Quando si pensa ad un astronauta si immagina uno scafandro bianco che armeggia con una stazione spaziale o lavora a qualche progetto fluttuando nel vuoto… Di certo non lo si immagina mentre cucina dei biscotti, eppure non sarebbe tanto sbagliato farlo. La catena di alberghi DoubleTree by Hilton ha recentemente deciso di inviare un forno e della pasta per biscotti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Non è la prima volta che un’azienda manda del cibo nello spazio per farsi pubblicità, ma rispetto agli insuccessi visti in passato, i biscotti spaziali sono diventati un vero e proprio esperimento scientifico.
Se chiedete ad un bambino cosa sia un astronauta, probabilmente vi risponderà che si tratta di una persona che viaggia nello spazio. La cosa buffa è che spesso neanche un adulto sa spiegare esattamente cosa ci vada a fare nello spazio questo viaggiatore. Di base si potrebbe dire che si occupa di effettuare riparazioni ed esperimenti scientifici in assenza di gravità.
Ciò che però molti ignorano è che, esattamente come sulla Terra, gli astronauti non lavorano h24, ma hanno un’alta percentuale di tempo libero. Tra i molti hobby possibili per sconfiggere il tedio (giochi da tavolo, televisione…) manca la cucina. Questo perché l’assenza di gravità e l’ambiente chiuso della stazione rendono molto complicato e pericoloso cucinare del cibo ad alte temperature. Al di là del rischio di incendio, se si bruciasse qualcosa, il fumo rimarrebbe a vagare nella stazione (non puoi mica aprire una finestra).
Gli astronauti a tavola
Il cibo degli astronauti è liofilizzato o termostabilizzato, e richiede preparazioni molto semplici. Per rendere attuabile il regalo biscottoso di Hilton, l’azienda NanoRacks ha progettato un forno apposito, di forma cilindrica e rivestito di componenti riscaldanti, che possono portare le temperature fino a 350 gradi Fahrenheit (circa 175 Gradi Celsius).
Agli astronauti verranno fornite delle istruzioni dettagliate e un guanto apposito. All’inizio i biscotti non potranno essere mangiati ma verranno considerati degli esperimenti a tutti gli effetti, da dover poi spedire sulla terra per essere analizzati. Se l’esperimento dovesse funzionare, gli astronauti della ISS potranno finalmente sentirsi un po’ più a casa, eccezion fatta per il profumo (data l’assenza di gravità, non si propagherebbe negli ambienti come sulla Terra).
Possibili complicazioni dei biscotti spaziali
In passato, aziende come Coca-Cola o Pepsi hanno tentato di inviare i propri prodotti nello spazio. Nel 1985 i membri dell’equipaggio dello Space Shuttle Challenger bevvero le prime Coca-cola nello spazio, grazie a delle lattine apposite chiamate Space-Can. Una pubblicità eccezionale, se non fosse che bere bevande gassate nello spazio non sia come sulla Terra. Le bolle di gas nella bevanda non fluttuano verso l’alto, e quindi se ne ingerisce molto di più (non oso immaginare la digestione).
Nel caso dei biscotti invece, la difficoltà principale potrebbe essere la friabilità. Se a casa nostra, le briciole possono essere una scocciatura, sulle stazioni spaziali sono un vero problema. Il rischio è che possano vagare fino a dei filtri per l’aria e bloccarli, o che vengano inalati dagli astronauti.
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