Sì beh, diciamo che la notizia non potevamo non darvela. Anche se è imbarazzante parlare di un pene di legno, quello che vediamo in foto è proprio un sex toy di epoca romana. Una ricerca archeologica ha riportato alla luce questo enorme fallo che ad alcuni potrebbe ricordare quello gigante con cui Alexander DeLarge uccide la vecchia proprietaria della clinica in “Arancia Meccanica“. Ma andiamo a scoprire di più a riguardo.
Difficile da credere ma a quanto pare tutti i dati sembrano confermare che questo oggetto sia un grosso fallo di epoca romana
Un manufatto in legno scoperto nel Vallo di Adriano potrebbe essere un esempio di quasi 2000 anni di sex toy di epoca romana, secondo gli archeologi. Rinvenuto nel forte romano di Vindolanda, nel nord dell’Inghilterra, che un tempo segnava i confini settentrionali più estremi dell’impero, l’oggetto di legno a forma di pene è stato inizialmente registrato come uno strumento da rammendo, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Antiquity.
Gli esperti dell’University College di Dublino e dell’Università di Newcastle ritengono che l’oggetto, trovato in un fosso, possa essere il primo esempio di fallo di legno mai trovato nei confini dell’impero romano. Nel documento vengono discusse tre possibili spiegazioni per lo scopo del fallo, e una di queste è che l’oggetto, lungo 6.3″, fosse usato come strumento sessuale. Il dottor Rob Collins, dell’Università di Newcastle, ha affermato:
La dimensione del fallo e il fatto che sia stato scolpito nel legno solleva una serie di domande sul suo uso nell’antichità. Non possiamo essere certi della sua destinazione d’uso. Potrebbe essere anche stato utilizzato come un portafortuna. Sappiamo comunque che gli antichi romani e greci usavano strumenti sessuali e questo oggetto di Vindolanda potrebbe esserne un esempio
Infatti, piccoli falli portatili fatti di osso o metallo erano comunemente indossati come ciondoli intorno al collo per buona fortuna. Ma il team di ricerca pensa che l’oggetto trovato in Inghilterra potrebbe essere stato usato per qualcosa di più che per scongiurare il male, poiché l’analisi ha rivelato che entrambe le estremità del fallo sono notevolmente più lisce, indicando contatti ripetuti nel tempo.
Ma ci sono anche altri usi dei falli in epoca romana
Un’altra possibilità per l’oggetto è che potrebbe essere stato usato come pestello, sia per scopi culinari che per macinare ingredienti per cosmetici o trattamenti medicinali. Una terza ipotesi, che si lega bene alla prima, prevede che il fallo possa essere stato inserito in una statua che i passanti avrebbero toccato attivando la protezione dalla sfortuna. Questa sembrava essere una cosa comune in tutto l’impero romano. Un po’ come toccare i testicoli del toro in Piazza San Carlo a Torino.
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