No, il titolo non è clickbait. Può sembrare assurdo letto così, ma quel buffo personaggio di Dragon Ball, nato dalla penna del compianto Akira Toriyama, può insegnarci qualcosa di davvero importante. Mr. Satan è il classico personaggio che si fa notare per le ragioni sbagliate. Gesticola troppo, si prende meriti non suoi, millanta imprese mai compiute. Eppure, sotto la maschera dell’esagerazione, c’è molto più di quanto appaia.
Essere utili anche se imperfetti: questa è la lezione di Mr. Satan
Mr. Satan è ufficialmente l’uomo più forte della Terra, o meglio il terrestre più forte del pianeta. È una star delle arti marziali, amato dal pubblico, venerato dai fan e sempre pronto a prendersi i meriti di imprese che non ha mai davvero compiuto.
Ma se si guarda un po’ più da vicino, viene fuori che non ha mai lanciato un’onda energetica, non ha mai sconfitto un nemico planetario…eppure resta uno dei personaggi più importanti di Dragon Ball sotto certi punti di vista.
Creato da Akira Toriyama come parodia dei wrestler Mr. Satan nasce per far ridere. Doveva essere una macchietta. Ma come spesso accade nei grandi racconti, ciò che inizia per gioco finisce per toccare corde profonde. Puntata dopo puntata, quel buffone ipertrofico mostra qualcosa di diverso: un’umanità che si fa strada tra le pose da duro e le fanfare.
Il momento in cui tutto cambia? L’incontro con Majin Buu. Una creatura devastante, temuta da tutti, incapace di distinguere il bene dal male. E chi riesce a parlargli? A comprenderlo? A offrirgli qualcosa che nessun altro ha mai fatto? Proprio lui, Mr. Satan. Non ha poteri. Non può volare. Ma riesce a vedere in Buu qualcosa che sfugge anche agli occhi dei veri eroi: un bambino solo, gigantesco, spaventato e affamato d’affetto.

Quello che fa è semplice, ma profondamente potente. Gli cucina da mangiare. Lo ascolta. Gli dà un cane. Insegna a Buu che esiste un’alternativa alla distruzione. Non lo combatte: gli offre una possibilità. E così facendo, salva più vite di quanto qualunque sfera Genkidama abbia mai fatto (a proposito, sapete che ha un significato profondo questa tecnica?).
È un gesto che svela il vero superpotere di Mr. Satan: essere utile, anche senza essere perfetto.
Sotto la sua risata esagerata e le medaglie false, c’è un uomo pieno di paure, uno che finge di essere invincibile perché il mondo ha bisogno di credere che qualcuno lo sia. E questa finzione, paradossalmente, è utile. Serve a tenere insieme la speranza collettiva. Mr. Satan mente, sì, ma lo fa per mantenere in piedi una narrazione che protegge le persone. E se la bugia protegge, forse non è poi così sbagliata.
Carl Gustav Jung parlava della “persona” come di una maschera sociale, un compromesso tra ciò che siamo e ciò che la società vuole vedere. Mr. Satan incarna esattamente questo. Non è ciò che dice di essere, ma ciò che le persone hanno bisogno di credere che sia. E nella finzione, paradossalmente, si rivela autentico.
Ciò che lo rende così significativo non è la sua forza, ma il suo impatto. In un universo dominato da poteri cosmici, è l’unico a cambiare le cose senza distruggere nulla. Basta osservare da vicino per rendersi conto che, a volte, il contributo più importante viene da chi ha il coraggio di essere solo umano.