Open: la complicata vita di A.Agassi, tennista – Il tarlo

copertina OPENOPEN è un libro, non recentissimo (è uscito in edizione italiana, per i tipi di Einaudi, nel 2011) che non è altro che l’autobiografia, scritta con tono da romanzo, del grande tennista ANDRE AGASSI.

Per prima cosa devo dire che non sono un  grande appassionato di tennis, anche se mi affascina la “dimensione mentale” che, mi pare, domini ogni singolo incontro, infatti mi ritrovo, ogni volta che seguo una partita, ad analizzare le reazioni “emotive e psicologiche” dei giocatori, di fronte alle situazioni che il gioco via via propone.

Lo faccio naturalmente per, ovvie, ragioni lavorative:

visto il mio mestiere di allenatore sono molto interessato a capire le modalità e le strategie di riconoscimento, anticipazione e superamento dei momenti di crisi che atleti diversi mettono in atto e al cercare di anticipare il raggiungimento del “punto di rottura” di ciascun atleta.

Ma anche da poco più che semplice spettatore del tennis non posso non essere che conquistato da questa figura, quasi mitologica. Agassi è stato, infatti, insieme a JOHN MCENROE, uno dei “ragazzi terribili” del tennis:agassi dito

orecchini, acconciature improbabili, pantaloncini “fuori ordinanza”, eccessi a non finire, un vero e proprio FREAK in un ambiente, prima i lui, “ingessato” e conformista.

Quello che si può dire di OPEN è che, prima di tutto, si tratta di un ottimo libro: ben scritto, appassionante, vero.

Senza timore di spoilerarne i contenuti (andiamo, su, è una biografia… cosa mai ci può essere da spoilerare?) il “messaggio” che il libro fa passare non è, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, una dichiarazione d’amore nei confronti del proprio sport, anzi è esattamente l’opposto.

Infatti dalle pagine salta fuori un Andre Agassi che, “vittima” della predestinazione, costretto dal padre “allenatore autoritario” a diventare un tennista “per forza”, prima di accettare il proprio talento e diventare il campione che “doveva essere”, racconta il suo ODIO per il tennis.

Un ODIO forte e potente che lo ha tenuto, per tutta la sua carriera, in bilico tra la vetta ed il baratro.

pantaloncini

Tutto il libro gioca su questo dualismo tra eccellenza e disastro. In particolare c’è una frase, nel libro, che colpisce il lettore con una forza dirompente:

è il racconto del primo successo ottenuto nel torneo di WIMBLEDON, la prima, a lungo cercata, vittoria in un torneo del Grande Slam da lui ottenuta.

Agassi dice:

“Vincere non cambia niente. Adesso che ho vinto uno slam, so qualcosa che a pochissimi al mondo è concesso sapere. Una vittoria non è così piacevole quanto è dolorosa una sconfitta”.

Ripeto che di mestiere faccio l’allenatore e credo che in questa affermazione ci sia una grande verità. Sono profondamente convinto che nello sport, in qualsiasi sport, sia davvero così.

Per quanto la vittoria, anzi, la strada che porta alla vittoria, sia esaltante ed emozionante, la gioia che si prova è comunque una gioia “a tempo”. Già durante i festeggiamenti appare all’orizzonte il prossimo obiettivo da raggiungere, la sfida successiva. La sconfitta, invece, è devastante, fa male e lo fa a lungo, anzi, alle volte, fa così male che diventa impossibile da superare.

Nel libro non c’è solo questo, naturalmente.

C’è tanto tennis, incontri con grandi campioni e con uomini un po’ più piccoli, c’è rabbia, c’è
disperazione, c’è paura… Ci sono due matrimoni, fallimenti a non finire, risurrezioni improbabili e inattese, sofferenza, tanta, e c’è meno gioia di quella che ci si aspetta
… Ci sono ODIO e AMORE, ci sono mentori e nemici implacabili, maestri di vita e seduttori, c’è il paradiso (immaginate di essere il numero uno del mondo,
di guadagnare un’infinità di soldi e di sposare una icona come BROOKE SHIELD) e c’è l’inferno…brooke

Quella che viene fuori da OPEN è la fotografia di un uomo che molti continueranno a invidiare, ma che tanti altri vedranno, appunto, come “solo e soltanto” un uomo.

È, in conclusione, una bella storia di sport che vale la pena leggere.

 

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