Parliamo dell’omosessualità nei fumetti e del loro precario rapporto!
COME E’ VISTA L’OMOSESSUALITA’ NEI COMICS?
Abbiamo già trattato del rapporto che c’è tra italiani e fumetti supereroistici.
Noi italiani siamo stati visti prima come criminali mafiosi e poi come criminali normali, ma per fortuna questo è cambiato.
Con l’arrivo del super eroe Sliver!!!
Ex calciatore che piuttosto che aiutare i poveri ha preferito comprarsi i super poteri.
Cosa che avrei fatto anche io.
Ma qui oggi non si parla di stereotipi razziali, bensì di discriminazione sessuale.
Forse li avrete derisi per anni per le loro calzamaglie aderenti, ma il rapporto tra omosessualità e comics è davvero precario ed instabile.
Che poi a deridere i super eroi sono i giappomichia ed i manganazi che leggono di ragazzi con costumi strani e super poteri che combattono il male…
…che bella la libertà di parola!
Ed oggi voglio parlare dell’argomento – rimasto taboo per anni – guardandoci in faccia senza pregiudizi…
…anche perché è meglio non darvi le spalle.
COSA RENDE UN FUMETTO POLITICAMENTE CORRETTO?
Dal punto di vista dell’omosessualità, deve rispettare i criteri de LGBT.
LGBT non è una malattia veneria -anche se lo si può pensare visto che si parla di rapporti omosessuali- ma è la sigla che sta per:
Lesbo Gay Bisex e Transex.
Insomma un po’ come l’hip hop che spesso racchiude più culture musicali (ah!).
Esistono opere ritenute politicamente corrette per il movimento LGBT, una tra queste è V per Vendetta.
Oltre a toccare i temi della discriminazione sessuale con la caccia ai diversi, l’opera di Alan Moore e David Lloyd introduce le vicende di Valerie Page.
Per aver un’ottica su cosa è possibile affrontare – nel mondo civilizzato – se si dichiara la propria omosesualità.
Prima rimproverata a scuola e poi scacciata dalla famiglia.
Valerie si trovò abbandonata a se stessa fin quando non trovò l’amore.
Che le verrà portato via quando sarà rinchiusa in un allegro campo di concentramento dedicato alla sperimentazione umana.
Proprio li il nostro protagonista V conoscerà lei ed avvierà il suo piano di vendetta e liberazione.
C’è da dire che anche il personaggio di Gordon Deitrich, introdotto nel film, faccia la sua parte.
Un omosessuale che non può dichiararsi a causa della sua posizione sociale.
Mi ha ricordato per un po’ le vicende di Ricky Martin.
In realtà io non sono un esperto del fumetto omosessuale.
Conosco i fumetti ed i cartoni animati Yuri ed il movimento Nazzi-Yaoi (dove ogni fan dello yaoi si prende la briga di trasformare in omosessuale due o più etero che gli piacciono) e conosco i super eroi omosessuali, ma li mi fermo.
Ma per questo articolo mi sono messo a fare una ricerca più approfondita.
I FUMETTI LGBT
Nel genere due sono i fumetti consigliati dagli stimatori.
Il primo Strangers in Paradise, di Terry Moore.
Vincitore degli Eisner Award nel 1996 (categoria miniserie);
Del premio Ruben nel 1997;
E del premio GLAAD nel 2001, Strangers in Paradise è considerato un capolavoro.
Il difficile rapporto tra le protagoniste Katina (detta Katchoo) e Francine -la prima innamorata e friendzonata dalla seconda- gli intrecci coi personaggi secondari e la componente thriller, ha lasciato i lettori stupiti verso le capacità dell’autore.
Anche perché si sono chiesti come abbia fatto un maschio eterosessuale a descrivere con amorevole precisione l’universo femminile!
Poi c’è Il Blu è un colore caldo, di Julie Maroh.
Qui seguiamo il viaggio di Clementine alla scoperta dell’amore che si imbatte per caso in Emma, un affascinante ribelle dai capelli blu.
Vediamo subito nascere qualcosa tra le due.
Un po’ come vogliono i fan di Life is Strange per Max e Chloe …
Tutto scorre tranquillo e romantico fin quando non arriva la morale e -BOOOM!- scopriamo che l’amore non può allungarti la vita.
