Quante bombe nucleari sono esplose davvero? La risposta è spiazzante

Dal 1945, quando gli Stati Uniti testavano il primo ordigno nucleare nel deserto del New Mexico, il mondo ha assistito a oltre duemila esplosioni nucleari. Questo numero include sia test che attacchi in guerra, in particolare sui territori giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Da allora, altre nazioni con scienziati di calibro altissimo si sono aggiunte alla corsa agli armamenti nucleari, sperimentando test che hanno lasciato conseguenze devastanti per l’ambiente e la salute globale.

Quante bombe nucleari sono state davvero fatte esplodere? Troppe, davvero

Secondo le stime, sono stati effettuati circa 2.056 test nucleari nel mondo. Ecco i numeri principali per paese:

  • Stati Uniti: 1.030 test, due dei quali in attacco reale;
  • Unione Sovietica/Russia: 715 test;
  • Francia: 210 test;
  • Regno Unito e Cina: 45 test ciascuno;
  • India e Pakistan: rispettivamente 3 e 2 test;
  • Corea del Nord: 6 test

Oltre ai test registrati, un sospetto test nucleare noto come “Incidente Vela” potrebbe aggiungere un’esplosione alla lista, per un totale di 2.057. Durante il culmine della Guerra Fredda, nel 1962, sono stati effettuati ben 178 test in un solo anno oltre ad essersi presentata la minaccia di un altro ordigno devastante.

Nel 1962, la Crisi dei Missili di Cuba tra Stati Uniti e Unione Sovietica fece temere un conflitto nucleare mondiale. Questo evento, insieme alla crescente consapevolezza dei rischi per la salute, contribuì a fermare la corsa ai test. Uno studio fondamentale del 1961 sulla presenza di stronzio-90 nei denti dei bambini americani rivelò l’assorbimento preoccupante di isotopi radioattivi derivanti dagli esperimenti, persino a grande distanza dai siti di test.

due uomini che caricano una bomba su un aereo durante la guerra

Tale studio aumentò la pressione pubblica, spingendo gli Stati Uniti a firmare nel 1963 il Trattato per la Limitazione dei Test Nucleari, che vietava i test nell’atmosfera, nello spazio e sott’acqua.

Questo trattato rappresentò un primo passo verso la riduzione degli esperimenti, ma non fermò completamente i test, molti dei quali continuarono sottoterra per decenni. Nel 1996 fu proposto il Trattato Completo per la Messa al Bando dei Test Nucleari (CTBT), firmato da 187 paesi, che istituzionalizzava il monitoraggio globale dei test.

Sebbene non sia stato ratificato, il trattato ha drasticamente ridotto i test in superficie, incentivando la trasparenza e la dissuasione delle sperimentazioni segrete.

Le radiazioni generate dai test nucleari non si sono limitate all’area di esplosione. Nei primi anni, il fallout nucleare (a proposito, esiste un modo per “salvarsi” da un’esplosione atomica) causò effetti su larga scala. Il test “Castle Bravo” nel 1954, uno dei più potenti, espose gravemente la popolazione locale delle Isole Marshall, che subì livelli quasi letali di radiazioni.

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Gianluca Cobucci

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