Aria: il nuovo incredibile business

“L’oro del futuro sarà l’acqua”. Questa era la previsione di molti che prevedevano l’aumento della popolazione mondiale a fronte della scarsità di fonti pure di acqua, ma non si parlava di aria. Ora questa previsione non è stata scalzata, ma sicuramente affiancata da una novità. Vendere l’aria ora si può, con la prospettiva di guadagnare davvero qualcosa. E’ una notizia particolarmente inusuale e particolarmente adatta a questo periodo dell’anno dove anche in Italia si tratta, purtroppo, dell’argomento smog.

Il mercato dell’aria, incredibilmente, c’è

Ed è quello dei paesi più industrializzati (e quindi inquinati ed inquinanti) del mondo. Si parla soprattutto della Cina dove il problema in certe città è davvero grave, a causa della enorme industrializzazione senza spesso adeguate misure ecologiche.

Smog in cina: provate a respirare questa aria.
No, non sono nuvole basse.

Già qualche anno fa un certo Chen Guangbiao aveva cominciato a commercializzare bottiglie di aria delle zone meno inquinate della Cina agli abitanti delle metropoli superinquinate con una cappa costante di smog. Poi, un anno fa, un artista di Beijng, Liang Kegang, ha venduto un barattolo di aria della Francia meridionale dopo esserci andato in visita di lavoro. Corrispettivo: circa 700 euro.

Chen Guangbiao, il magnate che vende aria
Un precursore

Ora è il turno di una azienda canadese (che per stessa ammissione dei fondatori era stata creata per scherzo) che vende aria imbottigliata nel parco naturale di Banff, nell’area delle Montagne Rocciose, ad un prezzo pari a molte volte quello di una bottiglia di pari capienza di acqua potabile.

l'aria delle Montagne Rocciose
Di certo è aria pura.

Ora che il trend è iniziato, converrebbe cominciare a pensare di sfruttarlo prima che diventi popolare. Immagino già confezioni con aria aromatizzata e confezioni provenienti dalle più varie location sparse per il mondo. Questo almeno fino a che i cinesi non affronteranno seriamente il problema dell’inquinamento. E voi , che cosa vorreste respirare?

 

Fonti: Telegraph, MeteoWeb, Corriere della Sera, Google Immagini, Freeimages

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Joliet Jake

Nato in una assolata e ridente (?) valle ai confini con la Svizzera, Joliet Jake sfruttò, dalla nascita, questo profluvio di orologi e cioccolato per la sua crescita. Un’errata proporzione nel mix ottenne lo straordinario risultato di farlo arrivare sempre in ritardo e di dipendere dal cioccolato per la propria sopravvivenza. Informatico per passione, ha molti interessi e mirabilmente riesce a fallire in tutto in modo omogeneo. Autore di testi di vario genere per formazione e velleità, si prodiga nella redazione di castronerie astrali. Vi conviene leggere i suoi scritti prima che scompaia ed il suo genio venga riconosciuto postumamente da archeologi in cerca di reliquie letterarie(digitali) di alto lirismo. Che però saranno convinti che la lingua dei testi sia il turcomanno antico.
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