Dalla Disney ai Grimm. Il bacio in due indimenticabili storie

Se il bacio fosse un attore, sarebbe sicuramente il più pagato da Disney, visto che gli assegna una parte in ognuno dei suoi capolavori!

Il primo bacio non si scorda mai… Da quante bocche avete sentito pronunciare queste parole? Da tutte quelle che hanno baciato – almeno una volta nella vita – risponderete voi.

Cosa ne direste se invece vi dicessi che probabilmente sbagliereste con una simile risposta?

Ebbene sì! Anche chi non ha mai avuto il piacere (dipende dai casi…) dell’esperienza del bacio della prima infatuazione, possiede una sorta di memoria arcaica del bacio – o meglio del gesto che sta alle sue origini!

Sono in molti a sostenere infatti, tra antropologi, psicologi, biologi ed etologi che il gesto del bacio, prima dei vari significati che la cultura gli ha attribuito sia una derivazione da un gesto legato alla conservazione della specie.

La possibile origine del bacio

Per il britannico Desmond Morris ad esempio, il bacio deriverebbe dalla preistorica abitudine delle mamme primitive di svezzare i bambini. Le madri sminuzzavano per loro il cibo e lo passavano poi, con la loro bocca, in quella del pargoletto!

Per il caro – ? – vecchio Freud invece esso sarebbe legato all’esperienza dell’allattamento, al piacere che deriva dal latte che il capezzolo della mamma fornisce al bambino durante la suzione.

Ed effettivamente un neonato che succhia il seno materno sembra baciarlo, riproducendone, in alcuni momenti, anche il suono.

Sono tante altre le ipotesi legate ad origine ed effetti di esso – produzione di ormoni, endorfine e ossitocina anti-cortisolo etc – ma tutte le supposizioni poggiano su una indiscutibile verità: il bacio fa parte della gamma dei gesti che sentiamo più naturali e importanti per la nostra vita e per la sua conservazione!

La natura stessa ci insegna che non solo quello specificamente umano – come si potrebbe erroneamente pensare – ma l’intero mondo animale dispone di metodi diversi da specie a specie per lo scambio della dolce – e a quanto pare addirittura salutare! – effusione di tenerezza.

Per chi avesse voglia di approfondire al riguardo, imperdibile l’articolo di Tiziana – la nostra esperta etologa <3!

Ma di fronte alla natura e coinvolto com’è nella faccenda in esame, poteva mai l’estro creativo dell’uomo rimanere immobile?

Claro que no! Così ad aggiungere indimenticabili baci a quelli presenti nella letteratura, in pittura o dalle statue al cinema – dal mondo nerd al fumetto e ai videogioghi – e chi più ne ha più ne metta, ad ampliare la gamma di baci dai quali il cielo dell’intera cultura è costellata, non poteva mancare un prodotto di ingegno, creatività e arte che è il Cartoon!

Il bacio attore Disney

Chiaro che, appena addentrati in tale universo, non si può non passare per la menzione del genio Disney.

Se il bacio fosse un attore, sarebbe sicuramente il più pagato da Disney, visto che gli assegna una parte in ognuno dei suoi capolavori!

Ricordarli tutti farebbe diventare chilometrico l’articolo. Mi sono pertanto – e a malincuore – imposta una cernita.

Valga per tutti l’esempio dell’indimenticabile Re Leone in cui l’antropomorfizzazione dei personaggi ha permesso di impiegare il bacio in tutte le sue principali accezioni e convenzioni della vita sociale.

Dal “bacio – bagnetto” della tenera mamma Sarabi ad un Simba ormai adolescente ribelle che scalpita per la fretta di andare a saziare la sete di scoperta e pericolo – tipica di quell’età – insieme alla sua amica di giochi – e futura compagna – Nala, al primo vero bacio, dei due vecchi amici ormai adulti, alle prese con una scoperta ben più formidabile, quella del vero amore.

Dai Cartoon alle fiabe

E se a partire dalle spettacolari presenze del bacio nel repertorio prettamente disneyano, in particolare nel Re Leone, si volesse andare ancor più nel profondo di quel manto stellato summenzionato, basterebbe fare un balzo dal mondo animale – già di per sé fantastico –  al mondo fiabesco.

Anche qui la quantità entro cui scegliere è assai vasta. Prenderò pertanto ad esempio uno dei più famosi e magici baci, fantasioso e romantico ponte fra animale ed umano.

Proprio come farebbe un pittore con due colori, diversi ma simili – se si prova, con l’ausilio di creatività e fantasia, a mescolare i due mondi, allora, nel tema bacio, non possiamo non menzionarne uno incrociato… quello tra una principessa fanciulla e un – dapprincipio agli occhi di lei ripugnante – ranocchio!

La principessa, inizialmente restia, bacia il ranocchio, dall’apostrofo rosa viene così spezzato un pre-esistente maleficio ritrasformando l’anfibio in principe.

La famosa scena del bacio nella variante Disney del 2009

 

Titolo originario della fiaba raccontata dai Grimm – che ne svela il reale protagonista! – era Il principe ranocchio e, ad essere precisi, anche il bacio entra in scena solo successivamente, in epoca moderna.

Come l’incantesimo ebbe inizio!

Grazie alla penna dei fratelli Jacob Ludwig e Wilhelm Karl Grimm, a partire dal 1807, furono raccolti e fissati brevi racconti in prosa in prevalenza originari dell’Assia.

Nacquero così fra il 1812 e il 1822, le Kinder und Hausmärchen (fiabe del focolare per bambini), pubblicazioni di fiabe popolari tramandate oralmente.

“Essenza della poesia naturale, espressione di un’anima popolare collettiva che si rivela in un atto irrazionale di creazione”

secondo la definizione di saghe e miti germanici data dagli stessi Grimm, essi erano destinati a divenire parte integrante del patrimonio culturale europeo.

In una scrittura in cui l’elemento soprannaturale/portentoso e razionale/terreno si sposano con un intento di norma didattico-morale, prendono vita personaggi ed avvenimenti dall’alto valore simbolico.

Per questo, le medesime storie si sono prestate ad una quantità di significati metaforici ad esso attribuibili.

Fantasia genera fantasia! Così a partire dai primi decenni del Romantico secolo, il famosissimo bacio ha dato adito a letture e rappresentazioni molteplici – dal teatro ai musical fino al grande schermo e alle serie TV.

La variante Disney

È di meno di dieci anni fa la versione che Disney ne propone. Il film liberamente ispirato alla storia – con tante e inaspettate varianti.

Il film ha incassato in tutto il mondo $270 milioni – a dispetto di quanti sostengono che fiabe e amore non vanno più di moda!

Metafora dell’amore che non bada ad appartenenze a generi differenti, il bacio fra l’umana e l’animale ha dato origine, nel tempo, a più riproposizioni.

Per concludere…

Indubbio è che in ogni donna si cela un animo dalla nobiltà indiscutibile. Così come indubbio è il fatto che tanti uomini in apparenza ranocchi, si trasformano – almeno agli occhi della propria amante XD – in  in principi.

E a quante cercano quell’unico, insostituibile uomo che tal nobiltà sappia comprendere, non resta che augurare di trovare, fra gli infiniti arbusti che ne possono celare la vista, il proprio ranocchio.

Con la raccomandazione però di accertarsi di aver trovato proprio quello giusto per evitare, se non altro, di incorrere nello spiacevole rischio di beccare – e baciare –  il ranocchio già principe di un’altra!

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lude

Luisa De Vita, campana, residente in provincia di Napoli. Ho studiato Filosofia presso la Federico II di Napoli.
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