Vi piace scrivere e volete mettervi in gioco? Credete di avere le carte in regola per fare della vostra passione un lavoro e pubblicare le vostre opere!
Beh, se sentite che la vostra penna ha molto da raccontare il mio consiglio è sempre quello di provare, magari partecipando ad uno dei numerosi concorsi letterari presenti nel nostro paese.
Ed è proprio di uno di questi concorso di cui parleremo oggi: il Premio Letterario Bancarella.
Bancarella: Il premio letterario toscano
Il Premio Bancarella è un premio letterario Toscano nato nel 1953 a Mulazzo, all’ombra della Torre del sommo Dante Alighieri ma trasferito in seguito nella vicina città di Pontremoli.
Si tiene regolarento ogni anno nell penultimo sabato e/o domenica di luglio. La nascita del Premio Bancarella è dovuta alla tradizione dei Librai Pontremolesi, i librai itineranti, fenomeno molto diffuso in Italia (almeno un tempo).
I venditori ambulanti pontremolesi si davano appuntamento in primavera al passo della Cisa, sull’antico itinerario della via Francigena, dove si svolgeva il rito sacro dell’assegnazione delle zone dove andare a vendere per evitare inutili concorrenze.
Su di loro, Oriana Fallaci – che nel 1952 partecipa alla nascita del Premio Bancarella – ha scritto: “Non avevano confidenza con l’alfabeto, ma ‘sentivano’ quali libri era il caso di comprare e quali no: in virtù di un sesto senso che, dicono, è stato loro donato dal demonio in un’ora di benevolenza.”
Questo premio è suddiviso da due selezioni, la prima che stabilisce tra i partecipanti i migliori sei libri che diverranno i finalisti a cui verrà subito attribuito il Premio Selezione Bancarella, per indicare il primo traguardo raggiunto.
Verrà successivamente scelto il vincitore assoluto su tutti altri nella seconda selezione, che verrà premiato nella serata finale. Tra i vincitori abbiamo ad aprire la competizione nel 53 Ernest Hemingway con “il vecchio e il mare”, pubblicato da Mondadori.
Il successivo anno, nel 54, arrivò primo Giovannino Guareschi con “Don Camillo ed il suo Gregge”, edito da Rizzoli, per poi susseguirsi autori nostrani e stranieri che si sono dati battaglia senza esclusione di pagine.
PEr fare qualche esempio troviamo tra i vari vincitori Giuseppe Berto con “Oh, Serafina!” (1974), Alex Haley con “Radici” (nel 1978) ed Umberto Eco con “Il pendolo di Foucault” (nel 1989).
I vincitori ricevono una ceramica artistica raffigurante “S.Giovanni di Dio”, che è stato un religioso spagnolo di origine portoghese, fondatore dell’Ordine Ospedaliero detto dei “Fatebenefratelli” che in vita fu a lungo un venditore di libri e promotore di conoscenza. Nel 1690 è stato proclamato santo da papa Alessandro VIII.
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