Sapete benissimo che noi del Bosone siamo stati e siamo tutt’ora a favore del movimento Black Lives Matter. Lo abbiamo detto apertamente e abbiamo condiviso molti articoli sull’argomento ma come già detto in precedenza ci sono dei limiti, anche nella lotta al razzismo. L’invasione della lotta agli stereotipi in campi in cui di stereotipi veri e propri non c’è nemmeno l’ombra sta diventando un problema piuttosto pesante. E adesso ha raggiunto il gioco degli scacchi che ABC, compagnia televisiva controllata da Walt Disney Company, sta cercando di dichiarare razzista. Perché? Perché il bianco muove per primo.
Le reazioni sulle affermazioni di ABC in merito al gioco degli Scacchi
La notizia arriva da un tweet di John Adams, economista che nel 2015 è divenuto portavoce della federazione australiana degli scacchi.
Ho appena ricevuto una chiamata da un produttore di ABC Sydney che mi richiedeva un commento sul gioco degli scacchi!
L’ABC ha il punto di vista che gli scacchi siano RAZZISTI perchè il bianco muove sempre per primo!
Cercano un commento a riguardo da una figura ufficiale del mondo degli scacchi per capire se le regole debbano essere cambiate!
Un’emittente nazionale finanziata dalla fiducia dei contribuenti che applica ideologie marxiste ad ogni cosa in Australia!
Con tutti i problemi creati dal COVID-19, sono esterrefatto dalla perdita di tempo di ABC su argomenti così irrilevanti.
Sull’argomento non hanno tardato a giungere le risposte di due grandi scacchisti, Anatoly Karpov e Garry Kasparov.
Il primo ha rilasciato un breve commento dichiarando semplicemente la faccenda una follia totale, mentre il secondo ha pubblicato un tweet leggermente più pungente:
Se siete preoccupati riguardo al fatto che il gioco degli scacchi possa essere razzista, vi invito a giocare al gioco del Go, dove i neri muovono per primi, invece che a dimostrarvi degli sciocchi sprecando i soldi dei contribuenti per far “investigare” un’emittente nazionale a riguardo.
Per quanto mi riguarda, penso in effetti che bianco e nero siano soltanto dei colori e che ricercare il razzismo in ogni cosa che li contiene possa soltanto fare danni.
Iniziative come questa non possono che peggiorare la situazione, piuttosto che risolverla perché se invece che bianchi e neri i pezzi fossero stati gialli e blu, nessuno si sarebbe sognato di definire le regole degli scacchi “razziste” pur essendo perfettamente identiche.
E per combattere il razzismo dobbiamo combatterlo quando c’è davvero, non cercarlo dove non esiste.
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