Quanti di voi hanno giocato o giocano di ruolo? Forse lo avete fatto anche senza saperlo, infatti il gioco di ruolo esiste da quando l’uomo ha deciso di usare la sua fantasia per immaginare situazioni differenti dalla realtà.
Per i ruolisti accaniti invece — che quindi sanno di cosa sto parlando — solo un nome echeggia su tutti, tra i titoli fantastici che hanno sviluppato le prime esperienze ruolistiche di ognuno di noi: Dungeons and Dragons, per gli amici D&D.
Dungeons and Dragons, la formula del successo
Ormai da decenni, il fenomeno D&D è divenuto mondiale; ideato da Gary Gygax nel 1974 è stato il gioco di ruolo da tavolo più venduto in assoluto in tutto il mondo, arrivando a fatturare oltre un miliardo di dollari (ndr. dati di oltre una decina di anni fa) includendo ovviamente tutto il merchandise quindi la vendita delle scatole di gioco e accessori (action figures, dadi di ogni colore e dimensione, gadget, ecc… ).
Ma torniamo a noi, per le (sicuramente poche) povere anime che invece non conoscono Dungeons and Dragons, posso dirvi che è un gioco di ruolo ambientato esclusivamente all’interno di storie Sword and Sorcery, ma ovviamente trattandosi puramente di un prodotto della nostra fantasia, l’ambientazione dell’avventura può essere collocate in qualunque scenario ed epoca.
L’aggregazione sociale del gioco è caratteristica di D&D, praticamente un gruppo di amici si riunisce attorno ad un tavolo e segue le linee guida della storia condotta da un Dungeon Master, figura che ha il ruolo di narrare e regolare la partita. Mentre si impersonifica un personaggio giocante (PG) a scelta fra varie tipologie, ognuna con le sue caratteristiche di base, i giocatori vengono trascinati in un universo parallelo fatto di avventure e magia.
Quindi ad esempio si può giocare scegliendo di essere un guerriero oppure un mago, un chierico o un ladro. Ci si immerge totalmente nella storia compiendo azioni mediante il punteggio segnato dal risultato dei dadi.
In Dungeons and Dragons, i dadi non sono semplici cubi a 6 facce, ma ad esempio abbiamo quello a 20 facce (d20) per le azioni, il d12 per il calcolo dei punti ferita (PF), il d10 per le probabilità, il d8 per l’utilizzo delle armi, si utilizza anche il d6 ed il d4, quest’ultimo per le magie.
La possibilità di creare qualunque cosa dal nulla è stata il punto di forza di Dungeons and Dragons, tanto che il format è stato venduto e ricomprato molte volte, da vari brand, che a loro volta hanno fatto varie revisioni del gioco, migliorandolo ed ampliandolo ogni volta, arrivando poi fino a creare dei film e dei videogiochi — questo ci fa capire come il fenomeno sia diventato immenso e mondiale. Fateci sapere nei commenti qual è stata la vostra migliore esperienza in D&D e condividete le vostre avventure.
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