La storia è una disciplina interessante che è in continuo divenire. Infatti, a fianco di nuove scoperte, ogni tanto occorre sfatare qualche mito che prende piede pur non avendo basi corrette.
A volte dipende dai film, a volte dalle approssimazioni che facciamo noi stessi, sta di fatto che esistono convinzioni errate di cui ci dobbiamo liberare. Eccone una che sconvolgerà più di qualcuno, i vichinghi non era tutti biondi, né scandinavi.
Vichinghi: non tutti biondi e neanche scandinavi
Uno studio condotto dall’Univeristà di Copenaghen ha analizzato resti di vichinghi del periodo compreso tra il 793 d.C. e il 1.066 d.C., il periodo d’oro per questa popolazione e ha tracciato una mappa di DNA scoprendo un popolo più variegato di quanto si pensasse.
Eske Willerslev il professore che ha condotto lo studio, ha dichiarato:
I vichinghi non erano scandinavi geneticamente puri. Dalla fine dell’età del ferro e nell’età vichinga, c’è un grande afflusso di DNA dall’Europa meridionale e dall’Asia. Ciò significa anche che probabilmente erano solo pochi di loro a essere biondi.
Secondo Willerslev i vichinghi non erano un popolo, ma una cultura e una società che chiunque poteva abbracciare diventando vichingo. Sempre il professore Willerslev ha detto:
Con questo studio, stabiliamo che l’era vichinga era molto speciale. Essi viaggiavano molto più lontano e avevano molti geni dell’Europa meridionale e probabilmente uno scambio culturale con il mondo esterno molto maggiore rispetto alle comunità contadine contemporanee.
I vichinghi erano quindi una società più complessa e variegata di quanto immaginassimo. Questo soprattutto per quanto riguarda le comunità costiere che, per via del commercio, erano più abituate a scambi di merci e persone.
Questa teoria trova riscontro nelle numerosi fonti scritte che parlano di persone provenienti in varie parti d’Europa. Il professore Willerslev suppone, ad esempio, che i danesi sono diventati biondi in seguito a causa degli ideali di bellezza introdotti in un secondo momento.
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