L’ Orca: La vera storia della barca de Lo Squalo

L'Orca e la sua Gemella Sacrificale

Chiunque abbia visto Lo Squalo ha un’immagine indelebile impressa nella mente: tre uomini su una barca da pesca sgangherata, l’Orca, che affrontano un incubo emerso dagli abissi. Quell’imbarcazione non è solo un oggetto di scena, ma un vero e proprio quarto protagonista del film. Eppure, la sua storia, una volta spente le cineprese, è più intricata e bizzarra di qualsiasi sceneggiatura. La verità è che non esisteva una sola Orca, ma due, e i loro destini paralleli raccontano una storia sorprendente.

Manifesto del film Lo 
squalo

Per le riprese del capolavoro di Spielberg, la produzione aveva bisogno di due imbarcazioni quasi identiche. La prima, l’Orca “eroina”, era un vero peschereccio di nome Warlock, perfettamente funzionante e usato per la maggior parte delle scene di navigazione. La seconda, l’Orca II, era la sua controfigura acrobatica, una replica in fibra di vetro senza motore, progettata con un unico scopo: affondare a comando. Durante il caotico finale del film, quando lo squalo “Bruce” si lancia sulla poppa per divorare Quint, è proprio la sfortunata Orca II a finire in pezzi.

Il triste destino dell’Orca Originale

Dopo le riprese, le strade delle due barche si separarono. L’Orca originale fu acquistata dagli Universal Studios per essere esposta come pezzo forte dell’attrazione a tema. Tuttavia, lasciata all’aperto sotto il sole della California e l’incuria, la leggendaria barca iniziò un lento e inesorabile declino. Il legno marcì, lo scafo si deteriorò fino a che, nel 1996, divenne irrecuperabile. I tentativi di spostarla si conclusero con la sua rottura, e oggi di quella barca iconica non rimane praticamente nulla, se non polvere e fotografie sbiadite.

L’Orca II: da relitto maledetto a leggenda fatta a pezzi

Un destino diverso, ma altrettanto strano, toccò all’Orca II. Abbandonata a Martha’s Vineyard, fu acquistata per la cifra simbolica di un dollaro da un rude meccanico locale. Con l’esplosione della “Jaws-mania”, quel pezzo di vetroresina divenne un santuario per fan troppo zelanti. Per decenni, l’imbarcazione fu letteralmente smantellata pezzo per pezzo da cacciatori di souvenir, finché i proprietari, esasperati, decisero di farla a pezzi con una motosega per venderne i frammenti in modo controllato. Oggi, di quel relitto rimane un fantasma. La proprietà è passata alla tribù Wampanoag e, per chi ottiene il permesso di avventurarsi in quella palude salata, dalla sabbia affiorano appena sei montanti del telaio metallico che sosteneva i barili per l’affondamento, quasi un improbabile sito archeologico.

Photo of «Jaws Ride» in Universal Studios Hollywood.
Data
9 marzo 2006
Fonte
https://www.flickr.com/photos/sheilaellen/113449388/
Autore
Sheila Thomson
Licenza
cc-by-2.0

La Storia di Lynn Murphy

Il meccanico che acquistò l’Orca II era Lynn Murphy, un personaggio la cui importanza va oltre il semplice aneddoto. Dal carattere burrascoso e temprato dal mare, Murphy divenne la principale fonte d’ispirazione per il personaggio di Quint. Si racconta che Spielberg fosse talmente affascinato dalla sua personalità da chiedere a Robert Shaw di studiarlo. La loro connessione divenne tale che i due finivano spesso a bere qualcosa insieme dopo le riprese, fondendo la realtà dell’uomo di mare con la finzione del cacciatore di squali.

La rinascita di un’Icona e le repliche moderne dell’Orca

Mentre i resti delle barche originali si dissolvevano, il sogno di rivedere l’Orca solcare le onde non si è mai spento. Per anni, gli appassionati hanno parlato di costruire una replica, un’impresa colossale che sembrava destinata a rimanere un’utopia. Poi, un progetto incredibile ha trasformato il sogno in realtà. Grazie all’iniziativa “Return of the Orca”, un gruppo di fan, con la consulenza dello scenografo originale Joe Alves e di Chris Crawford, il cui padre lavorò sulla barca del film, ha restaurato un peschereccio identico all’originale, riportando in vita la barca di Lo Squalo in ogni suo dettaglio.

Questa nuova Orca, navigante e fedelissima, non è solo una replica; è la reincarnazione di una leggenda. Dimostra che la storia della barca di Lo Squalo non è finita con i relitti di Universal Studios o con i fantasmi di Menemsha Creek. L’Orca sopravvive nel film, nei ricordi, nei frammenti gelosamente custoditi dai fan e, soprattutto, nella passione di chi ha deciso che un’icona del genere non poteva semplicemente affondare.

Fonte: https://www.mentalfloss.com/article/589579/story-of-orca-ii-jaws-movie-stunt-boat

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