Il nome ci suggerisce tante cose ma in realtà, tutto quello che a prima vista può sembrare ovvio, è solo lo strato (gassoso?) più esterno di Steam Pirate’s Railroads.
Stiamo parlando del fumetto nato dall’idea e dal talento di Matteo Aversano e pubblicato alla fine del 2015 da ManFont.
Railroads è uno scoppiettante mix che fonde lo Steampunk con le storie di pirati. Non farete in tempo a familiarizzare con i protagonisti che sarete subito proiettati in un’avvincente racconto fatto di azione su rotaie, con treni a vapore comandati da pirati senza scrupoli, con cannonate, corse, abbordaggi, salti da un vagone all’altro e risse da saloon.
Perchè Railroads non è uno Steampunk come gli altri?
E’ proprio questa, dunque, la prima impressione che si ha sfogliando il fumetto;
il ritmo calzante segue il filo narrativo per tutta la durata della storia salvo per rallentare leggermente in rarissime ma plausibili occasioni.
La contestualizzazione degli scenari, dei mezzi e, in generale, di tutta l’ambientazione è certosina ma dalla rapida fruibilità, un elemento che ci fa azzardare l’ipotesi che l’opera abbia, in un certo senso, trovato collocazione in uno stile tutto suo e che si discosta dallo Steampunk letterario il quale, notoriamente, non è adatto a tutti i palati e in particolar modo a quelli che non amano cimentarsi in letture particolarmente impegnate.
Tutto quello che di Steampunk troverete in questo fumetto, infatti, farà parte della cornice meramente estetica che di conseguenza, vi catapulterà in un’atmosfera suggestiva e dal retro-gusto industriale.
La trama di Railroads
La dinamicità del fumetto è dovuta in gran parte, oltre naturalmente al componimento strutturale delle vignette e dalla vivacità dei disegni, alla presenza di un MacGuffin perfettamente incastrato nel contesto in cui hanno luogo le vicende.
Cos’è un MacGuffin? E’ un termine inventato da Alfred Hitchcock che definisce un oggetto apparentemente insignificante ai fini della storia, un pretesto narrativo, attorno al quale ruota tutta l’azione dei personaggi. Spesso si tratta di una valigetta e guardacaso, lo è anche in Railroads.
L’equipaggio della Clayton, locomotiva guidata dal capotreno Watts, viene abbordata dal convoglio-pirata Deathwish, capitanato dalla “corsara” Armsteel.
Si, avete letto bene. Un treno che attacca un altro treno, con tanto di cannonate di piombo in pieno stile “Pirati dei Caraibi”. La cosa buffa è che il tutto avviene come se le locomotive a vapore avessero piena libertà di manovra, cosa che è consentita dall’invenzione di un mondo costellato da ferrovie, binari e biforcazioni di vario genere.
Ma l’obiettivo dei pirati non è derubare i passeggeri della Clayton quanto più quello di impossessarsi della famosa valigetta, furto che viene compiuto con successo.
Da lì, parte la caccia ai ladri che sarà vissuta dal punto di vista del protagonista principale, Martin, lo sbadato “tuttofare” al seguito di Watts e compagnia.
Non mancheranno momenti di riflessione che danno un senso tutt’altro che semplicistico alla narrazione dove, nello specifico, si strizza l’occhio a un tema attuale molto delicato che è quello dell’inquinamento atmosferico.
Troverete anche quella giusta dose di “romanticismo da pirati” ma la ciliegina sulla torta è rappresentata dal sarcasmo, quel pizzico di umorismo che ricorda molto Monkey Island che trasuda dai dialoghi e che vi strapperà un sorriso in più di un’occasione.
Quello che emerge in Railroads
In conclusione, Railroads non è un prodotto che va apprezzato solo attraverso il “filtro Steampunk” di cui, comunque, si avvale con molta dimestichezza.
Dall’opera emerge sopratutto l’elemento fantastico; il fumetto offre delle idee brillanti e originali che contraddistinguono l’ambientazione – in generale, il suo lore – come performativo esclusivo di questo mondo.
Questo e molti altri elementi dimostrano come in Railroads sia presente una forte componente inventiva; nel pentolone, la storia di Martin & Co. mischia con successo non solo avventure di pirati con l’universo Steampunk ma trova il giusto connubio tra tanti spunti, tutti funzionali e tenuti con successo insieme dal collagene di una narrazione molto fantasiosa ma genuinamente autentica nonché innovativa e libera dagli schemi dei “soliti fumetti”.
Data la qualità generale dell’opera, non possiamo far altro che consigliarvi la lettura. Sarà una piacevole scoperta e non vedrete l’ora di un seguito. Garantisco io! :D
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