la regia di Quentin Tarantino è apparentemente ancora in gioco, nonostante i rumor che dicono che Tarantino non ha ancora preso una decisione definitiva e che potrebbe lasciare la lavorazione della pellicola.

La terza sceneggiatura è in sostanza una riunione del cast della celebre trilogia realizzata da J.J.Abrams. D’altronde è dal 2016, poco dopo l’uscita del terzo capitolo Star Trek Beyond, che si parla di un eventuale sequel.

La cosa più saggia che la Paramount potrebbe fare è realizzare un film con un budget medio che non debba fare affidamento su enormi incassi nei paesi stranieri per essere redditizio. Il franchise infatti ha sempre avuto difficoltà ad ingranare nei paesi in cui non era un’istituzione. Questa tattica ha funzionato alla grande negli anni ’80 e ’90, per cui perché non tentare di nuovo con tale strategia?

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