Il 2020 si avvicina al giro di boa, con il coronavirus ancora assoluto protagonista della scena, e molto probabilmente così sarà fino al suo termine. I segni di miglioramento, tuttavia, non mancano. Molti paesi, tra cui l’Italia, provano a ripartire, allentando le misure che hanno condizionato gli ultimi mesi della nostra vita. L’obiettivo dichiarato è quello di tornare alla normalità. Sì, ma quale normalità? È il problema che si è posto la comunità mondiale degli scienziati, sostenuta da diverse star di Hollywood.
Un appello sul Le Monde
Più di duecento, tra artisti e scienziati, hanno firmato un appello congiunto sul quotidiano nazionale francese Le Monde. L’auspicio? Che non si ritorni alla normalità, quella che ha portato il pianeta ad una crisi perenne, dalla quale possiamo uscire indenni solo cambiando radicalmente il nostro stile di vita. Che dovrà divenire la “nuova normalità”.
La pandemia che ci ha flagellato deve essere un severo monito, e nello stesso tempo un’occasione per ripartire, all’insegna di un reale cambiamento. Promotori dell’iniziativa sono stati l’astrofisico francese Aurélien Barrau e la connazionale attrice Juliette Binoche. Al duo si sono unite diverse star mondiali, tra cui Robert De Niro, Jane Fonda, Madonna, Cate Blanchett e Marianne Faithfull. All’appello non manca l’Italia, con Monica Bellucci e il regista Paolo Sorrentino a rappresentarci.
Un messaggio di speranza
Ecco alcuni passaggi dell’appello:
Viviamo un cataclisma planetario. Riscaldamento climatico, diminuzione drastica degli spazi vitali, crollo delle biodiversità, profondo inquinamento dei suoli, dell’acqua e dell’aria, rapida deforestazione: tutti gli indicatori sono allarmanti. Al ritmo attuale, entro qualche decennio, non resterà quasi più niente. Gli esseri umani e la maggior parte delle specie viventi sono in una situazione critica.
Non è troppo tardi per evitare il peggio.
È troppo tardi perché non succeda niente: il crollo è in corso. La sesta estinzione di massa si svolge a una velocità senza precedenti. Ma non è troppo tardi per evitare il peggio.
Un messaggio di speranza quindi, ma anche la presa di coscienza che si tratta forse della nostra ultima occasione. Un ultimatum alla nostra coscienza:
È una questione di sopravvivenza. Sostanzialmente, non può essere considerata come secondaria.
Molte altre lotte sono legittime. Ma se questa verrà persa, nessun’altra potrà essere condotta.
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.