Puparia: il corto anime di 3 minuti fatto in 3 anni che critica il modello di cinema industriale

Tre anni di lavoro per tre minuti di animazione. “Puparia” a questo punto non è soltanto un cortometraggio: è una dichiarazione d’intenti, una scelta metodica contro l’omologazione visiva. Shingo Tamagawa ha realizzato ogni fotogramma da solo, senza scorciatoie digitali, mosso da una visione precisa e profondamente personale. E l’effetto finale è allucinante!

Ha disegnato tutto da solo, a mano, per 3 anni: il risultato di Puparia è ipnotico

Il titolo stesso, “Puparia”, indica la fase intermedia nello sviluppo di alcuni insetti, quella in cui il corpo muta, si trasforma, ma non è ancora definito. Un’immagine che diventa chiave per comprendere il senso profondo dell’opera: sospensione, metamorfosi, inquietudine latente.

Tamagawa non cerca di spiegare, piuttosto invita ad osservare. Il corto, privo di dialoghi, si affida al linguaggio dell’immagine e al ritmo interno delle inquadrature. Non racconta una storia in senso tradizionale, ma costruisce un’esperienza percettiva.

Ogni elemento visivo è stato realizzato a mano, con una scelta deliberata di evitare il colore digitale, considerato dall’autore troppo freddo e impersonale. Questo approccio restituisce un impatto visivo particolare: le texture, i colori e i movimenti sembrano appartenere a un tempo diverso, quasi sospeso. Un’estetica che richiama l’illustrazione artigianale più che l’animazione seriale, senza l’uso dell’AI tra l’altro, ormai odiata dai migliori del campo.

Alla base di tutto, una critica sottile ma decisa al modello industriale che domina il mondo dell’animazione giapponese. Tamagawa, attraverso il documentario che accompagna il corto, “3 Minutes, 3 Years”, racconta la propria disillusione verso una produzione sempre più standardizzata, dove il tempo per la ricerca artistica si riduce drasticamente.

Il suo gesto, allora, è quello di sottrarsi: rallentare, lavorare da solo, accettare tempi lunghi e incertezze creative. Quello che in realtà dovremmo fare tutti nella vita per godercela un po’ di più.

Ma perché dedicare tre anni a tre minuti? La risposta sta proprio nella coerenza del progetto. Non si tratta di quantità, ma di densità. Ogni secondo di “Puparia” è il risultato di una stratificazione di scelte, di rifiuti, di affermazioni silenziose. È un’opera che chiede attenzione, che non si concede subito, e che per questo lascia spazio a molteplici interpretazioni.

Forse Miyazaki aveva torto, c’è ancora speranza.

Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.
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