Come è ben noto, la cultura dei romani e quella degli antichi greci, veneravano entrambe divinità molto simili tra loro per tratti e storia di fondo.
Infatti, l’importanza egemonica di questi due popoli del Mediterraneo, durante l’età classica, ha avuto un forte impatto sullo sviluppo parallelo di tali religioni.
Uno dei vagoni che si è sdoganato dalla cultura greca era rappresentato dalla venerazione di spiriti protettori del benessere familiare e sociale, praticato dalle famiglie romane.
Conosciamo un pò meglio alcuni di loro.
Divinità protettrici dei romani
Ecco una breve lista dei maggiori spiriti venerati dalle famiglie romane:
1) Mani: ogni popolo, antico e moderno, ha dato particolare importanza ai propri defunti. I Mani, che dal latino significa Benevolenti, erano le anime dei defunti romani con incerta collocazione. Agostino d’Ippona cita nella sua opera La città di Dio:
“l’anima umana è un demone e che gli uomini divengono Lari se hanno fatto del bene, fantasmi o spettri se hanno fatto del male e che sono considerati dèi Mani se è incerta la loro qualificazione.”
Erano devoti a questi spiriti e veniva offerto loro cibo e vino.
2) Penati: garantivano il benessere della famiglia ed erano presenti in ogni abitazione sotto forma di statuette. Sono stati ritrovati degli altari dedicati proprio a loro a Ercolano (NA), generalmente associati agli angeli custodi della religione cristiana, che proteggevano la casa e la famiglia.
3) Genius: numen tutelare e custode benevolo di tutte le persone. Raffigurato inizialmente come un serpente, fu successivamente indicato con forme umane. Un suo affresco si trova in una villa romana a Boscoreale, rappresentato come una figura alata, un angelo.
4) Lemures: o Lemuri. No non sono quei simpatici animali dagli occhioni dolci, ma spiriti maligni della notte, fantasmi o vampiri. Creature che non hanno mai raggiunto la pace e che vagano nel mondo dei vivi, perseguitando i romani fino a portarli alla pazzia. Secondo la leggenda, queste anime erano dominate da un’antica dea che regnava sui demoni, sulla notte e sulla Luna: Ecate.
5) Larvae: anche questi erano degli spiriti malvagi con l’aspetto di scheletri o demoni scarnificati, che avevano compiuto in vita cattive azioni e continuavano a farlo dopo la morte, combattendo i Mani benevoli.
Curiosità sulle antiche usanze; Spiriti benevoli e maligni
Per scongiurare l’arrivo dei Lemuri ogni 9, 11 e 13 maggio i romani celebravano i Lemuria: verso mezzanotte, a piedi nudi, il capo famiglia si lavava tre volte le mani e metteva in bocca una fava nera, per nove volte, sputandola poi dietro di sé in direzione dell’uscio ma senza guardarlo.
Doveva poi recitare la frase “con queste fave io riscatto me e i miei” con la credenza che i Lemuri le raccogliessero. Dopo un’altra lustrazione delle mani diceva “Manes exìte paterni!” (Ombre dei miei antenati, andatevene!).
I Lemuri erano così placati per un anno.
Nella descrizione dei Mani c’è un aspetto che somiglia molto a un’usanza della religione cristiana. Le famiglie lasciavano le offerte agli spiriti come pane, latte, acqua e cibo in generale, nel cristianesimo si celebra una festa simile.
Tra la notte l’1 ed il 2 Novembre, la festa dei santi e dei morti, è bene lasciare la tavola apparecchiata con del cibo e dell’acqua, come a soddisfare e dissetare gli angeli ed i morti al loro passaggio. Coincidenza?
Concludo dicendo che ogni cultura ha un suo fascino, i suoi ideali e credenze. Ed è sempre più affascinante!
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