Gli USA sono in questi giorni attraversati da una situazione complicata. Si parla di “clima da guerra civile”, e molte proteste scaturite dopo la morte di George Floyd sono finite in atti di violenza che purtroppo sembrano in buona parte perpetrate da parte della polizia nei confronti dei civili. La situazione è certo difficile da gestire e la protesta sta prendendo molte forme. Una delle più strane è quella che ha colpito la polizia di Dallas, che ha visto la propria app preposta per segnalazioni di illegalità venire inondata da video di artisti K-pop.
Il Texas è stato uno degli stati americani maggiormente colpiti dalle proteste, tanto da spingere il governatore a dichiarare lo stato di emergenza ed affiancare gli agenti federali alla polizia ordinaria.
Ogni sistema ipoteticamente atto a mantenere l’ordine è probabilmente stato schierato e il dipartimento di polizia di Dallas non ha tardato a farsi sentire: ha infatti invitato i cittadini a scaricare l’app “iWatch Dallas“, tramite la quale segnalare anonimamente qualsiasi comportamento illegale da loro visto durante le proteste.
La reazione della comunità a suon di K-pop
Gli utenti di twitter non hanno tardato ad esprimere i loro dubbi sulle intenzioni della polizia riguardo questa mossa.
In una situazione di tensione così forte, in cui peraltro tutti i social network sono letteralmente invasi da video che testimoniano atti violenti perpetrati dalla polizia nei confronti di pacifici manifestanti, è quasi normale che molti abbiano pensato che qualsiasi video possa venire usato ai danni dei civili, seppure dovesse mostrare la polizia abusare del proprio potere.
La risposta degli utenti che hanno scaricato l’app è stata repentina, ed ha riempito gli archivi della polizia di Dallas di video… Soltanto che non si tratta dei video attesi dal dipartimento.
In un curioso slancio di ironia degli utenti è partita, infatti, l’iniziativa di inondare l’app di finte segnalazioni, caricando, al posto dei video richiesti, dei clip musicali di k-pop e idol koreani.
Da lì le cose sono rapidamente degenerate, tra utenti che hanno fatto notare che l’app in questione non permette veramente segnalazioni anonime dal momento che per funzionare richiede l’accesso ai dati dell’utilizzatore ed altri che hanno invece scaricato l’app e ignorando questo avvertimento, hanno inviato le loro “segnalazioni”.
Il risultato
Il risultato è stato che iWatch Dallas è rapidamente crashata e adesso non sembra più essere funzionante; tuttavia, gli utenti non si sono persi d’animo ed hanno continuato a riempire di spam K-pop il profilo Twitter della polizia.
Ondate K-Pop non solo a Dallas
La vicenda sarebbe di per se già abbastanza notevole, ma la polizia di Dallas è stata solo la prima di una serie di istituzioni colpite da questa invasione k-pop.
Molti altri hanno utilizzato i loro canali social per richiedere ai cittadini di inviare video e foto di qualsiasi cosa sia accaduto durante le manifestazioni violente di questi giorni. La risposta non ha tardato ad arrivare anche in questo caso.
Conoscete la procedura. MANDATE TUTTI I VOSTRI FANCAM!!! FATE CRASHARE IL SITO!!! FATEGLIELO TOGLIERE DALLA RETE!!! PROTEGGETE I PROTESTATORI!!!”
E questo è solo un esempio di quello che sta accadendo in America. La situazione è grave, molto più di quanto si riesca a comprendere da questa vicenda e se date un’occhiata in rete, non farete che vedere video di violenza condivisi su tutti i social network, a denuncia della brutalità che la polizia degli USA quotidianamente dimostra non solo verso qualsiasi manifestazione pacifica ma in particolare nei confronti dei cittadini di colore.
Perchè pare, purtroppo, che nonostante gli anni di lotte per i diritti di queste persone al grido di #BlackLivesMatter, gli Stati Uniti non siano ancora riusciti a liberarsi dal razzismo che per molto tempo gli ha contraddistinti.
E penso sinceramente che dovremmo osservare con attenzione cosa sta accadendo in America e chi sta prendendo posizioni in questa faccenda (come ad esempio Sony, Facebook e Infinity Ward) per evitare che si ripeta in paesi a noi più vicini.
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