Pokémon: oltre i soliti titoli, qualche consiglio in più per festeggiare

Una settimana è passata e con lei anche il tanto atteso anniversario dei Pokémon. Per l’occasione abbiamo organizzato tornei, fatto maratone di film animati e scaricato vecchi giochi che la Nintendo (sempre stimata) ha deciso di mettere a disposizione.
Visto che però non siamo ancora usciti dal mood dei festeggiamenti, è giusto e doveroso andare a rivedere (ed a consigliarvi) alcuni dei prodotti a tema Pokémon che ci hanno tenuto impegnati per tanto tempo – anche per portare avanti questi festeggiamenti con un po’ di varietà, suvvìa.

Videogames

Certo, sarebbe troppo semplice focalizzarci sugli episodi più conosciuti; mi rifiuto di credere che ci sia ancora chi non ha giocato a giochi come Rosso e Blu ma anche Oro e Argento. Se poi siete dei tipi più moderni, anche le ultime uscite vanno bene anche se, a mio parere, non hanno lo smalto dei titoli su Game Boy.
Tralasciando queste uscite, però, vogliamo dare qualche titolo forse meno conosciuto al grande pubblico, ma ugualmente appassionante. Solo per fare qualche esempio inizieremo citando Pokémon Trading Card Game, avventura in tutto simile alla classica modalità di gioco (quindi Palestre, Medaglie e Lega Pokémon), con l’unica differenza dell’essere giocabile unicamente per mezzo delle carte da gioco, trovando e raccogliendo bustine d’espansione per il proprio mazzo, che conterrà i Set usciti fino a quel momento, più altre carte create appositamente. Il gioco, disponibile per Game Boy Color, non è stato mai ufficialmente tradotto in italiano; inoltre esiste un secondo episodio, purtroppo mai uscito dal Giappone, che presentava una trama ben più lunga, due continenti invece che uno solo, molti più set di carte e Palestre ed alcuni requisiti speciali per andare avanti nel corso del gioco, che potevano offrire una sfida più sentita per il giocatore.
Un altro videogioco su cui soffermarsi – e da recuperare – è Pokémon Snap, per Nintendo64. Contrariamente al solito schema, qui l’azione si svolge su percorsi stabiliti, di area in area, lasciando al giocatore il compito di fotografare quanti più Pokémon possibile nel loro ambiente naturale, utilizzando il minor tempo. Al giocatore era richiesta via via una attenzione sempre maggiore, per trovare Pokémon nascosti o anche per compiere particolari azioni che avrebbero fatto apparire particolari Pokémon.
Per citare altri grandi titoli, non possiamo tralasciare Pokémon Ranger per Nintendo DS, anche questo molto diverso dal canonico stile di gioco, sostituendo la cattura e l’allenamento al controllo temporaneo, dopo una sessione di “cattura” completata utilizzando lo stilo.
Ancora, la fortunata serie Pokémon Mystery Dungeon, di cui è da poco uscito l’ultimo capitolo, Super Mystery Dungeon – anch’esso diverso dal solito – in cui il giocatore, prendendo controllo di un Pokémon, scelto dopo un “test attitudinale”, dovrà compiere diverse missioni, interagendo con altri diversi esemplari nel corso del gioco.
Giusto per citare altri nomi, se siete in vena di recuperare, come dimenticare Pokémon Stadium per Nintendo64 e Pokémon Colosseum per GameCube.

Snap

Manga

Come tanti altri diversi prodotti del Sol Levante, anche Pokémon ha avuto il suo seguito di manga; tra i diversi titoli è il caso di prenderne alcuni ad esempio, come il fortunato Pokémon Adventures, che copre diversi momenti dei giochi, spaziando da una regione e da una generazione all’altra, iniziando sin dalle origini con le avventure di Red.
Ottimo esempio di narrazione legata ai Pokémon, mostra una serie di avventure capaci di catturare bene il lettore, pur restando molto fedele allo stile”combattivo” a cui il gioco ci ha abituati. Inoltre, le lotte sono rese in maniera molto più “realistica” – per quanto possa essere possibile – non disdegnando momenti che difficilmente avremmo pensato di vedere in una serie Pokémon – come dimenticare l’Arbok di Koga che, allenato a livelli estremi, è capace di ricostituirsi dopo essere stato tagliato in due. Il manga è stato lodato anche da Satoshi Tajiri in persona, per la sua fedeltà allo spirito originale.

red_victory-986530Prego notare il Pikachu sovrappeso di Prima Generazione a cui tutti i vecchi come me sono legati.
E Venusaur, non Charizard. Come è giusto che sia.

Altro esempio di manga di qualità dedicato ai Pokémon, anche se molto meno famoso e di longevità minore è Pokémon Getto da ze! (in lingua originale), in Italia semplicemente conosciuto come Pokémon.
In questa pubblicazione (lunga solo 8 volumi), l’avventura prendeva completamente le distanze dai videogiochi, narrando le avventure del protagonista Shu, in viaggio per affinare le sue abilità di allenatore. La particolarità del manga è la presenza di due protagonisti narranti in quanto, tramite l’In-Com, uno strumento creato da suo padre, Shu può dialogare liberamente con il suo Pikachu. Nel corso dell’avventura, Shu vivrà diverse avventure, tra il serio ed il demenziale, catturando via via i Pokémon che si troverà davanti.

