Il mondo nasconde nei suoi ecosistemi creature straordinarie, e l’Australia ne ha uno davvero particolare il Maratus jactatus, soprannominato Ragno Scintillante: si tratta di un minuscolo aracnide dotato di colori sgargianti e capacità di danza che farebbero impallidire qualsiasi ballerino professionista. Fun fact: è stato identificato solamente nel 2015.
Il Ragno Scintillante “sparklemuffin”: il piccolo ballerino dai colori iridescenti
La prima cosa che che colpisce di questo ragno è il contrasto cromatico tra i sessi. I maschi sfoggiano un’esplosione di rosso brillante e blu metallico che cattura l’attenzione, mentre le femmine mantengono tonalità marroni-grigiastre.
Perché questa differenza così marcata? La risposta risiede nella selezione sessuale, uno dei motori evolutivi più potenti. Vi spiego perché.
Con una lunghezza di appena mezzo centimetro, questi minuscoli ragni vivono nel Wondul Range National Park del Queensland. Il nome scientifico Maratus jactatus deriva dal latino e descrive perfettamente i movimenti sussultori che caratterizzano il loro rituale di corteggiamento (sì, anche gli animali hanno dei sentimenti e li esprimono).
Durante il corteggiamento, il maschio solleva un lembo addominale ornato di squame iridescenti. Questo si trasforma sotto la luce del sole in un caleidoscopio di colori.

Contemporaneamente, muove le zampe secondo schemi ritmici precisi, generando vibrazioni che attraversano il suolo fino alla femmina. Si tratta di una comunicazione multimodale che combina stimoli visivi e tattili in un’unica performance.
Jürgen Otto, entomologo che ha dedicato anni allo studio di questi aracnidi, descrive (qui la fonte: https://www.peacockspider.org/about) i maschi come “fuochi d’artificio di attività” in presenza delle femmine.
La precisione di questi movimenti solleva interrogativi affascinanti: come può un organismo così piccolo orchestrare sequenze motorie tanto complesse?
La scoperta di questa specie si deve alla ricercatrice Madeline Girard, che durante le sue indagini sul campo ne 2015 ha identificato anche un’altra specie affine, denominata informalmente Skeletorus per le sue caratteristiche marcature che evocano l’iconografia scheletrica, simili alle decorazioni corporee utilizzate nelle cerimonie degli aborigeni australiani.