Valve è buona: Steam tutela l’etica delle recensioni

E’ avvenuto un cambiamento silenzioso ma significativo ultimamente: è stato aggiornato lo Steam subscriber agreement. Dietro a questo nome si nasconde di fatto l’insieme di regole che ogni utente sottoscrive per legge decidendo di utilizzare la piattaforma di digital delivery Steam.

All’interno delle nuove regole aggiornate, come riportano varie testate fra cui PCGamer, si indica come ogni utente che utilizzi dei sistemi di valutazione e recensione dei titoli della piattaforma (e ultimamente ne sono stati introdotti di significativi, come per esempio il sistema “Steam curator” e, in modo più indiretto, le Trasmissioni Steam) sia almeno teoricamente obbligato ad indicare qualsiasi corrispettivo dato per fare una recensione.

Per essere più chiari, i recensori sono obbligati a specificare che cosa hanno avuto in cambio di una recensione (attenzione, non necessariamente positiva!), se è stata motivata da un’offerta. E non si sta parlando solo di soldi (come è facile immaginare), ma la voce comprende anche qualsiasi bene, anche solo una chiave gratuita del gioco offerta dalla casa produttrice.

Un scelta di campo positiva che aiuta a sgombrare il campo dall’area grigia che ultimamente sta facendo molto scalpore, di recensori “comprati” o “invogliati” a dare recensioni positive in cambio di benefit. In questo caso Valve prende posizione, ovviamente non solo per garantire la qualità del servizio di recensioni agli utenti, ma anche per avere maggiore pulizia sulla propria piattaforma e dare un segnale forte (anche solo morale), ottenendone in cambio un vantaggio di immagine.

Noi del Bosone approviamo questa scelta e la solita anticonvenzionalità (positiva) di Valve, ricordando ai lettori che solo i portali indipendenti e slegati dal “giro” di cui parlava anche il nostro amico Alessandro Taliente di puntaeclicca.wordpress.com nella sua intervista, sono quelli davvero degni di attenzione e di considerazione.

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Joliet Jake

Nato in una assolata e ridente (?) valle ai confini con la Svizzera, Joliet Jake sfruttò, dalla nascita, questo profluvio di orologi e cioccolato per la sua crescita. Un’errata proporzione nel mix ottenne lo straordinario risultato di farlo arrivare sempre in ritardo e di dipendere dal cioccolato per la propria sopravvivenza. Informatico per passione, ha molti interessi e mirabilmente riesce a fallire in tutto in modo omogeneo. Autore di testi di vario genere per formazione e velleità, si prodiga nella redazione di castronerie astrali. Vi conviene leggere i suoi scritti prima che scompaia ed il suo genio venga riconosciuto postumamente da archeologi in cerca di reliquie letterarie(digitali) di alto lirismo. Che però saranno convinti che la lingua dei testi sia il turcomanno antico.
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