L’era Moffat sarà probabilmente ricordata per le sue trame molto “wibbly wobbly, timey wimey”, quindi non è una sorpresa che World Enough and Time sia proprio una storia di questo genere. World Enough and Time difatti inizia da quella che sarà l’ultima scena dell’epoca Moffat come scrittore e showrunner su Doctor Who: la rigenerazione di Peter Capaldi.
E’ l’inizio della fine. E’ in qualche modo un addio molto meno drammatico di quello supervisionato dal suo predecessore, che impiegò un anno di solispeciali. Invece, World Enough and Time è il primo degli ultimi tre script di Steven Moffat per Doctor Who . World Enough and Time è un continuo memorandum, che ricorda al pubblico che il tempo sta per scadere per il Dottore. Infatti, anche l’inclusione dei Cybermen in World Enough and Time sposa questa idea.
I Cybermen forniscono un’inversione interessante rispetto ai Dalek; rappresentano la continuazione della vita attraverso mezzi grotteschi. I Cybermen sono mostri che hanno sacrificato la loro umanità per sopravvivere. Mentre l’unica risposta ai Daleks è la vita, l’unica risposta ai Cybermen è la morte. La morte arriva col tempo. Ci sono diversi aspetti interessanti in World Enough and Time, ad esempio dalla decisione di costruire l’episodio in due parti intorno ai Cybermen, piuttosto che i Dalek (che sono stati molto protagonisti negli ultimi anni) fino alla decisione di includere due versioni del Maestro.
Tuttavia, il più sorprendente aspetto della puntata è come affronta la questione del tempo stesso. Il gancio centrale dell’episodio è una nave colonia dove il tempo è stato dilatato da un buco nero.Col senno di poi,un altro aspetto ancora più interessante dell’epoca Moffat è stato il suo impegno con la serie classica. Il suo approccio è stato molto diverso da quello del suo predecessore. Per essere chiari, non è che Russell T. Davies era avverso a riferimenti di continuità o citazionismo; dopo tutto, il Macra ha fatto la sua comparsa in Gridlock in una sorta di cameo celebrativo.
Tuttavia, Davies si era particolarmente dedicato all’aggiornare i parametri dello spettacolo e portarne i concetti nel XXI secolo, perchè era più desideroso di rielaborare e reinventare. Col passare del tempo, più elementi della serie classica hanno cominciato a evolversi in maniera quasi involontaria. The Night of the Doctor non solo ci ha riportato il Dottore di Paul McGann ma ci ha dato anche la sua scena della rigenerazione. The Day of the Doctor ci ha dato uno splendido cameo di Tom Baker. The Name of the Doctor ha permesso a Moffat di reclutare un attore protagonista più anziano di Hartnell, ovvero John Hurt. Con questo in mente, ha senso che il finale di stagione dovesse essere scritto come un’ode gioioso per la serie classica. World Enough and Time non è neanche lontanamente inaccessibile per coloro che non hanno visto la serie classica ma è una storia che, chiaramente è stata costruita su elementi della mitologia classica rielaborata con un po’ di sensibilità moderna.
Chi guarda World Enough and Time non ha bisogno di aver visto The Tenth Planet, anche se Moffat gioca allegramente con alcuni dei suoi più grandi elementi e concetti. World Enough and Time è pieno anche fino all’orlo dei concetti ridicoli di quella storia. I Mondasians sono gemellati con l’umanità nello stile di The Tenth Planet , abbracciando l’idea che Mondas è un pianeta gemello della Terra senza la spiegazione pseudo-razionale che lo rende un pianeta parallelo. Nel corso della puntata i Mondasiani sono ripetutamente classificati come umani, al punto che la loro identità rimane ambigua fino al culmine della puntata. Come Missy deduce il loro pianeta di origine, fa notare che la loro casa è “very Earthlike, if planets had twins.” In molti modi, i Cybermen Mondasiani sono un concetto ridicolo. Dopo tutto, i Cybermen sono già una parte esistente nel ritorno in tv di Doctor Who.
