Api bruciate vive in Friuli: morti circa 2 milioni di animali

È di poche ore fa la notizia dell’ennesima strage di api, avvenuta a San Lorenzo Isontino in Friuli Venezia Giulia: un incendio doloso ha devastato 21 arnie, uccidendo circa 2 milioni di api.

Un atto crudele, organizzato con il preciso intento di uccidere gli animali, in quanto il fuoco è stato appiccato alle porticine di volo degli insetti, impedendo loro di scappare e condannandoli così a bruciare vivi.

Il post di Dario Visintin, uno dei 15 proprietari dell’apiario, è diventato subito virale, suscitando l’indignazione e la rabbia di tutti quelli che amano questi piccoli e operosi animali.

Le api stanno subendo una strage

Con il mondo in quarantena e la primavera in corso, verrebbe da pensare che le api stiano sfruttando questa stagione al massimo.

Invece, le loro vite sono ancora minacciate: gli apicoltori, come ormai accade ogni anno, continuano a denunciare l’utilizzo smodato dei pesticidi, responsabili della morte di tantissime api, soprattutto in Calabria, Toscana, Lombardia e Piemonte.

Nonostante il problema sia stato portato anche in Parlamento, sono ancora troppo poche le misure adottate contro l’utilizzo improprio dei pesticidi, e le api continuano a soccombere.

La situazione per gli insetti è critica in tutto il mondo: le api, considerati tra gli animali più importanti del mondo, rischiano l’estinzione, e se ciò succedesse sarebbe una condanna anche per gli esseri umani.

Anche il Regno Unito lancia un grido d’allarme: la Bee Farmers’ Association ha denunciato un’improvvisa impennata di morti negli alveari che coinvolge soprattutto le api regine, causata da una malattia detta paralisi cronica delle api.

La diffusione di questo morbo cresce di anno in anno: a oggi la paralisi cronica è stata riscontrata negli alveari di 39 contee inglesi, delle 47 totali.

E il fatto che le api regine “importate” dall’estero ne soffrano in numero doppio rispetto a quelle autoctone, fa pensare che l’epidemia rischierebbe di essere globale.

E se non verrà contenuta, gli effetti potrebbero essere devastanti.

Un nuovo nemico

C’è lo zampino dell’uomo anche nel nuovo killer delle api, la vespa velutina (di cui parliamo qui).

Si pensa che sia arrivata dalla Cina alla Francia assieme a un carico di bonsai, e da lì sia migrata in tutta Europa.

La vespa attacca specificatamente le api da miele, mettendo ancora una volta a rischio la loro salvaguardia, minacciando la biodiversità ambientale con la sua presenza.

E oltre ad essere pericolose per gli insetti, lo è anche per l’uomo: le sue punture possono portare anche alla morte.

Le Regioni e gli esperti in materia si stanno attivando per trovare delle soluzioni che possano fermare l’invasione di queste vespe killer.

La situazione, insomma, non è delle più rosee. Le api sono animali fondamentali per la sopravvivenza dell’essere umano, e alla loro scomparsa seguirebbe subito dopo anche la nostra.

Per questo è importante fare focus sui pericoli che le minacciano ed educare tutti al loro rispetto e alla loro conservazione. Non solo per l’ottimo miele che ci forniscono, ma anche e soprattutto per la nostra vita e per la salvezza della nostra Terra.

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Necronomidoll

Divoratrice compulsiva di libri, scrittrice in erba, maladaptive daydreamer. Il Culto Vive.
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