Come molti fan di Star Wars sapranno, il 5 marzo è il compleanno di Jake Lloyd. Per chi non lo sapesse, questa è la reale identità del bambino che interpretò Anakin Skywalker nel prequel di Star Wars, La Minaccia Fantasma (1999).
Jake Lloyd: un passo indietro sulla vicenda
Jake Lloyd, oggi trentenne e prossimo a spegnere 31 candeline, non è solo un pezzo di storia della saga cinematografica più celebre al mondo ma rappresenta anche una drammatica parabola nel mondo dello spettacolo.
L’esperienza recitativa dell’ex interprete, infatti, non fu particolarmente felice. Le ragioni sono da attribuire a diversi fattori, in primis alla delusione che ai tempi, la nuova trilogia rappresentò nei confronti dei fan della vecchia guardia.
Come abbiamo visto con la vicenda delle polemiche su Brie Larson, le community di appassionati sanno essere esageratamente critiche nei confronti delle produzioni quando le aspettative, rispetto all’uscita di nuovi film, non vengono rispettate.
E’ quasi come se si trattasse dell’appropriazione illecita del marchio intellettuale con la differenza che a possederlo non sono di certo i fan ma un’azienda proprietaria.
In questo caso, gli studi di Lucasfilm, avevano decretato che Jake Lloyd, un innocente bambino che a quei tempi aveva solo 6 anni, avrebbe interpretato il prescelto della Forza ovvero, Anakin Skywalker.
Nonostante il coinvolgimento di una figura completamente estranea al mondo e ai meccanismi della macchina da presa, il fandom non ha aspettato a scaricare Jake Lloyd insieme alla spazzatura mediatica che si infranse sulle nuove pellicole di G. Lucas.
Anche se lo sviluppo di Internet, come fenomeno di massa, era ancora agli albori, la controversia fu di una portata tale da trasferirsi anche in sede della vita privata del giovane attore.
Di recente, esattamente 3 anni fa, il mondo è entrato pubblicamente a conoscenza della schizofrenia di Jake Lloyd, malattia mentale che molto probabilmente aveva sviluppato nel corso della sua lunga storia di sfottò e bullismo psicologico ad opera di altri bambini e successivamente, colleghi.
L’ultima notizia in merito alla condizione patologica risale a qualche giorno fa, quando la madre, Lisa Lloyd, si è espressa con un comunicato ufficiale:
Vogliamo ringraziare tutti i fan per le loro parole gentili e il loro sostegno. Jake soffre di schizofrenia paranoide e sfortunatamente gli è stato diagnosticato un altro disturbo, l’anosognosia, la quale gli impedisce di riconoscere di avere un problema. Questo si aggiunge alla già dura lotta che deve affrontare e alla tragica perdita di sua sorella, Madison. Jake è vicino alla sua famiglia e stiamo lavorando sodo per aiutarlo. E’ ancora una persona gentile e premurosa e continuerà a fare progressi con l’amore e il supporto che continuate a dimostrargli.
Ma siamo sicuri che i fan siano stati tutti supportivi ed empatici?
I recenti insulti
Ammetto di essere stato prolisso riguardo all’argomento e paradossalmente è solo un tramite per arrivare alla vera questione. Se siete dei fan che bazzicano sulle azzurre onde virtuali di Facebook, potreste aver trovato dei post che ritraggono le immagini sottostanti:
Nella parte superiore, vediamo due accaniti fan di Star Wars duellarsi a spade laser. L’immagine sembra essere stata estrapolata da un video su Youtube. La seconda, ovviamente, era intesa per omaggiare la ricorrenza del natale di Jake Lloyd.
Fin qui tutto normale, il fattaccio si percepisce scorrendo verso i commenti dove si leggono interventi pubblicati con l’intenzione di screditare i protagonisti del Thread.
Le immagini sono state scattate e collezionate da Valentino Notari, un utente della nota piattaforma zuckerberghiana che ha voluto esprimere la sua opinione in merito alle battute di cui sopra.
Con piacere segnaliamo e condividiamo il contenuto del testo della discussione:
Queste immagini provengono da due post apparsi a distanza di pochissimi giorni in alcuni gruppi e pagine di fan di Star Wars. Il primo, definito “ironico”, preso da un canale YouTube. Il secondo era un post di auguri a Jake Lloyd, l’attore che ha interpretato Anakin in Episodio I.
