Ognuno di noi ha una capacità di studio differente e questo è dovuto soprattutto ai metodi utilizzati per imparare nuove informazioni.
E’ scientificamente provato che ognuno di noi adotta un approccio diverso nell’apprendimento di nuovi dati, cosa che si riflette anche nella vita di tutti i giorni e nel lavoro. Impariamo in continuazione e a volte, quando la mole di informazioni è di una certa portata, si presenta la necessità di farlo il più in fretta possibile.
Durante i primi anni della nostra vita, ci vengono insegnate delle tecniche per studiare: fare i riassunti, sottolineare i testi, ripetere ad alta voce. Ma è davvero tutto qua? Già in ambiente universitario, si presenta la necessità di aumentare il livello delle nostre capacità.
Non per tutti è intuitivo trovare il modo giusto di allenare le proprie abilità di apprendimento; un po’ per pigrizia, un po’ perché in passato, non c’è stata l’occasione di ricevere le giuste indicazioni. E’ per questo che abbiamo raccolto alcune tecniche di studio veloce che vi permetteranno di memorizzare meglio, e più in fretta, tutte le informazioni di cui avete bisogno.
Gli schemi come metodo di studio
Sicuramente gli schemi sono uno dei metodi più banali per sintetizzare delle informazione; ma è anche vero che sono tra i più efficaci.
Schematizzare un’informazione ci permette di riassumere i punti salienti e di ricordarli più facilmente, meglio se associandoli ad altri elementi. E’ da questi punti che poi, riusciamo a elaborare un concetto più complesso.
Quando parliamo di schemi ci riferiamo a didascalie e mappe concettuali che possono essere realizzate a piacimento su qualsiasi supporto. Non è un caso che su internet, la presenza di info-grafiche sia schiacciante.
Un esempio pratico di schema? Ecco un grafico che vi spiega come migliorare la propria curva di apprendimento!
Anche dei testi “schematizzati” che consistono nell’esposizione in paragrafi concettuali e tabelli (come si vede nei testi presenti nella sezione fisica di Matemania, per esempio), sono di gran lunga più efficaci che dei contenuti a blocco, privi di formattazioni e schedulazione.
La lettura veloce e selettiva
Uno degli aspetti più noiosi è quello della lettura e del riassunto. Ancora di più se si tratta di testi voluminosi. Da questo punto di vista, arriva in nostro soccorso la lettura veloce.
Il nostro cervello è in grado di elaborare fin a un certo numero di informazioni per un arco di tempo definito. In un paragrafo, la nostra lettura scorre più velocemente su parole di massimo 5 lettere, mentre tende a rallentare per parole con un numero di lettere superiore. Ma la nostra attenzione si focalizza – e dunque tendiamo ad apprenderla quasi subito – su quelle formattate in grassetto.
Questo perché il nostro cervello commette un bias-cognitivo, ovvero tende associare a quei termini, un’importanza maggiore e dunque, ricordandoli più facilmente. Il suggerimento è quello di dare una lettura inizialmente blanda e veloce, cercando di focalizzarvi proprio sugli aspetti che istintivamente reputate di una certa rilevanza. Questo vi permetterà di segnare dei punti focale su cui andrete ad approfondire in un secondo momento. In questo modo, riuscirete a ricordarvi e ad apprendere più velocemente quella informazione.
Non solo testi di studio
Solleticare l’apprendimento con supporti diversi dai libri è senza dubbio un aspetto da non sottovalutare. Il nostro cervello, infatti, ricorda meglio ciò che è diverso. Mi spiego meglio…
Se stiamo studiando per molto tempo su un libro senza molto successo, è probabile che aiutarci con un documentario dell’argomento analogo, possa rappresentare un punto di svolta per immagazzinare determinati dati a lungo termine.
Anche intrattenere conversazioni o parlare con un collega potrebbe essere illuminante. Più spostiamo il nostro modus operandi su uno studio attivo (e meno passivo), più sarà facile ricordare aspetti ed elementi delle tematiche da affrontare.
Mettiti a tuo agio
Siamo abituati a pensare che per studiare e apprendere più velocemente, abbiamo bisogno di spazi predefiniti come la propria stanza o un luogo in cui regna il silenzio.
Questo è un aspetto molto soggettivo, ovvero che dipende molto da voi. Sentirsi a proprio agio aumenta le probabilità di apprendere più velocemente un’informazione. Questo significa che il luogo perfetto può essere camera vostra, una biblioteca o addirittura un bar.
Aspetto importante è anche la compagnia; infatti molti considerano come metodo di studio lo “Studio di gruppo”. Questo gruppo può essere composto da compagni di classe o amici, si scambiano consigli e informazioni a vicenda, c’è un confronto reciproco e permette di far capire meglio un’informazione che magari non era chiara, facilitando così la memorizzazione.
Volete un esempio? Vi è mai capitato di assistere a un esame universitario di un vostro collega (e voi siete i prossimi a sostenere quell’esame) e sentire una domanda a cui voi non avreste saputo dare risposta?
Immagino di si, e allora voi state lì con la pretesa di avere il super-udito, per sentire la risposta e memorizzarla velocemente. E vi è mai capitato di rispondere esattamente a un quesito subito dopo aver sentito rispondere qualcun altro? Ecco, visto?
In conclusione, ognuno di noi è sollecitato da fattori diversi e può sviluppare la sua curva di apprendimento in modo assolutamente singolare. Qualora abbiate ancora a difficoltà, non c’è motivo di sconforto; anche la velocità con cui si memorizzano le informazioni dipende da varie condizioni – anche di tipo socio-culturali. Farlo più lentamente di altri non è sinonimo di stupidità e in questo caso, non c’è ragione di avere vergogna di chiedere aiuto. Consultare qualcuno che reputiamo più preparato di noi, o un prof. o persino delle scuole private (individuare le migliori scuole di recupero anni suddivise per città può essere un’ottima idea), è senza dubbio un incentivo – oltre che un investimento – per il proprio futuro.
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