Aspiranti influencer, social media manager ma anche semplici utenti, in quest’epoca sono tutti alla ricerca di quella combinazione vincente, quella pietra filosofale alchemica fatta di composizione, illuminazione, colore e chiaramente soggetto, che in una immagine o in una foto determinerà un forte incremento di like e follower, sia su Instagram o su altri social media.
Ma cosa permette davvero di fermare lo scroll infinito, lo zapping quotidiano sulle home page?
Ecco i pareri di Tedi Asher, neuroscienziata, Sergey Kruglov, top designer e John Suler, esperto di psicologia della fotografia.
La scienza dietro la foto perfetta per Instagram
E’ noto da tempo (vedere lo studio ‘Thinking, Fast and Slow‘ di Daniel Kahneman) che la mente umana opera con due ‘modalità’: una fatta di scorciatoie che ci consentono di elaborare rapidamente le quantità di informazioni che incontriamo quotidianamente, l’altra quando il nostro cervello registra improvvisamente qualcosa di interessante, si ferma e focalizza.
Secondo la dott.ssa Tedi Asher possiamo esercitare controllo su quale modalità vogliamo stimolare con due diversi tipi di influenze: le bottom-up, focalizzate sulla percezione sensoriale e da essa stimolate e le top-down, di natura cognitiva e stimolate da obiettivi, ricordi ed emozioni.
Sergey Kruglov, lead product designer di un’azienda che crea soluzioni di marketing per Instagram sa bene che
la cosa più preziosa per cui tutti i marchi e prodotti su Instagram stanno attualmente combattendo, è l’attenzione.
E quella, nuova valuta nel mondo digitale, deve essere catturata rapidamente: uno studio del MIT ha scoperto che ci vogliono solo 13 millisecondi per elaborare e identificare un’immagine.
Secondo Kruglov elementi come il colore, l’illuminazione e la composizione possono agire come influenze bottom-up che attirano l’attenzione e aiutano a sviluppare le influenze top-down.
“Rompere gli schemi visivi e giocare con immagini familiari funziona bene, rendendo abbastanza facile attirare l’attenzione e farti fermare a pensare al contenuto”, afferma Kruglov.
Quindi esiste un metodo?
Il professor John Suler è stato coautore di un libro (con il professor Richard Zakia) intitolato ‘Perception and Imaging: Photography as a Way of Seeing‘ che utilizza principi di psicologia per aiutare i fotografi a prevedere e controllare le reazioni emotive ai loro scatti.
“Sebbene il design e la composizione di un’immagine potrebbero catturare l’attenzione di una persona, l’impatto non durerà a meno che non stimoli l’emozione nello spettatore”, afferma Suler e prosegue:
La ricerca ha dimostrato che è più probabile che ricordiamo qualcosa che ha generato un sentimento dentro di noi, e che a volte l’impatto si verifica a livello subconscio.
Probabilmente, in sostanza, non esiste una ricetta segreta definitiva, nè per Instagram nè per nessun altro social media. Ma sicuramente vanno considerati tutti questi aspetti quando si cerca di promuovere il proprio brand in una società sempre più esigente ma pur sempre intimamente umana ed emotiva.
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