Avete mai desiderato partecipare a una sfida tra bande in pieno stile Gangs of New York? O sorseggiare un tè in ambienti raffinati e pretenziosi? Magari farvi una passeggiata insieme a dame e lord di altri tempi (o malfattori vari) in un disordinato, fumoso retrogusto di odori pre-industriali?
Avreste potuto farlo, dall’11 al 13 settembre, a Roma, dove si è svolta la seconda edizione del più grande festival d’Europa dedicato al genere Steampunk: lo Steamfest.
Anche quest’anno, l’intento di ricreare una dimensione dove si potesse vivere l’atmosfera che ha ispirato più di una generazione è riuscito sotto ogni punto di vista.
Strutture, esposizioni, stand hanno riportato alla luce l’epoca vittoriana rendendo la Città dell’Altra Economia di Testaccio un vero universo alternativo.
Conferenze sulla letteratura del genere, concerti e persino spettacoli di Burlesque hanno arricchito l’esperienza dei partecipanti provenienti da tutta Italia e dal continente.
Un’opportunità unica, infatti, sia per gli appassionati, sia per i neofiti e curiosi di questo movimento culturale che conta milioni di persone al seguito, in molteplici campi artistici di tutto il mondo.
Promossi a pieni voti i ragazzi dello staff che già alla manifestazione numero 2 non solo hanno riconfermato i presupposti originari ma hanno persino compiuto il salto di qualità accogliendo ospiti come Rust and Dust e Poison Garden.
Questa, in sintesi, è l’opinione di chi ha potuto prendere parte all’evento e noi non ce la siamo fatta scappare.
Alla manifestazione ha, infatti, partecipato il nostro amico Simone Madeo che ha presieduto uno stand insieme ai suoi colleghi Alessandra Lucanto e Sante Mazzei per promuovere il fumetto Sion (ricordate? Articolo qui) di cui è sceneggiatore.
Ci ha mandato, dunque, un resoconto delle ultime due giornate, quelle di sabato e domenica, vissute dal suo punto di vista, eccolo:
Ho avuto la possibilità di essere allo Steamfest di Roma con il fumetto “Sion”, progetto che sto portando avanti con Alessandra Lucanto e Sante Mazzei.
Appena sono rientrato, alla domanda: “Quindi? Com’è stato?” mi si illuminano gli occhi e dico “bello!”.
E infatti, ecco com’è andata la nostra avventura. Arriviamo sabato mattina al nostro stand. Già venerdì era stato un giorno steampunk che avevamo malauguratamente mancato, ma avevamo voglia di recuperare.
Sistemiamo tutto per il nostro stand: tavole, cavalletti, monitor per live e ogni altra cosa che ci eravamo portati dietro. L’attimo dopo l’allestimento solleviamo la testa e realizziamo dove ci troviamo.
Lo steamfest di Roma ci ha molto colpito, soprattutto con i suoi cosplayer ben studiati, pienissimi di dettagli che c’era da diventare ciechi, e con le sue idee. Ho visto mercatini con in mostra delle cose che decidi di lasciare lì solo perché non hai abbastanza spazio (o soldi) nella valigia: occhiali da sole steampunk (per quanto, di sole, ne ho visto poco); orologi da taschino e un centinaio di cappelli, di quelli che se ti vedono così su un autobus ti cedono il posto gli anziani, e molte altre cose che hanno fatto breccia nel mio cuore. Ma anche tanto altro che non ti aspetti di vedere a una fiera dello steampunk. Basti pensare alle bottiglie di vetro rivestite, o a una delle cose che mi ha lasciato a bocca aperta: le foto “invecchiate”.
Il concetto era semplice: l’autore dello stand aveva fatto delle foto e le aveva, con un software di ritocco, riempite di particolari inquietanti. Una su tutte: quella della ragazza che teneva in mano un bambino malefico bicefalo. La ragazza era una persona normalissima, alla quale l’autore aveva aggiunto il pargolo mostruoso e l’atmosfera dark.
Ma di non sola materia tangibile vive l’umanità. Infatti, proprio davanti al nostro stand, c’era un ragazzo che presentava un videogioco a tema steampunk, in cui potevi portare alla vittoria Tesla contro Edison!
E poi, dulcis in fundo, la cosa che davvero è uno spettacolo: i cosplay.
Gente con baffi steampunk, cappelli ottocenteschi steampunk, accessori steampunk, armi steampunk e tanta voglia di parlare di steampunk. Una coppia fiorentina ha sfoggiato un cosplay immenso con cui ho avuto il piacere di scattarmi una foto. Successivamente ho scoperto che i due venivano dalla Toscana e facevano parte di Steampunk Italia, community attivissima sul web e che raccoglie centinaia di appassionati. I suddetti, oltretutto, facevano parte della giuria di qualità, che aveva il compito di votare e commentare la performance dei cosplayer durante la loro esibizione pomeridiana.
L’unico tasto dolente è stata la performance del burlesque. Semplicemente perché me la sono persa, e quando ho sentito il presentatore dire al microfono “Ehi, voi della prima fila recuperate le mascelle”, la corsa verso il palco era ormai inutile e dolorosa.
Il pomeriggio era dedicato alle conferenze su fumetti, videogiochi e novità musicali nel campo steampunk. La grande sala accogliente e ben attrezzata dava la possibilità di poter ascoltare e partecipare con facilità.
È inutile che stia a dirvi della bella birra fresca e dei panini che facevano: il fatto che io abbia bevuto una birra media ogni ora e mezza, con una tale puntualità che volendo la gente poteva sincronizzare il proprio orologio da taschino con il mio andare verso il bagno, spiega abbastanza bene la situazione.
Ogni sera ho avuto modo di ascoltare band di livello, e domenica di godermi la Bandabardò.
Finito lo steamfest, cosa mi porto nel cuore? I disegnini delle persone che passavano dal nostro stand, per le quali avevamo messo a disposizione un cavalletto con un foglio bianco. Avevamo scritto in alto: “Disegna un personaggio ispirato al mondo di Sion”: è venuto fuori di tutto, “cose che voi umani non potete neanche immaginarvi”.
E io non vedo l’ora di tornarci!
PS: Un plauso va fatto anche agli organizzatori dell’evento e allo staff, che non pento di definire disponibili, gentili e professionali!
Simone Madeo (stregatox)
pagina fb: https://www.facebook.com/stregatox
Insomma, una manifestazione massiccia che si appresta ad affiancarsi a nomi come Romics e Lucca Comics.
Imperativa, allora, la critica ai supporti d’informazione cartacea che non hanno dato sufficiente spazio a un festival dalle proporzioni europee.
E adesso la cosplay-gallery, buona visione! (Foto di Laura Giorgi, sito web)
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