Come alcuni di voi potrebbero sapere, Tarantino non è esattamente un grandissimo fan delle forze dell’ordine statunitensi. Paradossalmente, a causa della sua opinione, The Hateful Eight rischierebbe di fare un bel buco nell’acqua.
Proprio così, l’ultima fatica del direttore hollywoodiano ha incassato una cifra che risulta ben al di sotto delle aspettative iniziali. La ragione di questo flop è da attribuire al boicottaggio volontariamente adoperato nei confronti dello spaghetti-western dalla polizia americana.
Qualche mese fa, esattamente il 20 ottobre dell’anno appena concluso, Tarantino partecipava al grande corteo di manifestazione a New York in segno di protesta contro i poliziotti violenti. La cosa sembra non essere stata gradita dai maggiori dipartimenti del paese che nei giorni successivi alla protesta alimentarono una campagna di astensione dall’assistere all’uscita di The Hateful Eight.
Detto fatto, a circa due settimana dall’uscita nelle sale americane, la Weinstein Company ha recuperato, appena appena, l’investimento iniziale del lungometraggio ammontante a 44 milioni di dollari e superato con gli incassi di sole 3 lunghezze. In tutto questo bisogna considerare che non è ancora stata pagata la pubblicità, elemento che ci fa capire come in realtà il bilancio sia ben più disastroso di quello che sembra.
Non bastasse, il film è stato snobbato dagli Academy Awards dove ha ricevuto solo 3 nomination agli Oscar come migliore attrice (Jennifer Jason Leigh), miglior fotografia (Robert Richardson) e migliore colonna sonora (Ennio Morricone). Che sia anche questa colpa dell’influenza mediatica del caso? Rimarrà un mistero finchè la qualità del lavoro non venga messa in discussione anche dai cinema europei.
Intanto, un certo Patrick Lynch, presidente della Patrolmen’s Benevolent Association, estesissima associazione delle forze dell’ordine di New York, conferma e prende con orgoglio le responsabilità di quanto accaduto alla produzione di Tarantino:<<con quasi un milione di agenti in questo paese, ognuno dei quali con una famiglia e degli amici al loro seguito, l’impatto economico della polizia su un prodotto commerciale è immenso. Il boicottaggio del film di Quentin Tarantino è la dimostrazione del nostro potere economico.>>
Ad oggi, non c’è ancora una risposta ufficiale del regista ma aveva reso chiara la sua presa di posizione con questo commento che risale al 24 ottobre 2015:<<sono un essere umano con una coscienza. Quando vedo un omicidio non posso far finta di nulla. Devo poter additare l’omicidio come un crimine e gli assassini come dei criminali.>>
D’altro canto, i prodotti cinematografici di Tarantino si distinguono proprio per la violenza e la spietatezza di alcune sequenze, motivo per cui la controversia non si ferma solo nell’ambito della protesta sui poliziotti.
Qual è, dunque, il destino che attende il vate del Pulp internazionale? Per scoprirlo, non ci resta che aspettare l’esito dei botteghini oltre oceano.
In Italia arriverà, se tutto va bene, il 4 febbraio.
E intanto vi lasciamo con un quesito…
Da che parte vi schiererete? Andrete a vedere o no The Hateful Eight?
Foto: immagini Google Fonte: theguardian.com
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