Per molti (come me) Agosto significa ferie, spiaggia, mare e tranquillità, ma voi non sapete che esiste una categorie di persone che associa a questo mese una cosa sola: Le ultime preparazioni per il Lucca Comics & Games.
Non credo serva che vi spieghi cosa sia il Lucca Comics (perché altrimenti sarei io a chiedervi cosa leggete a fare una rivista “NERD” se non conoscete il più grande evento del settore in Italia/Europa), ma chi non lo ha già fatto prepara l’itinerario di viaggio, chiama gli hotel, lavora senza sosta per avere quei cinquanta euro in più e spesso iniziano a preparare il “cosplay” da portare.
Avete capito bene, Lucca Comics è anche la migliore occasione per mostrare al mondo la propria abilità di travestimento!
Ok questa mi è uscita male. Siccome un tempo anche io preparavo cosplay (ho ben evitato di scrivere “mi travestivo!” che alla redazione mi avrebbero deriso nei secoli a venire), ed ho conosciuto diversi professionisti dell’ambito, ho deciso di scrivere un articolo proprio a riguardo.
Badate bene di capirmi, non sto a spiegare cosa è il cosplay in modo specifico.
Vi basti sapere che è l’unione delle parole Costume e Play il cui significato è, letteralmente, la fusione tra il “mostrare” e “l’interpretare”.
Questo “movimento” nasce in America nel 1939, ma il suo successo lo si deve al reporter giapponese Takahashi Nobuyuki che coniò il termine famoso.
Il suo articolo dell’84 descriveva il comportamento ed i costumi indossati dai visitatori delle Convention americani.
Già solo perché questo Fenomeno è nato in America e non in Giappone, avrei potuto scrivere un articolo in cui prendevo per i fondelli i Weeaboo.
Per chi non sapesse di cosa sto parlando, si tratta di individui occidentali che sentono di avere un cuore nipponico, parlano inserendo nei discorsi termini giapponesi come “kon nichi wa!“, “Gomen Nasai“, “Domo Arigatou“, ma poi scrivono “Perkè”, “Propio” e non azzeccano un congiuntivo neanche se ne andasse della loro vita.
Ma come se non bastasse ritengono il Giappone l’unica e sola patria che merita di essere “vissuta“, perché in Giappone non vivi, te lo vivi! Anche se avrei da ridire.
Oggi, dopo i vagoni per sole donne contro gli “stupri”, hanno inventato il telo da indossare e che ti fa sembrare un distributore. E non me lo sto inventando.
Ammetto di aver fatto molta fatica a non orientare l’articolo su questa via, ma quello che volevo, era parlare di cosplay.
Purtroppo io non sono la persona più adatta nel farlo perché lo facevo per gioco. Avrei voluto inserire l’esperienza di qualcuno bravo davvero. Magari un artista nostrano.
Qualcuno che avesse vinto un premio prestigioso e che non se la tirasse per aver vinto contest di una giuria con cui mangia ogni giorno…
E poi ho avuto l’illuminazione!
Conosco davvero qualcuno che può farlo!
La vincitrice del contest aperto a tutto il mondo della Bandai Namco chiamato STD (Soul Calibur, Tekken, Dragonball) svolto appunto a Lucca Comics & Games 2016, ovvero Vittoria “Xidia” Aiello… è così, ho sfruttato un po le mie fonti ed approfittato di una frazione del suo tempo libero per intervistarla.
Quando sono riuscito a strapparle l’intervista la prima cosa che le ho chiesto è stata di parlare un pò di lei ai lettori e lei ha subito risposto: <<In realtà non c’è molto da dire su di me…>>
Partendo già umile: <<…sono appassionata di anime da quando li si vedeva in tv a tutte le ore…>>, generazione fortunata la nostra, <<…ed è stato il mio primo approccio a ciò che veniva dal Giappone. In seguito ho iniziato a comprare anche manga, proprio per poter leggere le storie da cui erano tratti i cartoni che tanto mi stavano a cuore, come Sailor Moon o Kodomo no Omocha…>>, Rossana in Italia, <<…e da li non mi sono più fermata! Anche i videogiochi sono una parte importante della mia vita e anche se studiando all’università non ho molto tempo da dedicarci come facevo prima, cerco sempre di rimanere al passo e, perché no, platinare qualche titolo.>>
Anche perché lei studia Lingue e tra i suoi obiettivi futuri c’è il laurearsi.
