Ricordo ancora perfettamente il momento in cui, circa un anno fa, “incontrai” per puro caso quello che adesso è uno dei miei libri preferiti: Solo per sempre tua di Louise O’Neill.
Non lasciatevi incantare dal titolo, non sto parlando di un romanzo d’amore, ma di un distopico crudele e a tratti claustrofobico pensato si per un pubblico young adult, ma che dovrebbe essere letto da chiunque.
Ambientato in un mondo che arranca in seguito a guerre e catastrofi naturali e in
una società fortemente strutturata, dove a contare sono solo gli uomini.
Le donne infatti, sono generate in una fabbrica e trascorrono i primi sedici anni della loro vita rinchiuse nella Scuola.
Una Scuola solo per ragazze, dove non si insegna a leggere e a scrivere ma invece imparano a scegliere i vestiti più adatti, a truccarsi, a contare le calorie, ad apparire sempre più belle.
Perché l’unica cosa che conta, in una società dove le donne sono progettate con l’unico scopo di compiacere gli uomini, è la perfezione estetica, l’APPARENZA.
[pullquote]Tutte le eva sono create per essere perfette, ma a quanto pare col tempo sviluppano difetti. Confrontarvi con le vostre sorelle è un modo utile per identificare tali tare, ma poi dovete compiere i passi necessari per migliorarvi. C’è sempre un margine di miglioramento.
(Dalle “Regole per un comportamento femminile appropriato”)[/pullquote]
L’OSSESSIONE DELL’ESSERE PERFETTI
“C’è sempre un margine di miglioramento” è la frase che rimbalzerà nella mente di freida (nel libro le donne non sono neanche degne di un nome con la lettera maiuscola), la protagonista, e che alla fine del libro rimarrà stampata nella vostra.
Perché nonostante la vicenda si svolga in un tempo molto lontano dal nostro, il comportamento delle protagoniste rispecchia quello di molti giovani di oggi: postano in continuazione aggiornamenti sui social, la loro principale preoccupazione è quella di essere nei posti più alti della classifica con la speranza di essere scelte dagli Eredi (gli uomini) e sono disposte a tutto pur di raggiungere la perfezione, perfino a danneggiare le loro amiche.
Ma cosa c’è di così sbagliato nel voler essere perfetti, nel voler essere i migliori?
Faccio eco alle mie sorelle. Se solo potessi buttarle sulla pira. Starei a guardare felice mentre si trasformano in cenere finché non rimarrei che io. Di sicuro a quel punto sarei abbastanza.
- Bisogna piacere a se stessi. Una delle lezioni più importanti che questo libro mi ha dato, è che non saremo mai abbastanza. E’ vero, “c’è sempre un margine di miglioramento“, possiamo e a volte dobbiamo cercare di essere la versione migliore di noi stessi, fisicamente ma soprattutto interiormente. Quello però che è importante è piacerci anche quando non lo siamo. Non sempre riusciamo ad essere come vorremmo quando lo vorremmo, ma non per questo dobbiamo smettere di amarci. Non saremo mai abbastanza, e va bene così perché nessuno è perfetto. A volte le circostanze ci impediscono di essere al top, questa è la vita, e dobbiamo imparare ad essere clementi con noi stessi. https://www.youtube.com/watch?v=6MMly99uxRg
- I nostri difetti ci rendono ciò che siamo. Una delle cose che odio più della nostra società, è che un pò tutti ci nascondiamo dietro a delle maschere di apparenza. Molto spesso scambiamo per difetto ciò che effettivamente ci rende noi e ci distingue dagli altri. Non sto dicendo che è giusto essere egoisti o cattivi, ma che cose come l’impulsività, la testardaggine ma anche la timidezza (per esempio) se equilibrate possono tornarci utili ma soprattutto ci rendono umani. Infondo, i nostri personaggi preferiti non sono proprio i più deboli, imperfetti e combina guai? Che mondo sarebbe se fossimo tutti senza difetto? Lo stesso vale per i difetti fisici. Ragazze, ma anche ragazzi, al vostro partner devono piacere le vostre imperfezioni, perché fanno parte di voi. L’amore sta in questo! Non abbiate paura di nascondere i vostri sentimenti e le vostre emozioni, non c’è nulla di sbagliato in queste!
Sono stufa di stare in questa Scuola. Sono stufa distare in questo corpo. Sono stufa di essere me. Ogni sentimento tossico che ho mai provato sembra esplodermi dentro come un milione di voci diverse che gridano per farsi sentire tutte insieme e mi butto sul letto mordendo il cuscino per zittirle. Piangere è brutto, ci urlavano le caste quando eravamo bambine e ci sbucciavamo le ginocchia cadendo. Piangere vi riempie la faccia di chiazze. Nessun uomo vuole una ragazza che piange. Dovete essere sempre allegre e spensierate. Così non piango. Ma soffocare il pianto mi dilania.
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