Tradizioni del Ferragosto Italiano, le origini e i perché

Un tuffo fra tradizioni, storia e simboli del Capodanno d’estate

Tra le tradizioni del Ferragosto, giorno del Capodanno d’estate, esiste quella di non fare il bagno e probabilmente è fra le più conosciute.

Avessi saputo a otto anni che il ferragosto deriva dalle pagane Feriae Augusti, giornate gioiose, di speranza e augurio per un anno di prosperità – Conso clemente!

E ancora che il maleficio dell’annegamento è una credenza successiva che trae origine da antichi simboli, magari avrei insistito di più per farmi portare al mare (mia madre, “approfittando” della tradizione, andava addirittura oltre: a Ferragosto non si va al mare!)!

Avessi saputo poi a quattordici che in Irlanda, ad esempio, paese cattolico per antonomasia, in occasione della festa dell’Assunzione tutti fanno il bagno perché secondo la loro credenza popolare tuffarsi in questo giorno – nonostante l’acqua gelida! – aiuta ad avere meno problemi di salute, non avrei atteso la mezzanotte per il desiderato bagno in mare!

Riferimenti autobiografici a parte, comunque, il Ferragosto, si sa, come tutte le festività segnate sul calendario italiano, seguono quello che mi piace definire destino da stella cadente – vista anche la vicinanza con il fenomeno della notte di San Lorenzo.

La lunga scia delle festività italiane

Proprio come una stella cadente infatti, quasi tutte le feste celebrate a casa nostra, traendo origine da un’originaria usanza pagana – con culti annessi – lungo i secoli trasportano dietro di sé una lunga scia. Segno del passaggio attraverso il filtro cristiano e ulteriori riti e tradizioni di origine politica, sociale, locale di cui si arricchisce.

Insomma la ricchezza dello spirito creativo, artistico  – e anche un po’ credulone – degli italiani, dà un’eloquente prova di sé in ogni occasione buona per aggiungere un po’ di rosso sul calendario che se rimanesse interamente bianco-nero, diciamocelo, sarebbe non poco triste – preferenze calcistiche a parte!

Così, tra elementi pagani, religiosi, laici e new entry, giù usanze istituzionali e particolarità locali, credenze comuni aggravate da superstizioni, ansie e paure, scherzetti studiati ad hoc, riti propiziatori e stress circa l’organizzazione dell’immancabile, imperdibile (?) festeggiamento che chiude l’estate!

E allora, in attesa del rilassante e benefico bagno nelle acque calde del mare notturno, cerchiamo di ripercorrere quella scia luminosa per chiarire origini, storia – e successivi apporti e modificazioni – del cosiddetto Capodanno d’estate.

Le feriae Augusti

Italia paese di agricoltori (e di soldati) da sempre, pagana e porto mondiale in antichità, poi cristiana e via via sempre più laica – e confusa! – conserva le tracce del percorso della sua identità in tutte le tradizioni sopravvissute al trascorrere dell’inesorabile Kronós.

Fu nel 18 a.C. che Ottaviano, poi detto Augusto, stabilì che il mese d’agosto dovesse divenire il periodo dedicato al riposo, dopo i duri lavori di un intero anno nei campi.

Fu così ufficializzata e istituzionalizzata la preesistente tradizione dei Consualia, giornate di riposo e festeggiamenti in onore di Conso, dio della terra e della fertilità.

tradizioni del ferragosto
Rappresentazione degli onori a Diana durante le Feriae Augusti; questa è una delle tradizioni del Ferragosto più conosciute

Il “giorno” di ferragosto cadeva il 1° del mese, in apertura del periodo di riposo. Contadini, animali da tiro – che, alleggeriti finalmente dai gioghi, venivano, in agosto, adornati di fiori – e  campi si fermavano. Ciò affinché tutti avessero l’occasione di riprendere forza sufficiente per affrontare un nuovo anno di lavoro.

Proprio la speranza di campi ricchi e produttivi era infatti augurato dai contadini, ai proprietari dei terreni che, da parte loro, ricambiavano con una mancia.

Tra le altre celebrazioni del periodo delle feriae, il 13, diveniva occasione di un democratico incontro di romani di ogni classe sociale e censo. Tutti insieme, sull’Aventino, celebravano la festa in onore di Diana, patrona del legno e della maternità – oltre che di selve, animali selvatici e caccia.

Ferragosto nel cristianesimo

Tra il VI e il VII secolo, la chiesa, anziché tentare di sradicare una tradizione così fortemente consolidata, decise di assorbire il giorno – come ha fatto per altre festività – in cui culminavano le feriae.

“Sfruttandone” l’antico legame con i simboli ad essa legati della maternità e purificazione, fu fissata così al 15 di agosto, la cadenza della celebrazione dell’Assunzione di Maria al cielo.

tradizioni del ferragosto
Tra le tradizioni del Ferragosto, giorno del Capodanno d’estate, esiste quella di non fare il bagno e probabilmente è fra le più conosciute. Ed è da attribuire a questa sorta di Jedi.

