Sotto il ghiaccio e la neve esiste un vulcano che non solo brucia ancora, ma lancia nell’aria qualcosa di assurdo: minuscoli cristalli d’oro. Il monte Erebus è molto più di un semplice vulcano: è un mostro attivo che ribolle da decenni, con un cuore incandescente e una storia tanto affascinante quanto inquietante. Che sia la tana di uno dei draghi tolkieniani che amava a dismisura l’oro dei nani?
Oro vulcanico in Antartide: il monte Erebus sputa polvere d’oro nell’aria gelida
Si tratta del vulcano attivo più a sud del pianeta. Sorge sull’isola di Ross e si distingue per una caratteristica rara: nel suo cratere brilla un lago di lava permanente, uno dei pochissimi al mondo.
Da lì, oltre ai consueti vapori vulcanici, fuoriescono minuscoli cristalli di oro metallico, larghi meno di 20 micrometri. Non sono visibili a occhio nudo, ma ogni giorno ne vengono emessi circa 80 grammi, sospinti nell’atmosfera da folate di gas roventi.
Questo dato racchiude un potenziale straordinario. Il fatto che oro puro venga liberato attraverso le fumarole suggerisce processi geochimici profondi ancora in parte sconosciuti. Il magma del Monte Erebus, infatti, sembra particolarmente ricco di elementi volatili e metalli, ma perché proprio qui e non altrove? E quali condizioni ne permettono la dispersione nell’aria, fino a mille km di distanza?

Oggi, mentre il cambiamento climatico scioglie sempre più ghiaccio antartico, gli scienziati cominciano a temere che la diminuzione della pressione sui magmi sotterranei possa causare nuove eruzioni come sta succedendo per questo vulcano straordinario. In pratica, meno ghiaccio significa meno peso sul monte… e più possibilità che esploda.
Questo potrebbe innescare un circolo vizioso: più eruzioni, più scioglimento dei ghiacci, più innalzamento del livello del mare. E sì, il Monte Erebus potrebbe essere uno degli attori principali di questo inquietante spettacolo.
C’è anche un aspetto più inquietante della geologia o dell’oro disperso nell’aria: nel 1979, il vulcano fu teatro di un drammatico incidente aereo in cui persero la vita 257 persone. Un evento che ricorda quanto l’Antartide sia allo stesso tempo magnifica e letale, uno scenario estremo dove l’uomo è solo un ospite temporaneo.