Robin Williams, un attore più che memorabile i cui film hanno regalato grandi gioie a chi è cresciuto negli anni ’90 e non solo. Un attore che ricordiamo tanto per Jumanji quanto nei panni della mitica Ms. Doubtfire, o di un adulto Peter Pan. Un attore che, purtroppo, ci ha lasciati nel 2014 all’età di soli 63 anni, morto suicida dopo aver ricevuto la diagnosi di una grave malattia neurodegenerativa. Ed i suoi ultimi giorni verranno raccontati dalla moglie in un documentario intitolato Robin’s Wish, in uscita il primo settembre, per il quale è uscito recentemente un trailer.
Robin Williams e il suo documentario: mettiamo in chiaro le cose
I rumor sulla tragica fine dell’attore sono molteplici. Si parla di problemi di salute, di droga e di svariate cose riguardanti la vita personale del compianto Williams, e la moglie Susan Schneider Williams ha intenzione di spiegare come siano andate davvero le cose. Lo farà tramite questo documentario, con l’aiuto del regista Tylor Norwood.
Robin’s Wish racconta la vera, potente storia degli ultimi giorni dell’attore comico Robin Williams. Per la prima volta, la lotta di Robin contro una malattia neurodegenerativa mortale, nota come demenza del corpo di Lewy, viene mostrata in ogni dettaglio. Attraverso uno sguardo giornalistico questa storia illumina di una nuova luce la tragedia, mostrando la bellezza che stava dietro la mente di uno dei più grandi intrattenitori di tutti i tempi.
Ma oltre alla descrizione ufficiale, la vedova di Williams ha rilasciato un comunicato stampa per spiegare come è nato questo progetto.
Durante l’ultimo anno della sua vita, Robin si è confrontato con ansia, paranoia, insonnia, realtà alterata in modo terrificante ed una giostra di speranza e disperazione. Con le cure del nostro team medico abbiamo inseguito una ininterrotta parata di sintomi senza mai ottenere niente. E’ stato solo dopo la morte di Robin, grazie all’autopsia, che la fonte del suo terrore ci è stata rivelata: aveva una diffusa malattia dei corpi di Lewy. Uno dei casi peggiori che i professionisti a cui ci siamo rivolti avessero mai visto.
Armata con il nome di una malattia cerebrale che non avevo mai sentito prima, mi sono data la missione di comprenderla, e questo mi ha portato lungo un sentiero di patrocinio. Con il prezioso aiuto di esperti medici ho visto che quello che io e Robin avevamo attraversato aveva senso – la nostra esperienza risultava scientificamente spiegabile. E quello che ho scoperto in questa strada è più grande di me, e più grande di Robin. L’intera storia è stata raccontata durante la creazione di questo film, che detiene la verità che io e Robin stavamo cercando.
Robin’s Wish è la storia di Robin, è la nostra storia, e in qualche modo è una storia universale – tutti comprendiamo cosa significa cercare risposte ed avere esperienza di amore, perdita, e di ciò che ci guarisce e ci fa andare avanti.
Insomma, da non perdere.
Leggi anche:
Zelda Williams ritrova alcune foto che la ritraggono con il papà Robin: il post diventa virale
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.