Anime

Forse l’unico punto debole (n.d.r.) del franchise Pokémon ed allo stesso tempo certamente uno dei più famosi.
L’anime Pokémon viene trasmesso in Italia sin dal 2000 e narra le avventure di Ash, allenatore di Pallet Town (da noi Biancavilla) insieme al suo Pikachu ed ai compagni che via via conosce durante il viaggio; ma diciamo che questo lo sappiamo tutti.
La critica che viene mossa molto spesso all’anime è quello di essere eccessivamente “affezionato” alla figura del protagonista, mostrando più volte combattimenti troppo semplicistici o in cui i normali rapporti di potenza tra i Pokémon vengono ribaltati (facendo qualche esempio possiamo ricordare facilmente la battaglia iniziale del primo lungometraggio animato, in cui il Pikachu di Ash batte senza problemi in un sol colpo Pinsir, Venomoth e Golem. Golem. Capite quello che voglio dire). Di certo, vi sono anche momenti degni di nota: uno su tutti il famoso combattimento finale 6 contro 6 alla Lega Orange.
Nonostante comunque quelli che possono essere alcuni punti di disaccordo, l’anime è un grandissimo successo, che ha dato vita ad un grande mercato di gadget e giocattoli intorno ai suoi protagonisti. Lodati sono stati soprattutto i lungometraggi, iniziando dal primo, ormai celebre Pokémon: The First Movie – Mewtwo Strikes Back del 1998 (conosciuto in Italia con il nome di Mew Contro Mewtwo nel 2000), andando avanti fino ai giorni recenti, seppur con alcuni momenti di alti e bassi. In ogni caso, un anniversario come si conviene non è completo senza la visione di queste perle.
Un altro anime, prodotto nel 2013 è Pokémon Origins (Pokémon: Le Origini in Italia), miniserie di sole 4 puntate che ripercorre direttamente gli avvenimenti dei primi videogiochi. Purtroppo, la lunghezza ristretta impone di saltare diversi momenti, oltre all’aver utilizzato le poche puntate forse non in maniera migliore; ad esempio, le uniche due palestre ad essere mostrate sono quella di Brock e di Giovanni; oltre a questo, l’incontro all’Indigo Plateau viene completamente saltato, mostrando solamente il combattimento contro il rivale. Dall’altra parte vengono mostrati momenti altrettanto importanti, come il fantasma di Marowak alla Torre Pokémon e la battaglia alla Silph S.p.A.
Piccola nota, ma solo per i più affezionati: forse per motivi di attaccamento da parte dei fan, il Pokémon iniziale di Rosso è stato cambiato da Bulbasaur (come gli artwork originali dell’epoca suggerivano) a Charmander.

Pokémon 2000

Gioco di Carte Collezionabili

Il gioco di carte Pokémon ha avuto una grandissima diffusione sin dalla sua nascita. Uscito inizialmente in Giappone nel 1996 e poi arrivato in Europa nel 1998, è stato inizialmente prodotto dalla Wizards Of The Coast, che ha curato i Set dal Base sino allo Skyridge (2003), utilizzando anche l’e-Reader in alcuni Set. Dal 2003 in poi la pubblicazione passò alla Pokémon USA, che pubblica tutt’ora i Set in uscita.
Il gioco è andato incontro a diverse innovazioni, sia in fatto di regole (le carte Supporto, le MT, la distinzione tra Poké Power e Poké Body, i Pokémon EX…) che riguardo ai Pokémon stessi (pensiamo ai due Set Gym, che raccoglievano i Pokémon delle otto palestre di Kanto ed altri). Nonostante in Italia il numero dei giocatori attivi sia altalenante, sono molti quelli che continuano a collezionare queste carte da gioco; purtroppo, come spesso accade con i prodotti di questo genere, diversi Set non sono disponibili in Italia (pensiamo ancora ai Set Gym, ormai introvabili, disponibili solo in lingua inglese perché mai tradotti); altri ancora, invece, non sono mai usciti al di fuori del territorio del Giappone.
Consigliare come giocare in questo frangente è praticamente impossibile; se proprio ci si trova da soli, la cosa migliore da fare è recuperare il prima citato gioco per Game Boy oppure rifarsi con il gioco online disponibile sul sito ufficiale Pokémon.

blaines-arcanine

Con questo può bastare.
Certo, se avete la possibilità di giocare all’ormai antico gioco da tavolo di Pokémon fatelo pure senza rimorsi e, se la nostalgia canaglia non vi molla, provate a cercare il vecchio cavo link per Game Boy nel cassetto della scrivania e cercate di far evolvere una buona volta quell’Haunter che vi portate dietro da secoli.

Tommaso Mellace

Cresciuto sin dalla tenera età a pane e videogiochi, passa i primi anni della sua vita eliminando astronavi su XataX e sparando raggi laser contro lumache aliene in Commander Keen 4, fino ad entrare in contatto con il variopinto mondo Pokémon, di cui è schiavo tutt’oggi. Grazie ad MTV conosce il mondo giapponese, bombardando il suo cervello di dodicenne con anime quali Trigun e Neon Genesis Evangelion, i cui effetti si riveleranno devastanti. La presa di coscienza dell’esistenza del fumetto americano sarà il colpo finale per la sua vita, che spazia oggi tra una missione di Metal Gear ed un numero di Batman. Appassionato anche di musica, passa il resto della giornata a suonare la sua chitarra elettrica, passando da un riff dei Megadeth al main theme di Legend Of Zelda. Dovendo prendere come punto di riferimento i dati immagazzinati nella sua testa, è autore di diverse trame per altrettanti diversi progetti. Il problema principale è la sua totale pigriza, che lo porta a non scrivere mai nulla di quello che immagina, con conseguente perdita totale di ogni buona idea. Si spera che adesso possa cambiare qualcosa.
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