Ha qualcosa di miracoloso, ma un uomo tetraplegico – paralizzato completamente, incapace di muovere nessuno dei quattro arti umani – è tornato a camminare grazie alla tecnologia: il dispositivo è un esoscheletro meccanico.
L’uomo in questione – conosciuto come Thibault – di Lione, in Francia, è rimasto paralizzato dal collo in giù a causa di una caduta da un altezza di 40 piedi – circa 12 metri – che gli ha compromesso il midollo spinale (da ciò che riporta AFP NEWS).
Da allora il giovane è riuscito a muoversi solo in sedia a rotelle grazie alla mobilità della mano sinistra, l’unica cosa – oltre alla testa – che è in grado di muovere dopo l’incidente. Ma la tecnologia, oggi, gli ha offerto qualcosa di più di una sedia a rotelle mossa da un joystick, riuscendo a farlo camminare di nuovo.
L’ESOSCHELETRO A CONTROLLO MENTALE
Sembra fantascienza, ma la tecnologia in campo medico compie passi da gigante ogni giorno. Forse non lo sapete, ma i visori per la realtà aumentata di Microsoft, gli HoloLens, fanno la loro parte; si dice che presto saranno utilizzati in camera operatoria per interventi alle vertebre, aiutando i medici a commettere meno errori possibili in una zona tanto delicata del corpo umano.
Qui siamo ad un livello ancora più alto. I ricercatori dell’Università di Grenoble in Francia, il centro di ricerca biomedica Clinatec e il centro di ricerca CEA hanno impiantato dispositivi di registrazione, per estendere la corteccia sensomotoria del paziente, su entrambi i lati della sua testa – l’area del cervello che controlla la funzione motoria e sensoriale – fissandoli nel cranio tra il cervello e la pelle.
Le griglie degli elettrodi raccolgono i segnali cerebrali dell’uomo e li trasmettono a un algoritmo di decodifica, che traduce i segnali in movimenti e ordina a un esoscheletro robotico di completarli. Per quasi due anni lo stesso Thibault è stato addestrato alla comprensione di questo algoritmo per ampliare progressivamente i movimenti che l’esoscheletro avrebbe potuto compiere.
In questo addestramento, Thibault con i suoi pensieri ha controllato un avatar – un personaggio virtuale – all’interno di un videogioco, facendolo camminare in un mondo virtuale e toccare oggetti 2D e 3D. Si è allenato su semplici simulazioni virtuali prima di utilizzare l’esoscheletro – assistito da un’imbracatura montata sul soffitto – per poi utilizzarlo per camminare e raggiungere obiettivi reali nel mondo reale.
Sulla rivista Lancet Neurology è stato pubblicato l’intero studio con i risultati. Grazie a questo esoscheletro Thibault è riuscito a passeggiare per 145 metri grazie all’utilizzo dell’avatar nelle simulazioni. Gli scienziati -soddisfatti dei risultati – hanno affermato che la tecnologia è da considerare “un trattamento sperimentale” per ora, ma si spera che una volta sviluppata completamente, abbia il potenziale per migliorare la vita di chi come Thibault vorrebbe tornare a camminare.
Ai microfoni di AFP, Thibault ha affermato felice:
Non posso tornare a casa con questo esoscheletro, ma sono arrivato ad un punto in cui posso camminare. Cammino quando voglio e mi fermo quando voglio.
Il professor Stephan Chabardes, neurochirurgo dell’ospedale universitario di Grenoble e autore dello studio, ha dichiarato in un comunicato stampa:
Le nostre scoperte potrebbero farci fare un grosso passo avanti nell’aiutare i pazienti tetraplegici a guidare i computer utilizzando solo segnali cerebrali, magari iniziando con la guida di sedie a rotelle utilizzando l’attività cerebrale anziché i joystick e progredendo nello sviluppo di un esoscheletro per una maggiore mobilità.
Il team del professor Chabarder ha reclutato altri tre pazienti per questo studio e mira nell’aiutarli a camminare ed ad equilibrarsi senza utilizzare un sistema di sospensione collegato al soffitto; ma per fare questo si parla di una avanzamento della ricerca al momento non raggiunto.
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