I commenti sottostanti, un insulto alla decenza umana, sono riportati senza specificare a quale foto si riferiscano. Questo per dimostrare come il confine tra lo scherzo e l’insulto sia solo apparente, e che la logica dietro queste affermazioni sia assolutamente la stessa: un bisogno patologico di sfottere il prossimo, spesso con una cattiveria gratuita da mettere i brividi, protetti dallo schermo di un computer e dallo scudo di una supposta “ironia”.
Perché scrivo questo?
All’interno del fandom italiano, entrambi i post hanno causato un discreto scompiglio, con alcuni utenti (me compreso), che hanno espresso la propria incredulità (eufemismo) di fronte a una così plateale mancanza di rispetto. Ora, nel caso di Jake Lloyd la condanna è stata unanime, anche da arte di celebri fan page nostrane, che si sono sperticate in critiche particolarmente sentite dei commenti, vista anche la tragica storia dell’attore, finito ricoverato in clinica psichiatrica a seguito degli insulti dei fan di Star Wars e del bullismo subito fin da bambino. Nel secondo caso, invece, numerose persone, compresi i moderatori e gli admin di alcuni gruppi e pagine, si sono nascosti dietro il dito del sarcasmo, dell’ironia, giustificando commenti indifendibili e arrivando perfino a moderare chi esprimeva dissenso nei confronti di un post che più che da una pagina di Star Wars sembrava uscito da Sesso, Droga e Pastorizia.
Due pesi, due misure.
A onor di cronaca, il post dello YouTuber è nato come un post autoironico. Ma il fandom di Star Wars non è il suo canale, dove chi lo segue apprezza questo genere di scherzo. Non tutti possiedono l’autoironia di questo ragazzo e per alcuni, vittime di bullismo e prese in giro quotidiane, l’effetto di commenti simili può essere devastante.
Ci tengo a dire questo perché credo fermamente che, fermandosi a riflettere, si possa capire come il rispetto del prossimo e la solidarietà non possano essere atteggiamenti dettati dalle circostanze. Jake Lloyd è un volto conosciuto da tutti i fan di Star Wars e sono molti ad aver espresso solidarietà nei suoi confronti per ciò che gli è capitato. Allo stesso modo, bisogna condannare gli atteggiamenti che lo hanno trascinato nel baratro della depressione, così come quelli subiti da Kelly Marie Tran e Ahmed Best, spinto addirittura al suicidio dagli insulti rivolti al suo lavoro come interprete di Jar Jar Binks. Il bullismo prende molte forme, una di queste è il bodyshaming, e non va sottovalutato.
Ritengo che approvare il parere del buon Valentino sia come minimo doveroso ed essendo felice che quanto da lui affermato, rifletta il mio medesimo stato d’animo in merito alle polemiche su Jake Lloyd, ricordo la promessa che avevamo fatto qualche settimana fa riguardo a una questione analoga.
Conclusioni
I più attenti ricorderanno un articolo di Business Insider dal titolo: Secchioni teneri e buffi? Non proprio: i nerd sono misogini, omofobi e razzisti.
Anche per un nerd, è normale arrabbiarsi quando si tratta di etichettare la propria cultura in modo superficiale. Immaginate allora quanto può essere fastidioso — se non addirittura pericoloso — definire una persona per il proprio aspetto fisico.
Nell’era di internet, le cosiddette “shitstorm” aggravano ulteriormente la situazione delle vittime perché al contrario delle lapidazioni pubbliche, il testo che viene utilizzato per screditare un individuo è indelebile e rimane nel tempo — al contrario di parole e sassate volubili.
Ne abbiamo la conferma con l’esclusione di James Gunn dalla Marvel, uno dei registi più talentuosi nel settore dei cinecomics che ha perso la direzione dei film su I Guardiani della Galassia dopo che un gruppo di attivisti di estrema destra, aveva riesumato alcuni suoi controversi Tweet di ben 10 anni fa
Lo abbiamo osservato anche nelle chilometriche e infinite discussioni sul Cosplay.
E il giorno in cui il Karma colpirà ancora più duramente le file degli appassionati del ludico e dell’audiovisivo, potrebbe non essere molto lontano se il pedale del freno, non verrà schiacciato. Per questo motivo, anche se si tratta di una persona geograficamente lontana come Jake Lloyd, sarà nostra responsabilità regolare e sensibilizzare alla tolleranza e all’armonia nelle community verso differenze estetiche, colori della pelle e altri pregiudizi insignificanti.
Del resto, proprio la storia del personaggio impersonato da Jake Lloyd, il prescelto di Star Wars, ci insegna che persino nell’oscurità è possibile redimersi. Basta solo volerlo.
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.