Qui non spiego oltre perché quando ho capito la cosa io ci sono rimasto malissimo.
Ho scoperto anche di un film tratto dal fumetto, intitolato La vita di Adele di Abdellatif Kechiche (vincitore al festival di Cannes nel 2013).
Li come sempre il pubblico si è fratturato.
C’era chi lo consigliava.
E chi invece avrebbe bruciato la pellicola e qualche reggiseno restando ignuda in piazza.
Non che la cosa mi sarebbe dispiaciuta.
Ma un grosso problema persiste…
Nonostante gli sforzi di ottimi autori per creare opere che riescano a far immergere i lettori nel complesso mondo dell’amore tra donne …
… la categoria Lesbian nei porno è ancora una sotto categoria del genere Etero e non ha una sessione come Gay e Trans!
E’ discriminazione bella e buona!
MA I COMICS CHE FANNO NEL MENTRE?
Come già detto, per i giapponesi è più facile.
Abbiamo tanti esempi di omosessualità velata, ma apprezzata, nei manga.
Come Lady Oscar, Utena, Nana o Sailor Moon.
Il tutto è velato, platonico e calcolato.
Ma se dalla serie originale al film Evangelion 3.33, Shinji può diventare una checca isterica.
Se da Devilman a Devilman Crybaby Ryo “Satana” Asuka può diventare il co-protagonista di uno yaoi
Anche i super eroi possono diventare gay dalla sera alla mattina.
E’ il caso di Ice-man.
Nato inizialmente come X-Men nel 1963, il tipo freddo è passato da ventenne capace di creare gelati all’adolescente a cui piace il gelato.
Qui lascio un po’ di tempo per capire la battuta … capisco che non è facilissima.
Solo che molti lettori, che lo seguono dagli anni 60, sono rimasti spiazzati dalla cosa.
Anche perché nell’epoca d’oro dei comics era usanza non descrivere nei particolari la vita privata dei super eroi.
Certo, non si era mai pensato alla possibilità che Harry Osborn potesse spiare il suo amico Peter Parker nello spogliatoio della scuola … ed a molti va benissimo così.
Ma col tempo sono arrivati altri super eroi gay in casa Marvel oltre Ice-man:
- Come Northstar, il mutante canadese degli Alpha Flight che appare negli X-Men.
- Il Mutante Graymalkin, che si unisce ai giovani X-Men.
- Anole il ragazzo lucertola, uno dei nuovi X-Men.
- Oppure Daken Akihiro, il figlio di wolverine …
… ora che ci penso ci sono tanti gay negli X-Men …
Che poi gli X-Men non erano già abbastanza discriminati?
Come gli Ebrei durante la seconda guerra mondiale o i Namecciani in Dragon Ball?
Ma la verità è che la omosessualità è intoccabile per due categorie di personaggi.
Va bene innanzitutto se il personaggio è secondario.
Se prendiamo un X-Men, un aiutante o un personaggio preso da un altro fumetto -come l’angelo Angela di Spawn che ora è un Asgardiana lesbo- va tutto bene.
O se prendiamo un personaggio che piace, come Daken o Deadpool e li rendiamo rispettivamente Bisex e Pansex, va benissimo.
Ma se prendiamo Batwoman, volto importante di Gotham City, che si comporta come Bruce Wayne, quindi è una genia, miliardaria, filantropa, esperta in combattimento ravvicinato ed a distanza, detective, ma amante delle donne …
… questo fa storcere il naso.
Infatti Batwoman fu cancellata a causa delle lamentele dei lettori e recuperata anni dopo quando essere Gay era diventato ok.
Allora mi chiedo:
se è giusto trasformare personaggi dalla pelle bianca in personaggi dalla pelle nera perchè dovete dimostrare di non essere razzisti …
… è anche giusto trasformare Etero in Gay o sospendere Lesbiche fin quando non sia corretto proporle per dimostrare di non essere Omofobici?
Secondo me in un mondo ideale, non c’è differenza tra bianco e nero o etero e gay.
Ma a quanto pare qualcuno ha bisogno di dimostrare di non aver pregiudizi, anche quando si parla di omosessualità.
Eh beh, lasciatemelo dire … è proprio un comportamento da checche isteriche.
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