Avete presente quella fastidiosa sensazione di impotenza che si ha quando non si riesce ad andare avanti in un videogioco? Le motivazioni possono essere tantissime: dall’equipaggiamento troppo debole, alle skill inadeguate, fino a non sapere semplicemente dove bisogna andare (basti pensare ai Souls e Souls-like).
Una problematica comune che può causare nel giocatore effetti diversi: dal semplice fastidio, al far ricorso a tutte le voci del calendario liturgico, fino ad un definitivo abbandono del titolo videoludico. Se fino a ieri gli unici rimedi efficaci contro la nabbaggine erano il chiedere aiuto ad amici più esperti o cercare guide su qualche forum, ad oggi Sony ha trovato un modo per aggirare il problema… E ovviamente guadagnarci su.
Sony: un aiuto che non è un aiuto
Sembra infatti che la multinazionale giapponese abbia recentemente registrato presso il WIPO (L’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale), un nuovo brevetto per un’intelligenza artificiale in grado di capire quando un giocatore è in difficoltà e di suggerire di usare microtransazioni (di cui potete leggere qui cosa ne pensiamo) per risolvere il blocco.
Tale programma è in grado di suggerire soluzioni pratiche, attraverso gli acquisti nello store, ad un giocatore che non è più in grado di progredire. L’intelligenza artificiale in questione baserebbe la propria analisi sui dati individuali collezionati da ciascun utente per poter fornire risposte adeguate.
Più che dei suggerimenti, tali “risposte” somiglieranno a delle vere e proprie incitazioni ad acquistare con denaro reale alcune risorse utili. La IA aiuterà l’utente a raggiungere il suo obiettivo con il proprio personaggio, facendolo accedere alle risorse presenti nell’ambiente di gioco.
Soluzione conveniente?
Risorse di gioco che potrebbero concretizzarsi in DLC, add-on, upgrade, suggerimenti… È dunque molto probabile che il giocatore non avrà modo di sapere cosa gli verrà consigliato prima dell’acquisto. L’analisi dei dati di gioco permetterà di analizzare le informazioni sul cosa hanno fatto i giocatori fino a quel momento e di cosa hanno bisogno.
Ovviamente non bisogna dare per scontato che Sony deciderà veramente di implementale un sistema simile. Dato però l’avvicinarsi dell’uscita di PS5 non è neanche da escludere che non farà parte delle nuove funzionalità.
Certo, dal punto di vista di un gamer all’antica (tipo il sottoscritto), con ricordi legati ad anni di tentativi per completare un singolo videogioco su PS1, l’idea di usare un sistema simile risulterà raccapricciante e blasfema, ma non è detto che le generazioni più giovani non possano trovare attraente tale prospettiva. Tant’è che non è neanche la prima volta che una multinazionale brevetti una tecnologia simile. Electronic Arts, qualche mese fa, aveva compiuto la medesima cosa pubblicando un inquietante brevetto riguardante le microtransazioni.
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