Sunset Overdrive – Recensione

La risposta di Microsoft a Infamous Second Son (la cui recensione potete trovare qui)

sunset_overdrive_review_chaos_squadSunset Overdrive è un titolo caciarone, che non si prende sul serio. Non vuole raccontare una storia, ma solo puntare al sano e immediato divertimento. Si presenta come una sorta mix di irriverenza verso la moderna cultura pop dilagante e irrispettosa, e di demenzialità gratuita alla Saints Row, ma priva dei contenuti della gang viola.

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Don’t worry, be happy

La storia del protagonista è quella di un personaggio inizialmente comune: un netturbino che vede cambiare – inaspettatamente in meglio – il suo contributo alla società proprio quando le cose prendono una piega, sulla carta, pericolosa. Se vogliamo è una variante beffarda del tipico sogno americano: prendere di petto un’opportunità e sfruttarla.
La multinazionale di energy drink, tale Fizzco, manca il controllo qualità proprio per il lancio della sua nuova ammiraglia gassosa, e gli effetti sono tragicomici: le persone si trasformano in colorati mutanti assetati di sangue e Overcharge (la bibita), ovviamente. Il nostro però, come qualcun altro del posto, non ha ceduto alle inebrianti e insistenti campagne pubblicitarie del nuovo nettare, salvandosi dal destino malevolo. Toccherà dunque a lui mettere le cose a posto in quel di Sunset City – ora riorganizzata in bande dai connotati volutamente sopra le righe – funestata da: mutanti, robot Fizzco, e sciacalli.

Mettiamo subitole cose in chiaro: il gameplay di Insomniac si regge sul particolare e adrenalinico movimento del personaggio (all’interno dell’ambiente di gioco), diverso dal solito parkour: salti, arrampicate sui muri, scivolate acrobatiche, trick sulle ringhiere, danza su cornicioni, scatti su cavi d’alta tensione, ecc… Grindare è la parola d’ordine. Tutto è calibrato e sostenuto dalla sincronizzazione dei tasti, che andranno pigiati al momento giusto, altrimenti il nostro cadrà inesorabilmente vittima della calca famelica sottostante.

sunset_overdrive_gamescom-6Il divertimento senza pensieri, soprattutto all’inizio, non manca; tuttavia si estrinseca in sfide abbastanza semplici, vista l’I.A. non esaltante, retta più dalla notevole mole di nemici a schermo che da pattern stimolanti. Siamo di fronte ad un Tps Open World con tutti i pregi e difetti del caso. Le missioni sono ripetitive, anche troppo in verità; di originale non c’è nulla, ma la città è coloratissima e l’atmosfera è unica. La fase shooter è scolastica: solida ma semplice e immediata.
La campagna principale, ci spinge a combattere la multinazionale che ha causato il disastro; le quest secondarie vertono su: raccolta oggetti, scontri verso particolari nemici, sfide contro il tempo, e scorta di personaggi caratterialmente impalpabili.

Sunset Overdrive: combo, casino, e ritmo

Sono il leitmotiv dell’esclusiva di Redmond: allegria e divertimento puro. I salti continui, e le acrobazie sono necessarie per non rischiare di rimanere invischiati in mischie letali a terra (viste le enormi orde).
Mettere in essere esecuzioni multiple, movenze varie, e combo differenti, concorre a incrementare delle barre a mò di fulmini, che una volta ebbre donano dei perk particolari. Questi sono ulteriormente caratterizzati da quattro livelli che incidono su: danni, salute, ecc… I collezionabili (presenti in un numero davvero eccezionale) risultano fondamentali per raggiungere il massimo grado dei suddetti perk. Ad ogni modo non è indispensabile dedicare dello specifico tempo alla raccolta di tali item: basterà racimolare quelli che s’incontreranno sulla scia del percorso della main quest… A meno di non volerli provare tutti.
Alcuni talenti, comunque, hanno più una valenza estetica che funzionale.

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Sunset City è il nostro Parco Giochi

Come per Dead Rising 3, anche qui, avremo a che fare con delle armi assurde: fucile congelante, orsacchiotto esplosivo, raggi laser, fuochi d’artificio,… I nuovi articoli li otterremo facendo una capatina da Two-Hat Jack.
L’inventario è più corposo del suddetto titolo di Capcom, avremo infatti ben 8 slot per i nostri utensili. Inoltre le bocche da fuoco incrementeranno, nel tempo, i loro effetti: non solo nel danno base, ma anche attraverso potenziamenti elementari, come i fulmini.

I toni canzonatori hanno catturato l’interesse sin dalla presentazione del titolo all’ E3 del 2013

16969_1aGraficamente ci troviamo dinanzi a un’esplosione di tinte sature, pennellate travolgenti, e personaggi stereotipati. La città è viva, ma i quartieri si assomigliano troppo nei toni, diversamente da quanto visto nei settori di Infamous Second Son.
Niente Full-hd, ma 30 frame stabili: un compromesso giustificato in parte dalla mappa di gioco vasta, e soprattutto dalla ingente mole di nemici a schermo. Ottimo il lavoro svolto per post-processing e texture; c’è da segnalare, tuttavia, dell’aliasing e un po’ d’effetto pop-up.
L’effettistica per le armi è buona, e la tracklist a sfondo rock è ottima. Il doppiaggio in italiano è di buona fattura, anche se i contenuti non spiccano certo per profondità, ma piuttosto attingono al bagaglio puramente americano del nonsense.

sunset-overdrive-exclusiveCommento finale: manca la scintilla che riesca a rendere memorabile il titolo degli Insomniac. Sunset Overdrive stilisticamente è un ottimo prodotto, accompagnato da un gameplay immediato, e arricchito da movenze spettacolari, ma… Non ha nulla di originale, e pecca in monotonia sul lungo periodo.
La longevità si può assestare tra le 10 e le 15 ore, ma può anche essere superata abbondantemente in caso di: raccolta di tutti (o quasi) gli oggetti, e svolgimento di abbondanti quest secondarie e terziarie.

Titolo: Sunset Overdrive
Genere: Tps
Sviluppatore: Insomniac Games
Data di rilascio: 31 ottobre 2014
Piattaforme: Xbox One

icniVadoDraNoel

Appassionato di romanzi sci-fi, scopre per vie traverse il mondo videoludico scovando per caso un floppy disk del padre. L’alieno oggetto in un mondo governato da Console a dvd, si rivelerà poi niente poco di meno che un titolo per Amiga. Da lì in poi nasce la passione, soprattutto per i titoli Obsidian e Bioware. Ora tra una lettura e l’altra, fantastica malvagie macchinazioni, imbracciando lame luminescenti alla ricerca di forzieri; lasciando la gloria ai veri eroi. Del resto senza i Villain, i buoni non esisterebbero.
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