Le prime comunità cristiane avevano a disposizione molti più testi, ritenuti sacri, rispetto a quanto accade oggi. Tra questi si trovano i Vangeli di Pietro, di Tommaso, di Maria Maddalena, di Giuda ecc. Tuttavia la Chiesa non li riconosce e non sono considerati affidabili per lo studio della vita di Gesù.
Sono chiamati Vangeli apocrifi, alcuni sono molto influenzati dalla cultura giudaica, alcuni sono andati perduti e rimangono solo citazioni come quello noto col nome “Vangelo dei dodici”. Generalmente sono datati intorno al II secolo d. C., ma ne esistono anche di successivi.
Tuttavia alcune storie narrate su questi testi sono entrate nella cultura popolare a pieno titolo, nei Vangeli canonici, ad esempio, l’arrivo dei Magi è appena accennato e non si cita il loro numero, mentre i Vangeli apocrifi ci fanno conoscere più dettagli.
In questa grande confusione di informazioni, i primi dottori della Chiesa si posero il compito di scegliere quali rappresentassero al meglio la vita di Gesù per uniformare la sua parola. Ireneo di Lione un teologo romano, nel II secolo, stabilì nei Vangeli di Marco, Matteo, Luca e Giovanni i testi ufficiali riconosciuti dalla Chiesa.
Esistono più di 300 testi apocrifi e Tony Burke, professore di cristianesimo primitivo alla York University di Toronto, in Canada ha pubblicato il libro “New Testament Apocrypha More Noncanonical Scriptures (Volume 2)” (Eerdmans, 2020) facendo conoscere i Vangeli apocrifi anche ad un pubblico anglofono.
“I testi apocrifi erano parte integrante della vita spirituale dei cristiani molto tempo dopo l’apparente chiusura del canone e che gli appelli per evitare e persino distruggere tale letteratura non erano sempre efficaci”, ha scritto Burke.
All’interno di questi Vangeli apocrifi è possibile trovare anche storie che sembrano lontani dalla tradizione cristiana, come ad esempio la battaglia che ha avuto luogo nella città di Filippi in Grecia dove dei maghi diabolici cercavano di distruggere un’antica chiesa dedicata alla Vergine Maria.
Nel testo, Basilio vescovo vissuto tra il dal 329 al 379 d.C., sogna Maria che gli affida il compito di trovare una sua immagine non fatta da mani umane e gli dice di sistemarla tra le colonne del tempio di Filippi.
Arrivato al tempio, Basilio è aggredito da un gruppo di maghi dediti a magie diaboliche. Il vescovo sistema un bastone tra le colonne e dice: “Lo misi [il bastone] sulle due colonne, e immediatamente si verificò un grande brontolio sotto le colonne.
Improvvisamente, [le colonne] balzarono alle loro basi e così rotolarono finché non arrivarono al luogo degli stadi della città”. Stanco, Basilio si addormenta e sogna la Vergine. Al risveglio i maghi sono inghiottiti dalla terra.
Questi Vangeli apocrifi, spesso, risentivano del passaggio dalla tradizione politeista a quella cristiana e le figure dei maghi si inseriscono in questo contesto. Un altro testo tradotto di recente racconta di come l’apostolo Pietro abbia intrappolato sette demoni che si travestivano da angeli nella città di Azotus.
A volte le storie erano rivolte ai cristiani contemporanei, come il racconto di Dimas, che dopo molte prove di vita viene crocifisso con Gesù, secondo gli studiosi, questo era un invito rivolto ai giovani per lasciare la famiglia e partecipare alle Crociate riunendosi al Salvatore.
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