Qualche giorno fa riflettevo su tutto il tumulto che negli ultimi tempi infuoca animi ed internet. Andrea Gandini
Dalle considerazioni della Thunberg, alle risposte inacidite di Trump su Twitter, le valanghe di commenti pro e contro la questione ambientalista ed i suoi portavoce.
E più si va avanti, più scoraggia vedere come il popolo della rete utilizzi uno strumento utilissimo nel modo più sbagliato possibile, almeno in questi casi.
Accedere ad un social network oggi è come entrare nella tana del bianconiglio, e non essere molto sicuri di poterne uscire.
Ma se ben ricordate, nel Paese delle Meraviglie non c’erano solo cose negative. Anzi… E’ proprio tramite il web infatti che Andrea Gandini si è fatto largo nel cuore di molti, e molti lascia stupiti ed affascinati con il suo di contributo ambientale.
Chi è Andrea Gandini?
Andrea è un ragazzo di 22 anni, di origini abruzzesi, vive e lavora a Roma, Ha frequentato il Liceo Artistico, e questo sicuramente lo ha aiutato nella sua passione ed ora diventato lavoro che lo porta a viaggiare in tutto il mondo.
Andrea Gandini è uno scultore del legno, ma la vera e grande particolarità di questo ragazzo è che scolpisce solo alberi morti in giro per le città sia italiane che estere!
Partendo proprio da Roma, Andrea, con la sua arte, dà nuova vita ad alberi abbandonati, spesso tagliati dai Comuni perché malati o rischiosi per le posizioni urbane in cui si trovano.
Negli ultimi 4 anni, Andrea ha realizzato più di 60 sculture, avviando il progetto “Troncomorto”, ogni anno in espansione.
Come afferma in una recente intervista, spesso queste opere sono con il benestare dei Comuni
[…]un po’ perché sono opere commissionate da loro e un po’ perché è nel loro stesso interesse collaborare per portare a termine in tempi brevi il lavoro.
Inoltre, continua
la maggior parte delle volte sono alberi importanti. Alberi che hanno avuto un ruolo importante all’interno della storia del paese e in un certo senso è la popolazione per prima ad essersi affezionata.
Un’attività quindi decisamente ben voluta da tutti, amministrazione e popolazione, che ha rivisto in Andrea Gandini una boccata d’aria fresca tra il fumo denso di questi argomenti, che troppo spesso appaiono complicati e “senza via d’uscita”
Nel suo piccolo, questo artista nostrano, dona una nuova veste ad una natura che ha difficoltà ad esprimersi, stretta nelle città urbanizzate.
Progetti collaterali inaspettati
Sempre nell’intervista di cui vi accennavo, Andrea ha raccontato di una commissione richiesta dal Comune di Firenze, che ha fatto in modo di unire la sua arte ad un altro importante “movimento” culturale: il book-sharing.
Nella maggior parte delle città italiane ormai troviamo punti di raccolta di libri che vengono lasciati in apposite librerie e condivisi con i passanti ed interessati, che a loro volta prendono e lasciano un libro.
A Cambridge ad esempio, le vecchie cabine telefoniche, ormai in disuso, anziché essere dismesse, sono diventate piccoli luoghi di ritrovo per lettori che vogliono condividere la cultura scritta.
Anche a Firenze l’idea è stata valorizzata, ed è stato chiesto ad Andrea di scolpire un albero con all’interno un cassetto, utilizzato per il fenomeno book-crossing, dove i passanti possono prendere il libro all’interno ed a loro volta lasciarne un altro.
Andrea Gandini e il legno come materiale del futuro
Andre Gandini cavalca un’onda sicuramente positiva ed innovativa che sta travolgendo il Bel Paese: quella della riqualificazione del legno.
Negli ultimi anni è aumentata la produzione edilizia di case in legno, sia per costi che per eco-compatibilità, oltre ad essere la soluzione più immediata e sicura alla natura sismica del nostro paese.
La crescita dei boschi è aumentata del 3%, (non sempre con conseguenze positive), portando le industrie a puntare molto sul legno come materiale di costruzione.
(E chi si dimentica il mestolo di legno? Miete vittime in tenera età dal duemilasempre)
Tornando all’iniziativa di Andrea Gandini: il giovane artista afferma di voler mirare molto più in alto per il futuro.
Vorrebbe buttarsi sulla land art, in cui vengono realizzate opere molto grandi, ma ben distribuite in un paesaggio, quasi “mimetizzata”.
Sul sito di Andrea Gandini segnalo una sezione molto carina e particolare chiamata “Segnalami un tronco”, dove chiunque può indicare, in qualsiasi città del mondo un tronco da incidere.
E’ stato davvero un piacere conoscere la storia e la passione di questo italiano, che nel suo piccolo sta cambiando il modo di vedere l’arte nostrana nel mondo
Sta “svecchiando” un mestiere che sembra stia morendo pian piano.. l’artigianato. Mestiere che tra l’altro ha dato lustro per anni al nostro paese.
Vi lascio con una frase di Andrea Gandini, che mi ha aiutata molto a riflettere sulla “questione” generazionale:
Molte volte è bene sfatare il mito per cui si dice che l’Italia incontri una certa facilità nel dimenticare il passato, e questo secondo me è un buon modo per dimostrare il contrario. Gli alberi non sono solo un decoro, ma un modo per ridare dignità alla storia di un paese.
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