“Netflix dà, Netflix toglie”. E in questo caso ci priva della terza stagione di The OA.
A dare la notizia è l’attrice, sceneggiatrice e co-produttrice della serie Brit Malring, in un lungo post su Instagram. Tanta è la commozione e la tristezza per un prodotto che ha rappresentato “un viaggio intenso per chiunque abbia lavorato o per chi abbia amato questa storia”.
https://www.instagram.com/p/B0ykCdLJYD5/
Particolare è la riflessione dell’autrice sulla scelta del genere sci-fi,
la fantascienza ripulisce il mondo reale come una lavagnetta e ti permette di immaginare ogni cosa al suo posto. Ecco cosa è stato The Oa per me e Zal: la possibilità di entrare in un altro mondo in cui sentirci liberi.
E riferendosi alla mancata conclusione afferma:
anche se non possiamo finire questa storia, prometto che ne racconteremo delle altre. E tutto sommato, in qualche modo, va bene non dare una conclusione ai nostri personaggi: Steve Winchell sarà sospeso nel tempo, evolvendo all’infinito, rincorrendo sempre – e infine raggiungendo – l’ambulanza e l’OA.
Critiche dei fan sulla cancellazione di The OA
I fan non hanno avuto però la stessa filosofia della creatrice. Tanto è lo scalpore e tante le critiche. In particolare rivolte al fatto che Netflix sia restia a condividere i numeri che raggiungono i suoi prodotti, tranne in casi eccezionali come Stranger Things o La Casa di Carta.
Cindy Holland, vice presidente per i contenuti originali di Netflix, ha espresso comunque la sua soddisfazione per il lavoro svolto:
siamo incredibilmente orgogliosi dei 16 capitoli di The OA, e siamo grati a Brit e Zal per aver condiviso la loro ambiziosa visione e per averla realizzata attraverso le loro straordinarie capacità.
The OA ha debuttato il 16 dicembre 2016 su Netflix e il 22 marzo 2019 è stata distribuita la seconda stagione. Creata da Brit Marling e Zal Batmanglij, la serie racconta l’esperienza metafisica di alcuni adolescenti capaci di spostarsi in varie dimensioni spazio temporali.
La protagonista Praire Johnson, scomparsa da sette anni, ritorna e si definisce il PA (in originale The OA), mostra delle cicatrici e ha perso il suo handicap alla vista. Da qui decide di radunare un gruppo di altri giovani, condividere la sua storia, e aiutare altre persone scomparse aprendo un portale verso un’altra dimensione.
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