Durante il suo incarico come showrunner, Moffat ha fatto evolvere i Cybermen di Davis delle “Cybus Industries” portandoli a nuova gloria e a un nuovo modello più letale. Quindi non si capisce il motivo di resuscitare i Mondasian Cybermen al di là di un desiderio di fare riferimento al passato, a riconoscere la storia dello show. C’è qualcosa di surreale nell’ offrire una terza origine ufficiale dei Cybermen all’interno di Doctor Who di quelle gia viste in The Tenth Planet, Rise of the Cybermen e The Age of Steel. Allo stesso tempo, c’è qualcosa di stranamente convincente nell’idea che i Cybermen sono, in ultima analisi, qualcosa di più di una razza distinta con una storia unica. Invece, i Cybermen sono un’idea che si manifestano attraverso il tempo e lo spazio. I Cybermen non devono essere per forza originari di Mondas perchè potrebbero nascere su una Terra parallela o il pianeta Voordian o su Telos o su una nave colonia intrappolato in orbita di un buco nero.
Per essere onesti, questa idea è stata suggerita al culmine di Rise of the Cybermen , quando il Decimo Dottore rimase a bocca aperta, “Sta succedendo di nuovo.” Tuttavia, World Enough and Time rende questa lettura esplicita. I Cybermen sono un concetto, un percorso evolutivo ipotetico che può essere evocato dalle tenebre e dal nulla. Sono un’idea che viene fuori dal buio a chiunque possa “ascoltare”, infettando l’universo (e il multiverso) come una malattia. Più di questo, la rivelazione che i Cybermen sono un’idea che si manifesta attraverso il tempo e lo spazio li trasforma piuttosto volutamente in un mostro di Steven Moffat. Come gli angeli piangenti in The Time of the Angels, Flesh and Stone e The Angels Take Manhattan , i Cybermen sono presentati come un pensiero mostruoso convocato dalla realtà.
Sono metafiction mostruosa, una storia senziente che può essere evocata in qualsiasi numero di modi su qualsiasi numero di mondi. Questo si adatta con il tono nostalgico generale di World Enough and Time, vecchie storie che non hanno bisogno di essere raccontate. Più di questo, una gran parte di World Enough and Time sembra esistere con il preciso scopo di costruire una “classica” storia del Maestro per John Simm nello stile delle vecchie storie di Roger Delgado o Anthony Ainley. In effetti, il Maestro trascorre gran parte di Enough and Time in incognito tra i Mondasiani. Non si fa fatica a riconoscerlo mentre passa tutti il tempo con una maschera, anche se questa decisione è molto legata alla natura classica del personaggio anche se il chirurgo stesso suggerisce che “E’ meglio per convincere la gente a restare qui senza che loro sappiano il perché.” Però lo stesso Maestro offre una valutazione più onesta. “Amo i travestimenti,” dice a Missy. “Ti piacciono ancora i travestimenti?” Questo “camuffamento” è però inutile.
Infatti, due delle tre grandi rivelazioni di questo episodi erano già state rivelate a partire dal “Coming Soon” a inizio anno che mostrava sia i Mondasian Cybermen e John Simm . Più di questo, il ritorno di Simm allo show era già trapelato prima. Di conseguenza, i fans astuti avevano già capito che entrambi avrebbero avuto il loro spazio negli ultimi due episodi finali. Anche al di là che, il “Next Time” della scorsa puntata aveva rivelato entrambi questi colpi di scena, con la scritta lampeggiante “Mondas” , il Dottore che pronuncia le parole “Mondasian Cybermen ” e la presa in giro del Maestro “dacci un bacio”. In quanto tale, la decisione di mettere John Simm sotto una maschera per la maggior parte della puntata sembra del tutto ridicolo al punto di diventare parodia. La realtà è che questo è solo un omaggio esteso ed elaborato alle classiche azioni del Maestro, un cattivo che amava giocare e sfruttare le proprie vittime per poi abbandonarli o ucciderli. La versione di Delgado del Maestro era molto affezionato agli pseudonimi, come Emil Keller in Mind of Evil , Mister Magister in The Dæmons o Adjudicator Martin Jurgens in Colony in Space . La versione di Ainley del Maestro avrebbe sfruttato l’uso di protesi in episodi come Castrovalva o Time-Flight .
