Ciuffo a destra o a sinistra? Capelli lisci o ricci? Shatush? Colpi di sole?
Se queste domande ti affliggono più dell’effetto serra e i tuoi capelli si sono illuminati di 8 sfumature diverse a forza di tingerli, non temere! Sei affetto da una normalissima ossessione da capelli.
Ma questa importanza, talvolta ossessiva, che diamo alla nostra chioma non è cosa nuova.
Se vi dicessimo che c’è un’origine, un significato nascosto nel modo in cui noi e quelli che ci hanno preceduto teniamo i nostri capelli?
Perché tutto può essere storia, anche una semplice acconciatura.
CORNROWS, treccine africane
In Africa nulla è lasciato al caso. Qualsiasi colore, stoffa, vestito e acconciatura è uno dei pezzi che completano il grande puzzle di una cultura radicata in ogni abitante.
Perciò, anche le invidiate cornrows (letteralmente: fili di mais), hanno il loro perché.
Nascono tanto ma davvero tanto tempo fa, stiamo parlando di più di duemila anni.
L’atto stesso di intrecciare i capelli vuol dire trasmettere l’eredità di quella cultura ad altri.
È fiducia, comunicazione fra generazioni diverse.
Lo stile e il modo con cui vengono tenuti i capelli, invece, indica l’identità di una persona, dal lavoro allo stato sociale.
Se pensiamo poi alla storia di questa acconciatura, ci si apre davvero un mondo.
UNA STORIA DI RIBELLIONE
Quando gli africani si stavano tranquillamente facendo i fatti propri con le loro belle treccine in testa, gli europei scoprirono il Nuovo Mondo.
Forti della loro sete di potere, decisero che era arrivato il momento di rompere le scatole ed iniziò quella che passò alla storia come tratta degli schiavi.
Per ragioni sanitarie, i novelli schiavi venivano accolti sulla nave che li avrebbe trasportati in America con la rasatura del capo.
Gli africani, già terrorizzati per il destino che li attendeva, rimasero sconvolti da quell’atto che per loro significava la perdita di un pilastro della loro cultura.
Ma quelle treccine e il loro significato non vennero mai dimenticate.
Quando i capelli crescevano, le treccine ricomparivano sulle loro teste.
La tratta degli schiavi non c’è più, ma le treccine si.
ALL’AFRO!
Gli anni passarono, ed eccoci al 1950. In Sud Africa nasce l’acconciatura chiamata Bush (cespuglio), che prevedeva appunto capelli, beh, cespugliosi.
Una delle prime apparizioni dei capelli Bush risale al 1959, quando Lorraine Hansberry cantò “A Raisin in the sun”.
La cosa piacque così tanto che gli africani decisero di farne una questione nazionale.
Questi capelli a cespuglio si chiamano, perciò, afro.
Non nascono con un significato particolare, ma riuscirono a diventare un simbolo portato soprattutto da intellettuali e attivisti che in quel periodo lottavano contro il razzismo.
DREADLOCKS
« Perché abbiamo i dreadlocks? Perché ci mantengono puri, ci tengono lontani da babilonia.
Se io avessi i capelli ben rasati mi accoglierebbero in luoghi come le discoteche e perderei la mia integrità. »
(Bob Marley)