Greta Thunberg: impiccano un pupazzo con le sembianze dell’attivista

Avete presente quando si dice che al peggio non c’è mai fine? Per (S)fortuna viviamo in un mondo talmente tanto strano che spesso, quando si crede di aver raggiunto il fondo ecco in arrivo nuovi livelli di squallore.
Conoscete Greta Thunberg? Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg (il nome completo), è la sedicenne svedese che sta “consigliando” a noi  esseri umani – popolo del pianeta Terra – qualche piccola accortezza che potrebbe migliorare la vita di tutti.

Volete sapere perché lo squallore umano è associato alla giovane Greta Thunberg oggi? Ma perché per manifestare contro il “volere di Greta” che ha la “presunzione” di voler salvare il nostro pianeta, in Italia, qualcuno ha deciso di esprimersi in modo molto pittoresco – per non dire peggio.

IL MESSAGGIO: IMPICCATE GRETA THUNBERG

Un fantoccio con le sembianze di Greta è stato appeso, IMPICCATO, al cavalcavia di Via Isacco Newton di Roma. Il manichino con le fattezze dell’attivista – ormai portavoce e simbolo della lotta al cambiamento climatico – ha fatto capolino nella capitale, in direzione dell’autostrada Roma-Fiumicino.

Oltre al pupazzo con le treccine, anche un cartello, con la scritta: “Greta it’s your God” (“Greta è il tuo dio”).

Come c’era da aspettarselo è arrivata la dura denuncia da parte della sindaca Virginia Raggi, che su Twitter, postando la la foto del manichino, ha commentato così:

Vergognoso il manichino di @GretaThunberg ritrovato appeso a un ponte nella nostra città. A lei e alla sua famiglia la mia solidarietà e quella di tutta @Roma.

Le indagini sono ancora in corso per rintracciare gli autori del gesto che non solo è scorretto perché si condanna un simbolo – aldilà dei presunti risvolti politici – della rivalsa ambientale del nostro pianeta ma è ancora più grave fomentare l’odio verso una ragazza di sedici anni quale Greta Thunberg, istigando l’idea di impiccarla.

Non è – ancora, ma speriamo sia presto – noto chi siano i responsabili del gesto, ma siamo speranzosi nelle forze dell’ordine in modo che questi “contestatori” (che non chiamiamo animali per non offendere gli animali) siano puniti per questo gesto retrogrado.

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