Infatti, World Enough and Time è un punto di riferimento per chi ha guardato il Classico Doctor Who . Il primo atto dopo i titoli trova il Dottore seduto nel TARDIS a mangiare patatine mentre guarda Missy svolgere il ruolo di Dottore attraverso un monitor. Missy e il Dottore fanno entrambi riferimento al fatto che il nome del dottore potrebbe essere in realtà “Doctor Who” , riconoscendo che i primi quattro attori che interpretarono il ruolo (e il primo attore scelto per il rilancio) sono stati accreditati come “Doctor Who. ”C’è anche da dire che World Enough and Time non dimentica di citare anche eventi avvenuti durante il rilancio della serie. Ci sono diversi riferimenti evidenti all’epoca Davies. La scena di chiusura della lacrima solitaria che esce dall’occhio del Cyberman evoca il destino di Yvonne Hartman in Doomsday . Il Master riconosce esplicitamente il suo ruolo come Harold Saxon, suggerendo che il suo mandato non è stato cancellato dalla fessura nell’episodio The Big Bang. E’ al tempo stesso una fine e un inizio, un esodo e una genesi. Sono racconti intrecciati, il tempo che si ripete.
World Enough and Time è almeno la terza storia delle origini per i Cybermen, ogni reinvenzione retroattiva pone efficacemente la parola fine sulla versione precedente. Si tratta di un processo di reinvenzione e retroconfigurazione. In molti modi, ci si sente come se fosse il tema perfetto per essere non solo una danza del cigno ma anche un cambiamento per la prossima stagione. E la tensione inerente all’addio è riflessa attraverso la dinamica tra Missy e il Master. Missy sta cercando di reinventare se stessa, cercando di ricominciare da capo. Missy vuole diventare effettivamente una nuova persona, a rompere con chi era stata fino a questo punto. Tuttavia, il Maestro chiaramente non vuole questo. “Sono molto preoccupato per il mio futuro”, chiarisce il Maestro dopo aver rivelato la sua vera identità. Il suo grande stratagemma con Bill sembra essere un piano per portare il Dottore a odiare Missy e quindi impedire un cambiamento troppo radicale.
Si tratta di una dinamica interessante, quella di voler utilizzare una precedente incarnazione del Maestro; Il Master è la voce dello status quo , la voce che ha paura del cambiamento che e’ in ansia per una reinvenzione. Non è una sorpresa che il Maestro ha creato la sua base operativa nell’ orbita di un buco nero in cui la dilatazione del tempo rallenta le cose a passo d’uomo. Il Maestro vuole le cose rimangano le stesse per sempre. Per essere onesti, questo impegno con i primi anni della serie classica è davvero il culmine di un tema che ha costruito tutta la stagione. The Pilot troviamo una fotografia di Susan, un raro riconoscimento della serie prima. Quando i monaci che erano stati introdotti in Extremis , sembravano progettati per evocare i Cybermen Mondasian con la loro carne in decomposizione, la loro promessa di convertire l’umanità, e anche la loro capacità di parlare senza muovere le labbra.
Anche il teaser di questo episodio accenna a questa idea di intersezione tra il passato e il presente. Il Dottore inciampa fuori dal TARDIS sul ghiaccio per rigenerarsi, ricordando la rigenerazione del primo Dottore in Antartide nell’ episodio The Tenth Planet . C’è una simmetria accattivante. The Tim of the Doctor ha rivelato che il Dottore aveva finito le sue tredici rigenerazioni nel corso dei primi cinquant’anni di spettacolo, e quindi i Signori del Tempo ne hanno concesse una nuova serie in cambio del suo fedele servizio.
Di conseguenza, il Dodicesimo Dottore è il primo Dottore in una nuova linea di rigenerazioni. Questo è qualcosa di nuovo, ma anche qualcosa di vecchio allo stesso tempo. I collegamenti all’epoca Hartnell in generale, e per The Tenth Planet, in particolare, si sentono stranamente appropriati. Per quanto questa è una fine, è anche un inizio. Si tratta di qualcosa di nuovo ed eccitante, ma anche qualcosa che Doctor Who ha fatto per più di mezzo secolo, a questo punto.
In un certo senso, questa è una conclusione adeguata all’era Moffat. E’ il passato e il futuro che si scontrano per creare qualcosa di surreale e inquietante. È il rilancio di una serie che si associa ai Classici elementi della serie; pianeti gemelli, travestimenti stupidi, ecc ecc . Tuttavia, c’è qualcosa di accattivante in questo, la prova che Doctor Who è abbastanza robusto da poter evolversi guardando al passato.
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