In questi ultimi giorni ho avuto modo di provare Dakar 18 su PS4 Pro, creato dalla Bigmoon Entertaiment e distribuito anche su territorio italiano. In una settimana buona ho quindi avuto modo di solcare le dune del deserto e buttarmi in una delle corse più pazze e pericolose del mondo, addirittura credo che chiamare la Dakar semplicemente una corsa è abbastanza riduttivo, il suo fascino è nel fatto che a differenza delle corse, oltre ad essere in un deserto o comunque in territori naturali e in continuo cambiamento, non è importante solamente arrivare primi, è importante anche arrivare alla fine della corsa.
Cosa è la Dakar
La Dakar, originariamente denominata Parigi Dakar, è un rally che prevedeva ai suoi inizi storici la partenza dalla capitale francese fino alla capitale del Senegal, Dakar. Nel corso degli anni però la corsa è stata cambiata di posto, soprattutto per evitare possibili attentati terroristici e per questo, tutto il rally è stato spostato nei territori dell’America del Sud diventando unicamente Rally Dakar.
L’America del Sud sarà proprio lo sfondo delle nostre gare in Dakar 18, con corse che passeranno dall’Argentina, al Perù e la Bolivia. Uno dei grandi pro del gioco è sicuramente il motore grafico utilizzato decente che permette di avere modelli delle macchine buoni (ma non eccelsi) e anche un bel paesaggio, alla prima corsa fatta sono rimasto sbalordito dall’immensità delle dune e dal loro realismo e non credevo potesse esistere, nel nostro mondo, cose di questo genere. Il motore grafico viene però utilizzato male nel resto dei dettagli del gioco, le case presenti sono unicamente messe lì per creare un segnale e anche i movimenti dell’automobilista quando decidi di scendere dal veicolo sono imbarazzanti. Tralasciando le cose negative, per cui ne parleremo più in basso, è proprio il realismo la parola chiave di questo gioco, i ragazzi di Bigmoon hanno infatti creato un vero e proprio simulatore del rally Dakar, prendendosi però tutti i rischi di cosa può portare un realismo di questo genere.
Il gioco
Il più grande problema infatti delle corse Dakar sono proprio nella loro immensa lunghezza in alcune tappe, e questo trasportato nel gioco lascia molti momenti morti al giocatore neofita che si ritroverà molto spesso a sbuffare per la poca azione. Le corse Dakar infatti non sono delle corse normali, non ci saranno un tot di concorrenti che partiranno tutti insieme, ma saranno prove a tempo che a volte, in rari casi, ci permetteranno di incontrare avversari. Lo studio è stato molto bravo a creare una modalità per giocatori che provano il gioco per la prima volta nella loro vita, ma per chi vorrà cimentarsi nelle vere corse Dakar ci sarà pane da mordere, bisognerà infatti capire non solo le parole di chi ci affiancherà nella corsa, ma anche imparare a leggere bene i segnali e gli appunti presenti in basso a destra che sembreranno arabo all’inizio del gioco. L’avventura principale potrà essere affrontata con diversi veicoli, dalla semplice auto, alla moto, al camion arrivando al quad e la SxS, il comportamento di ciascun veicolo sarà ovviamente diverso, e ai neofiti consiglio di prendere la macchina per avere sicuramente un aiuto con se, ma non posso dire di essere rimasto affascinato da come si comportano i vari veicoli sulle sabbie del deserto. Non mi posso quindi lamentare assolutamente di come hanno voluto trasportare le meccaniche e le problematiche di un rally come quello dakar, in quel caso ci sono assolutamente riusciti, non capisco però alcune scelte degli sviluppatori che vi scriverò appena qui sotto.
Alcuni punti di sfavore
Abbastanza deludente anche il reparto online, fin dal primo giorno nei server c’era davvero poca gente e non permettere il crossplay tra le varie piattaforme ha sicuramente limitato la fama di un settore multiplayer che oltre a delle corse generiche, non permette chissà quale altro divertimento. Per quanto riguarda la fisica dei veicoli stiamo parlando di un gioco che presenta problemi, ma non impossibili da aggiustare con delle patch, purtroppo però nelle prime fasi di gioco mi è capitato di “inciampare” con la mia auto nel nulla finendo a fare mille ruzzoloni. Inutile la meccanica che porta il giocatore a poter uscire dall’auto, non ci sono motivazioni o comunque ci dovrebbero essere, perché nel tutorial ti viene mostrato la possibilità di aiutare una persona in pericolo, ma nelle mie ore di gioco non mi è mai capitato questo tipo di situazione che non porta nemmeno chissà quale beneficio verso il giocatore, aggiungere magari una meccanica di fama nel caso aiuti le persone poteva essere un obbiettivo aggiuntivo per rendere interessanti le corse.Abbastanza inutile anche tutto ciò che comporta i danni della macchina, poco approfonditi o comunque risolvibili in un batter d’occhio, sarebbe stato interessante se la meccanica di uscire dal veicolo fosse stata fusa con un gestionale per avere con se pezzi da ricambio o comunque oggetti adatti a sistemare il veicolo, ma oltre delle barre che indicano dove ti sei fatto male, non c’è nient’altro di interessante sotto questo aspetto. Dakar 18 si presenta inoltre con un openworld gigantesco, permettendoti a te giocatore, nel caso tu non volessi continuare la corsa, di perderti nelle varie tappe, la cosa può essere carina la prima volta, scoprendo posti particolari in giro per il deserto (come uno stadio con un circuito ovale) ma non c’è veramente altra motivazione di fare questa cosa e non appunto il senso di dispersione e perdita che puoi provare a volte e che è sicuramente volontà degli sviluppatori. Ci sta.
Tirando le somme, Dakar 18 è un gioco che rispecchia molto la realtà della corsa più pericolosa al mondo, ma allo stesso tempo la grossa simulazione non viene accompagnata da chissà quale divertimento se non appunto una modalità “Caccia al tesoro” che non può sorreggere tutto il gioco. E’ consigliato l’acquisto unicamente se siete veramente fan accaniti di questo rally ma nel caso vogliate provare un gioco di corsa quest’anno, ci sono tante alternative che potrebbero soddisfare i vostri palati.