Proprio al cristianesimo è legata la famosa – ancor oggi diffusa in alcune regioni italiane – tradizione del divieto di balneazione.

L’origine della regola di non fare il bagno si potrebbe rintracciare nel significato simbolico presente nell’iconografia cristiana, del legame della Vergine con il mare.

Basti ricordare ad esempio l’immagine di Maria come Stella Maris – a cui sono particolarmente devoti coloro che vivono con e grazie al mare, navigatori e pescatori in primis.

Lo stesso nome di Maria inoltre sembrerebbe rimandare al mare.

E forse sarà stato proprio “cavalcando l’onda” del “divieto” che il lato goliardico dell’animo italiano ha inventato lo scherzo del famoso gavettone. Anche simpatico e gradito se rientrante nel sacro recinto del rispetto!

Purificazione e rinnovamento

E non è trascurabile infine il significato simbolico dell’acqua in generale, da sempre associata alla maternità ma anche a purezza e purificazione, al rinnovamento. Tali significati troverebbero coerente metamorfosi nel passaggio dai riti pagani all’appropriazione cristiana.

Date tali premesse insomma, potevamo mai noi italiani, fantasiosi creatori di usanze, farci mancare, nel giorno interamente consacrato a Maria, una sorta di voto? Una regola da rispettare in segno di rispetto e di atto di santificazione della festa e corrispondente punizione per i trasgressori? Certo che no! Annegamento dunque! – per chi non rispetta la regola, continua un detto.

E la gita fuori porta?

Per quanti non riescono a pensare al Ferragosto senza associarvi le gite, le scampagnate – e abbuffate mascherate dalla scusa dello stare insieme! – non temete, anche il vostro immaginario può vantare la sua origine storica, anche se più recente!

L’idea nacque durante il regime fascista che inventò i cosiddetti Treni popolari di Ferragosto. Forse per tentare una sorta di riesumazione (emulazione) dell’antica usanza di non escludere nessuno dalle celebrazioni aventine – sappiamo quanto fosse caro al duce il mito della Roma caput mundi!

A partire dalla seconda metà degli anni Venti, il 15 agosto, interi convogli a prezzi ridotti consentivano a tutti gli italiani una visita tra le bellezze nostrane.

Giusto per inciso e ad onor del vero – a prescindere da qualsivoglia simbolismo demagogico-politico –  c’è da ammettere che all’iniziativa va comunque il merito di un equo coinvolgimento nazionalpopolare, possibilità di visitare spiagge, monti e città che altrimenti, tanti lavoratori meno abbienti, molto difficilmente, avrebbero potuto concedersi.

Esclusivamente per i giorni dal 13 al 15 furono così disponibili due varianti dell’irripetibile offerta. La Gita di un sol giorno – entro un raggio dai 50 ai 100 km e la Gita dei tre giorni tra i 100 e i 200 km.

Tradizioni del Ferragosto italiano

In sintesi il Ferragosto, tra le sue gite fuori porta, gavettoni, processioni varie, celebrazioni, consensi, dissensi, riti propiziatori, palii e pali ben si presta a festività altamente rappresentativa di tante caratteristiche che costituiscono l’identità italiana.

Identità formata ed evoluta attraverso non solo i secoli ma anche e soprattutto i miti, credenze, abitudini, fede, storia e… Voglia di concedersi, tra un ciclo lavorativo e l’altro, giorni di riposo da trascorrere nella purificante e rifocillante spensieratezza del far festa!

Vero e proprio capodanno dell’estate,  Ferragosto diviene occasione per bruciare, tra le scintille e i bagliori di un falò, le fatiche dell’inverno passato. E perché no anche le delusioni e i pesi sul cuore!

Cos’altro se non il fuoco, simbolo e rito purificatore per eccellenza ricorrente in molte culture, potrebbe meglio rappresentare il rinnovamento delle energie?

tradizioni del ferragosto
Buone feste e buon completamento delle tradizioni del Ferragosto :D “achievement unlocked”

Rinnovamento da cercare e propiziare in questo punto d’incontro tra conclusione e nuovo inizio.

A chi si chiede se sia giusto scambiarsi gli auguri a Ferragosto quindi, dopo il tuffo tra storia, significati e tradizioni, si potrebbe rispondere: perché no?

Perché non scambiarsi gli auguri? Perché non augurare e augurarsi – proprio come a capodanno – di ripartire con energie rinnovate e pronti ad un nuovo inizio, prospero e soddisfacente?

Nella cornice della sua suggestiva magia e del suo rimando ai ritmi della natura allora, buon Ferragosto e… Auguri a tutti!

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lude

Luisa De Vita, campana, residente in provincia di Napoli. Ho studiato Filosofia presso la Federico II di Napoli.
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