Poi però siamo andati avanti ed ovviamente siamo arrivati a parlare della sua passione per i cosplay.
<<La passione per i cosplay è nata nel periodo del liceo, in cui l’interesse che nutrivo per il mondo “otaku” era all’apice. Spendevo davvero tanto tempo nelle fumetterie ed ho iniziato a interessarmi sempre di più alle fiere, in cui conoscere nuove persone appassionate come me. Poi, casualmente in quel periodo, la mia fumetteria di fiducia organizzò il primo raduno cosplay, in cui finalmente potevo dar vita ai miei personaggi preferiti. Il fatto di non avere nessuna competenza nel cucito non mi ha fermata, anzi! Piano piano ho imparato, e sono arrivata dove sono oggi.>>
Sorrise molto parlando di quel “colpo di fortuna”.
Ma riteneva anche la vittoria al contest Bandai Namco una fortuna?
Mi sarei aspettato qualche auto-compiacimento, ma la sua risposta mi stupì: <<Quando ho deciso di partecipare a quel contest l’ho fatto per gioco. Sarebbe stato impensabile sperare a una minima possibilità di vittoria considerando l’altissimo livello che gira in un ambiente come Lucca Comics. Il giorno stesso della gara, tenutasi in una della bellissime cattedrali della città, ero molto tranquilla perché non pensavo minimamente di gareggiare per vincere, avevo anche dubbi sull’esibizione che avevo provato pensando di non essere all’altezza..>>
E qui, secondo me, si è visto quel barlume scintillante che è l’umiltà di una vera vincitrice: <<quando dopo la gara hanno dato il responso con me vincitrice sugli altri cosplayer all’inizio mi ha scioccata, ma dopo mi rese contentissima. Solo quando ho avuto in mano il premio ho realmente capito di aver vinto e ancora non potevo crederci!>>
Inoltre quel giorno era con il suo ragazzo, appassionato di cosplay come lei, l’ha sempre supportata, immaginate l’emozione che traboccava da quel racconto.
Ma poi non c’è l’ho fatta più ed ho dovuto chiederlo.
Come è nato il nome Xidia?
<<Mi vergogno un po’ a parlarne! Come dicevo, sono appassionata di videogiochi, in particolare di Kingdom Hearts, che è la mia saga preferita; essendo che ho un debole per i villain del gioco, ovvero l’Organizzazione XIII, che nei loro nomi hanno una “x” ho voluto “onorarli” a modo mio. Non giudicatemi!>>
Ma io la stavo già giudicando alla passione per Kingdom Hearts.
In fine l’ho lasciata andare alla sua vita indaffarata, tra lavoro e studio fuori città, con un ultima domanda.
Volevo sapere se avesse altri cosplay in progetto per l’imminente Lucca Comics o Milano Games Week e lei, con la gioia di una bambina in un negozio di giocattoli ha risposto così: <<In verità ho in programma un paio di cosplay nuovi…>>
Perché un vero artista non si ferma mai per migliorarsi, <<su uno ci sto già lavorando, ma sono ancora indecisa se partecipare a eventuali contest anche perchè ancora non ho la sicurezza di andare al Lucca Comics&Games…>>
Purtroppo gli impegni di lavoro ed università richiedono spesso sacrifici, ma è da ammirare chi sa scegliere le proprie priorità per me <<…Al Games Week mi piacerebbe moltissimo andare visto che non ci sono mai stata, quindi spero almeno di poter visitare uno di questi fantastici eventi. Comunque pubblico tutto sulla mia pagina, Xidia&Chamix Cosplay, quindi gli aggiornamenti non mancheranno!>>
Ovviamente, alla marchetta finale (se mi concedete il termine) mi sono messo a ridere chiedendo se avesse altri progetti oltre al cosplay ed allo studio e lei, sempre solare ha concluso così: <<C’è qualcosa in ballo, legato alla mia passione per il disegno ed alle capacità di personalità forti del settore che hanno lavorato a tanti eventi nella mia città restando però dietro le quinte, non cercando le luci di un palcoscenico, ma ho già detto troppo così mi fermo qua.>>
La cosa ha acceso la mia curiosità, ma mi ha fatto capire qualcosa di importante: Non serve un articolo per parlare dei cosplay.
Se incuriositi, alla prossima occasione, non limitate a chiedere foto alla figa di turno o al tipo col costume del personaggio preferito, ma fermatevici a parlare.
Dietro ogni maschera c’è una persona con un suo mondo da scoprire.
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.