Sono sempre stata una bambina un po’ diversa dalle altre. Odiavo le gonne ed i vestiti, indossavo solo pantaloni, non giocavo con le bambole, adoravo eroine come Mulan e Xena e passavo ore in camera a leggere fumetti. Amavo i supereroi, perdermi nelle loro storie, seguirne le battaglie, emozionarmi per le loro vittorie… Sono stati tutti dei grandi amici, lo sono tuttora, e lo devo solo a te: Stan Lee.
Addio Stan Lee
Stanley Martin Lieber, meglio noto al mondo come Stan Lee, classe ’22, é morto stamattina, 12 Novembre, secondo quanto riportato dai media statunitensi, in un ospedale di Los Angeles. Dopo fake news relative alla sua presunta morte, e la sua malattia, ci ha definitivamente lasciati a 95 anni. Pare, dalle dichiarazioni rilasciate dalla figlia, che Stan si fosse sentito male, portato d’urgenza all’ospedale, sarebbe morto dopo poco. Soffriva ormai da tempo di alcune malattie, tra cui una serie polmonite e problemi alla vista.
Ciò che conta è che non lo vedremo più a qualche comicon, alla TV per un’intervista o nel suo programma televisivo, o in uno di quei cameo che amava tanto inserire nelle sue pellicole firmate Marvel. Passavo l’intero film a chiedermi quando sarebbe arrivato quel momento tanto atteso, e non so voi, ma non mi ha mai delusa!
La carriera
Il suo primo lavoro fu una pagina di testo pubblicata come riempitivo su Capitan America nel 1941, e fu lì che nacque il suo pseudonimo. A soli 17 anni aveva battuto il record come più giovane editor nel campo della fumettistica. È il padre dei più grandi e famosi supereroi al mondo: I Fantastici 4, che gli erano stati commissionati dalla sua casa editrice per contrastare la Justice League firmata DC, appena creata, gli Avengers, X Men. Ha riscritto la figura dell’eroe impeccabile, rendendo i suoi personaggi reali, umani, schiavi dei loro vizi, dei loro sogni, delle loro emozioni, cosa che prima mai nessuno aveva osato nemmeno immaginare.
Ha creato un mondo nuovo, mai banale, che era riuscito a scavalcare la DC molte volte, fino addirittura a plasmarne le creazioni, che dagli anni ’80 si umanizzeranno via via. Ha creato un gergo nuovo: “Excelsior”, il grido di battaglia, divenuto poi motto dello Stato di New York (la sua patria), “True Believers”, i veri credenti cioè i lettori affezionati, e molti altri.
Ha creato pagine di dialogo con i lettori, che trattava come suoi intimi amici, cosa mai accaduta prima. Insomma, non era solo uno scrittore, non era solo un fumettista, non era solo un uomo, era The Man.
Arrivederci Stan
Non ho mai pensato che un giorno avrei dovuto dirti addio. Ingenuamente, ti vedevo immortale, invincibile come un supereroe… Ma anche i più grandi supereroi a volte cadono di fronte al nemico. Ed oggi io, ho perso un grande amico.
Riposa in pace Stan. Grazie per tutto.
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