I Pirati dei Caraibi è senza dubbio una delle saghe che hanno segnato di più il cinema d’avventura degli ultimi anni. La leggerezza e l’abilità con cui ci vengono raccontate le leggende che già da qualche secolo fanno tremare i marinai è sicuramente uno dei punti a favore del franchise.
Quale modo migliore per rendere leggendario un film se non parlare di qualcosa che è già leggenda?
Vediamo allora alcuni dei miti già esistenti che I Pirati dei Caraibi ha riportato alla luce:
1. Davy Jones
Temi tu la morte?
Con la sua acconciatura poliposa e il suo essere inquietante e divertente allo stesso tempo, Davy Jones è uno dei cattivi meglio riusciti della saga.
Ma quanto di “già fatto” c’è nel suo personaggio?
Nelle antiche leggende marinaresche Davy Jones è uno spirito maligno del mare.
Le origini del mito non sono molto chiare.
Le fonti vanno dalla storia biblica di Jonah fino ad arrivare al pubblico pubblicista (chiamato proprio Davy Jones) che imprigionava i marinai ubriachi e li schiavizzava.
Il mito consiste più in un’idea che in un personaggio vero e proprio.
Il mostro è infatti rappresentato e descritto nei modi più disparati da libri e leggende.
In sostanza, Davy Jones è l’emblema della paura di morire in mare, il timore di non essere sepolti in alcuna terra che affliggeva quelli che in mare ci passavano la vita.
Chi muore in mare finisce nelle grinfie di Davy Jones o, più precisamente, nel suo scrigno: il fondo del mare.
« Questo stesso Davy Jones, secondo i marinai, appare in numerose forme, appollaiato sulle navi alla vigilia di uragani, naufragi e altri disastri a cui la vita del mare è esposta, avvertendo i devoti sventurati della morte e del disastro a cui si avvicinano. » – Tobias Smollett
2. L’Olandese Volante
Parte della nave, parte della ciurma.
L’Olandese Volante è la nave affidata a Davy Jones e poi a Will Turner per condurre all’oltretomba le anime dei morti in mare.
Nella leggenda originale l’Olandese Volante ha poco a che fare con Davy Jones.
Si tratta di una nave fantasma destinata a non poter tornare mai a terra e quindi a solcare i mari in eterno.
Di notte i marinai possono vedere il suo profilo che avanza silenzioso sulle acque avvolto da una spettrale nebbia.
Alcuni giurarono di aver visto lo spettro del capitano aggirarsi sul ponte.
Dietro questa figura si nasconde una tragica leggenda.
Secondo il folklore nordeuropeo, infatti, il capitano della nave (l’olandese Bernard Fokke) giurò, nel mezzo di una tempesta, di voler comunque superare il Capo di Buona Speranza, anche navigando in eterno se necessario.
Venne quindi colpito da una maledizione che condannò lui e la sua ciurma a navigare per sempre in quel mare, proprio come la pazzia del capitano aveva portato a chiedere.
Alla leggenda è anche dedicata un’opera: L’Olandese Volante di Richard Wagner.
3. Il Kraken
Sta arrivando, Jack, spinta dalla fame insaziabile per l’uomo che porta… la macchia nera.
La creatura che ha mandato Jack Sparrow nello scrigno di Davy Jones merita una certa considerazione.
La storia di un enorme calamaro che attacca le navi si sviluppa fra il 600 e l’800.
In realtà, molte delle testimonianze dei marinai che giurano di aver visto un calamaro gigante possono ritenersi false e alimentate dalla suggestione.
Ma alcune di esse sembravano parecchio credibili quando arrivarono all’orecchio del malacologo francese Pierre Denys de Montfort.
Il malacologo inserì due specie di Kraken nella sua enciclopedia sui molluschi andando inevitabilmente incontro alla derisione degli scienziati del suo tempo.
Nonostante le sue ricerche, non riuscì mai a provare l’esistenza del Kraken ritrovandosi con le tasche vuote e la carriera rovinata.
« Molto, molto al disotto nel mare abissale
il suo antico, indisturbato, sonno senza sogni
dormiva il Kraken […] » – Alfred Tennyson
4. Calypso
Per ciò a cui più tieni al mondo c’è un costo che prima o poi va pagato.
La macabra Tia Dalma è uno dei personaggi più controversi della storia.
Da personaggio secondario (sacerdotessa voodoo piuttosto inquietante e allergica al dentifricio) si evolve nella Dea del mare Calypso, sulla cui leggenda ruota gran parte del terzo film.
Le numerose leggende su questo personaggio ci mostrano una donna completamente diversa da quella del film.
Ad esempio, uno dei riferimenti più famosi alla Dea Calypso è l’Odissea.
Nell’opera Calypso è la figlia di Atlante. Venne punita dagli dei per essersi schierata con quest’ultimo in una delle tante dispute fra dei.
La dea è costretta a passare la vita sull’isola di Ogigia, dove le vengono mandati uomini bellissimi di cui lei si innamora.
Uno di questi uomini è proprio Ulisse, che resta con lei sull’isola per 7 anni prima di decidersi ad abbandonarla e tornare da Penelope.
Insomma, nella mitologia la dea è una delle tante amanti degli eroi.
Quanta differenza con la Dea del film che dà il ben servito a Davy Jones! Noi preferiamo quella, nonostante i problemi con l’igiene dentale…
“E allora ti auguro di essere felice! Ma se tu riuscissi a immaginare quanti dolori il destino vuole ancora che tu debba soffrire prima di tornare in patria, resteresti qui con me” – Odissea
5. Jack Sparrow
Ti permetto di uccidermi, non di insultarmi.
Pazzo, stupido, geniale e stratega: Jack Sparrow è la colonna portante dell’intera saga.
Quando la situazione diventa tragica e ingestibile, lui non manca mai di risolverla nel modo più pazzo possibile e di cercare, sempre e comunque, una sana bottiglia di rum!
E anche questo personaggio non è tutta farina del sacco degli ideatori dei film.
L’antico alter ego di Jack è, infatti, John Rackham, altrimenti conosciuto come Calico Jack. Una persona ricoperta di leggenda, ma che esisteva davvero.
Il pirata saccheggiava le navi inglesi con la sua Jolly Roger (si, ha ispirato anche One Piece) e divenne noto anche per la sua bandiera: un teschio con due sciabole incrociate sotto. (Proprio la bandiera usata per la Perla Nera).
Secondo la leggenda, (o la storia, chi lo sa?) Calico Jack iniziò una relazione con una delle piratesse più importanti della storia: Anne Bonny.
La piratessa fuggì con lui ma, per non destare protesta fra i marinai, fu costretta a fingersi un uomo: Adam Bonny.
Dopo migliaia di saccheggi nelle Bahamas, il Governatore locale tentò di catturare Jack, fallendo.
I pirati conquistarono altre navi in Giamaica quando il governatore si stancò veramente e inviò il cacciatore di pirati Capitan Barnet per interrompere le feste del pirata e, possibilmente, anche il suo battito cardiaco.
Il cacciatore riuscì nel suo intento e il pirata venne giustiziato il 16 novembre 1720 per impiccagione.
Sembra anche che Anne Bonny (non giustiziata perché incinta) avesse detto a Jack: “Se tu avessi combattuto da uomo, a quest’ora non ti saresti fatto impiccare come un cane!”.
Insomma, la stessa fortuna di Jack Sparrow con le donne.
Molte cose avrà dovuto pensare il pirata durante il processo, tranne che avrebbe ispirato quasi tutti film, libri, manga e serie tv sui pirati del ventunesimo secolo.
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