Esistono almeno 1330 specie di pipistrelli al mondo, ognuna con caratteristiche specifiche e diversi stili di vita: tra loro, una specie in particolare ha guadagnato un’infausta notorietà: parliamo del pipistrello vampiro (in realtà esistono tre specie di vampiri, ma la più comune è il Desmodus Rotundus).
Chi sono i pipistrelli vampiri?
Questo simpatico piccolo pipistrello ha come caratteristica principale quella di essere l’unico animale al mondo ad avere una dieta composta interamente di sangue, che gli ha valso un’ingiusta fama di pericolosità.
Il Desmodus Rotundus si nutre principalmente del sangue di animali da fattoria, come mucche e maiali, e caccia esclusivamente nelle ore notturne, atterrando vicino alla preda e zampettando sui quattro arti per raggiungerla.
Una volta fatto ciò, il pipistrello morde la vittima scegliendo il punto più favorevole grazie ad uno speciale sensore di calore posto sul naso, e lappa via il sangue, spesso senza che il malcapitato nemmeno se ne accorga. Un vero cacciatore silenzioso, che possiede anche un altro superpotere: la sua saliva è infatti un potente anticoagulante (chiamato ovviamente Draculina), che permette al sangue di fluire abbondantemente dai fori del morso.
Ovviamente il pipistrello non dissangua mai le vittime, essendo un mammifero minuscolo, ma si limita a trarre il nutrimento necessario per sopravvivere, prima di tornare nella sua caverna, dove dormirà tutto il resto della giornata, in compagnia della sua colonia. Ogni colonia conta circa 100 esemplari di piccoli vampiri, ma sono state avvistate impressionanti gruppi di un migliaio di pipistrelli.
Pipistrelli vampiri: patti di sangue
Le colonie di pipistrelli vampiri sono un perfetto esempio di armonia e cooperazione: queste straordinarie creature, infatti, formano veri e propri legami di amicizia che vanno oltre alle parentele familiari, condividendo il cibo in eccesso con i loro compagni di tribù e aiutandosi l’un l’altro nella caccia.
Addirittura, i vampiri possono adottare i cuccioli rimasti orfani e prendersene cura spontaneamente, come se fossero i loro stessi figli. Questo fenomeno di altruismo reciproco, che si osserva anche tra molte altre specie di mammiferi, si basa su specifici legami di fiducia che i pipistrelli vampiri costruiscono nel tempo con i membri della colonia con i quali sviluppano amicizie forti e durature.
Insomma, ben lontani dallo stereotipo del vampiro tenebroso e solitario che si aggira nelle brughiere della Transilvania (anche perché il Desmodus Rotundus se ne sta al caldo, nelle zone del Centro e Sud America!).
Ingiusti stereotipi
A proposito di stereotipi, il pipistrello vampiro ha acquisito una fama (o meglio, un’infamia) davvero immeritata: il nome è stato utilizzato nella zoologia a partire dal 1774, prendendo spunto dal folklore vampiresco europeo e soprattutto slavo, ma è a partire dal film muto del 1896 Le Manoir du Diable e dal romanzo sul vampiro più famoso di tutti i tempi, Dracula, che i pipistrelli vampiri hanno raggiunto quella popolarità negativa che li ha sempre caratterizzati.
In realtà, è davvero difficile che un Desmodus Rotundus attacchi esseri umani, perché sono prede difficili e imprevedibili, anche se ci sono stati casi registrati di persone che lamentavano segni di morso tipiche dei pipistrelli vampiri (sul collo? In quel caso, non sarebbe di una bestiola di 8cm che dovreste preoccuparvi…).
Si può pensare che nutrendosi di sangue il pipistrello possa portare malattie, ma spesso il danno maggiore derivato dai morsi è un’infezione sul corpo della vittima. Ci sono casi di pipistrelli vampiri affetti da rabbia, ma spesso la malattia uccide il portatore prima ancora che riesca a trasmetterla alle sue prede.
Inoltre, i vampiri hanno un sistema di distanziamento sociale molto sviluppato, così che quando un membro della colonia si ammala, tende ad isolarsi (e ad essere isolato) dal resto del gruppo, per contenere i contagi ed evitare che il problema di sparga a tutti i suoi compagni.
Folklore vampiresco
Abbiamo accennato al fatto che il pipistrello sia un animale associato a un sentimento maligno, nella cultura europea, al pari dei gatti o dei lupi; fortunatamente, queste superstizioni appartengono ad un retaggio che va sempre più a scomparire, anche se l’opera di Bram Stoker ha contribuito ad accrescere la fama del pipistrello come servo del Male e creatura dell’oltretomba pronta a balzare addosso a donne innocenti per corrompere le loro anime e i loro corpi.
Il vampiro, nella cultura est europea, ha radici ancora più profonde della sua controparte letteraria, e testimonianze di esseri mutaforma che si nutrono di sangue sono presenti in tutto il folklore slavo, in diverse versioni e innumerevoli leggende, anche se lo stereotipo di essere maligno in grado di trasformarsi in pipistrello è sempre presente.
Nella cultura azteca, invece, il pipistrello vampiro aveva una funzione di psicopompo, essendo associato al regno dei morti, mentre in quella degli indiani Cherokee il pipistrello vampiro era visto come una sorta di creatura ingannevole che si divertiva ad inventare trovate crudeli con cui tormentare gli esseri umani.
Al contrario, nella cultura cinese il pipistrello è un simbolo di felicità e di fortuna, ed è un simbolo positivo e di buon augurio.
Noi speriamo di aver contribuito a ristorare l’ingiusta immagine negativa del Desmodus Rotundus e degli altri pipistrelli, creature assolutamente innocue e straordinariamente intelligenti ed organizzate.
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