Attenzione: i più hot, non necessariamente i più belli. Il catalogo Netflix degli ultimi mesi sta infatti scoppiettando di film vietati ai minori di 18 anni, carichi di scene di sesso e di messaggi non sempre edificanti.
A parte i soliti “Cinquanta Sfumature”, quali sono quelli che dovresti guardare? E sarà una visione per piacere o solo per amore dell’orrido? Dipende da quale titolo sceglierai.
“365 Days”
La sex-blogger Cleis Ende l’ha definito “un porno BDSM travestito da storia d’amore”. In effetti, “365 Days” ha fatto parlare di sé per le numerose scene di sesso tanto – troppo? – esplicite. Ciò che però ha destato più scandalo è la storia.
Il film ci mostra le vicende della bella Laura e del tenebroso Massimo. Lei è una donna d’affari intrappolata in una relazione infelice, lui un boss mafioso con l’hobby del sequestro di persona. Quando Massimo la rapisce nella speranza di farla innamorare di sé, Laura non può che cedere al suo fascino e dichiarargli amore eterno.
Cerchi una storia romantica con tinte sadomaso? Fatti un favore: lascia perdere “365 Days” e cerca la miniserie “Bonding”.
“Love”
“Love” fa quello che nemmeno “365 Days” ha osato fare: mostrare scene di sesso con tanto di contatto genitale. Più esplicito di così c’è solo il porno, tant’è che il film è arrivato al Festival di Cannes 2015 portandosi appresso l’etichetta di “primo porno in 3D” presentato alla rassegna.
Il film racconta della storia tormentata di Murphy ed Electra, senza lesinare su giochini erotici e scene disturbanti. La ricezione è stata piuttosto tiepida, soprattutto a causa del ritmo lento che finisce per rendere il film stucchevole. Eppure, negli ultimi giorni il film ha scoperto una nuova primavera.
Tutto merito di Tik-Tok.
I giovani utenti del social – molti dei quali ben sotto i 18 anni – hanno lanciato una sfida: filmare e postare la propria reazione scioccata mentre guardavano l’inizio di “Love”. Questo ha alimentato il passaparola e l’interesse per il film.
“Secretary”
Questo è un film “vietato ai minori di 18 anni” solo tra virgolette, dato che Netflix l’ha inserito tra i film per tutti. Secondo quale criterio, non è del tutto chiaro. “Secretary” racconta – e mostra – infatti la storia d’amore e BDSM tra la giovane Lee Holloway e l’avvocato Edward Grey. Nonostante non ci siano scene di sesso, vediamo gli spezzoni di diverse pratiche sadomaso, alcuni dei quali abbastanza espliciti.
Il film ha ormai quasi vent’anni, eppure continua ad essere una delle opere più rappresentative del mondo BDSM. Sul sito Rotten Tomatoes, ha raccolto il 76% di consenso da parte delle critica e l’82% di consenso da parte degli spettatori. Se hai voglia di sciacquarti un po’ la bocca dal sapore delle “Cinquanta Sfumature”, qui troverai pane per i tuoi denti.
“Newness”
“Newness” esplora lo strano mondo delle relazioni nate online e si pone una domanda: sono destinate a durare o sono effimere così come i “mi piace” di Facebook? La risposta del regista Drake Doremus pare essere la seconda, lasciando addosso allo spettatore una certa malinconia.
Seguiamo Martin e Gabriella durante il loro primo appuntamento al buio, viviamo la loro eccitazione per la novità e la convinzione di aver finalmente trovato un equilibrio. Proseguiamo insieme a loro lungo il declino di una storia che, messa di fronte alle inevitabili brutture della vita, sembra vacillare. Sarà davvero così o troveranno una dimensione anche offline?
Le scene hot di “Newness” sono molto meno esplicite rispetto a quelle “365 Days” e “Love”, tant’è che il film è vietato solo sotto i 14 anni.
“Chiamami col tuo nome”
Chiudiamo con un altro film formalmente non vietato sotto i 18 secondo Netflix, caratterizzato però da una forte carica sensuale. Come “Secretary”, anche “Chiamami col tuo nome” non ha scene di sesso penetrativo esplicite. Eppure, non mancano né i corpi nudi né i preliminari né le scene erotiche (la parola “pesca” farà suonare un campanello nella testa di chiunque abbia visto il film).
Pur non essendo il film più esplicito della lista, “Chiamami col tuo nome” fu escluso dal Beijing International Film Festival del 2018. Troppo sesso? No, troppa omosessualità: secondo le autorità cinesi, la tenera – e sensuale – storia d’amore tra Elio e Oscar andrebbe contro la morale comune.
Checché ne dica il governo cinese, “Chiamami col tuo nome” è un film erotico ma non osceno, perfetto se ami le storie dolciamare.
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