Star Trek: Discovery e The Orville, una indigestione Sci-Fi

 Trekker di tutto il mondo gioite! Arriva Star Trek: Discovery

Dal 25 settembre è arrivata su Netflix Star Trek: Discovery, il nuovo capitolo della saga cult di fantascienza. La serie, ambientata dieci anni prima dell’Originale, arriva esattamente cinquant’anni dopo la messa in onda dell’episodio uno di Star Trek!

I quindici episodi di cui è composta saranno divisi in due mid seasons: i primi, uno a settimana, saranno rilasciati fino al 6 novembre; per i restanti occorrerà aspettare gennaio 2018.

Siete tristi per questa notizia? NON DISPERATE!

Perché, se già non l’avete fatto, potrete occupare le settimane di attesa con The Orville, in programmazione su FOX ogni giovedì; purtroppo non sappiamo se e quando verrà trasmessa in Italia. La serie creata da Seth MacFarlane prova ad essere un omaggio a Star Trek (numerosissime, infatti, le citazioni e i riferimenti) in chiave comedy.

Ci prova, ecco. Perché in realtà non ci riesce benissimo. Ma andiamo con ordine.

“Spazio, ultima frontiera”

Star Trek: Discovery
Il cast dei primi due episodi di Star Trek: Discovery

Star Trek: Discovery parte con il botto, in tutti i sensi!

Un’ora e mezza di pura bellezza in computer grafica, due episodi che somigliano più ad un film che ad una serie televisiva. Del resto non siamo più ad inizio anni 2000 quando la serie più seguita era Gilmore Girls, con tutto il rispetto per Gilmore Girls; adesso il livello delle produzioni è così elevato che per competere bisogna fornire un prodotto di prima qualità; per quanto abbiamo visto finora, Star Trek: DIscovery ci è riuscita benissimo. Tra effetti speciali degni di una produzione cinematografica, una battaglia spaziale che farebbe impallidire J.J.Abrams, make up e costumi da urlo, dialoghi serrati e picchi emotivi, il pilot esaurisce la sua trama con un cliffhanger che lascia mille interrogativi.

Il pilot, infatti, potrebbe anche essere autoconclusivo, se non fosse che sappiamo di avere appuntamento con Netflix il prossimo lunedì. Non ci resta che aspettare e sperare di non trovarci davanti ad una serie del tutto diversa.

Star Trek: Discovery

La protagonista per il momento ci piace, eccome! Il primo ufficiale Michael Burnham (Sonequa Martin Green) è umana, ma cresciuta ed educata tra i vulcaniani, e che vulcaniani! Numero Uno (come viene chiamata) è allieva niente meno che di Sarek, il padre di Spok. Incontriamo anche l’equipaggio della USS Shenzou, il suo capitano Philippa Georgiou (Michelle Yeoh) e il suo ufficiale scientifico Saru, di razza Kelpien, che è spesso in contrasto con Burnham.

Un capitano, un primo ufficiale di cultura vulcaniana e un ufficiale scientifico che non vanno d’accordo tra loro. Vi ricorda niente?

Non diciamo altro se non: guardatela! Il vostro cuore di Trekker esulterà!

 

Una parodia che non decolla

the orville
Il cast di The Orville

Dobbiamo ammetterlo: nutrivamo le più grandi speranze per The Orville.

I trailer erano riusciti a distrarci dall’Inverno arrivato nel mese di luglio. Abbiamo esultato difronte alle prime immagini della USS Orville, dell’evidente richiamo all’Enterprise; abbiamo riso all’assaggio delle battute sagaci, come solo MacFarlane sa fare. Il cast poi prometteva grandi cose. Insomma l’idea di una rilettura di Star Trek in chiave parodistica ci piaceva.

Però, c’è un enorme però: The Orville vorrebbe essere una parodia, ma non ci riesce fino in fondo; vorrebbe essere una serie fantascientifica ma manca di qualcosa; vorrebbe essere un tributo a Star Trek, e questo, se non altro, le riesce benissimo.

La USS Orville

Diciamo le cose come stanno: The Orville è una serie ben fatta, ben girata, con ottimi effetti speciali e una buona fotografia. Avrebbe avuto le carte in regola per essere una comedy dell’assurdo, come lo fu Galavant, o seguire la strada aperta da Mel Brooks con Balle Spaziali, ma è mancato il coraggio.

Troppo grande l’amore per Star Trek per lasciarsi andare alla comicità che conosciamo da American Dad; forse troppa la paura di mancare di rispetto ad una saga tanto amata. Rimane quindi una serie godibile e leggera, ma dalla comicità frenata; una comedy che si prende troppo sul serio non riuscendo mai a fare il salto di qualità.

Con questo non vogliamo assolutamente scoraggiarvi dal guardare The Orville, anzi: i primi tre episodi sono godibilissimi, da guardare, però, senza troppe pretese.

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