L’Agenzia Spaziale Europea creerà un clone digitale della Terra

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta lavorando a un “gemello digitale” della Terra nella speranza di comprendere meglio il passato, il presente e il futuro del nostro pianeta. Il progetto decisamente ambizioso, annunciato per la prima volta nel settembre dello scorso anno, utilizzerà una sinergia di intelligenza artificiale e di calcolo quantistico per costruire il doppelgänger digitale della Terra, ovviamente tutto nello spazio virtuale.

Gli scienziati sperano che questa cosiddetta Digital Twin Earth li aiuterà a studiare i già previsti eventi meteorologici estremi indotti dai cambiamenti climatici di cui saremo testimoni nei prossimi decenni. I ricercatori affermano che il loro modello digitale aiuterà l’umanità a monitorare la salute del pianeta, oltre a simulare gli effetti del comportamento umano sull’ambiente.

Gli scienziati faranno nascere e crescere il gemello digitale nel prossimo decennio, alimentando costantemente il modello virtuale con i dati raccolti dal pianeta reale; dati che proverranno dal programma Copernicus dell’UE, che acquisisce una vasta gamma di dati atmosferici. Utilizzeranno quindi reti neurali (algoritmi informatici) per identificare i modelli nascosti nei sistemi meteorologici della Terra e, si spera, grazie a questi si avranno previsioni accurate del futuro del nostro pianeta.

“L’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale potrebbero migliorare il realismo e l’efficienza del Digital Twin Earth, in particolare per eventi meteorologici estremi e modelli di previsione numerica”, ha dichiarato Florence Rabier, direttore generale del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF).

L’apprendimento automatico necessario per imitare i sistemi meteorologici della Terra sarà così intenso dal punto di vista computazionale che gli scienziati dovranno utilizzare computer quantistici, che si distinguono dai computer tradizionali grazie al loro utilizzo di qubit di informazione.

Oltre a prevedere gli eventi meteorologici, gli scienziati sperano che il modello aiuterà l’umanità ad affrontare le sfide e gli obiettivi urgenti del Green Deal (la serie di politiche volte a rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050). Il che sarebbe fantastico, perché gli eventi meteorologici estremi sono già diventati qualcosa di frequente. E sono terrificanti.

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